venerdì 16 settembre 2005

sinistra
Fausto Bertinotti ieri all'Eliseo

Corriere della Sera 16.9.05
Il leader di Rifondazione chiede che siano tassate «tutte le ricchezze» e contesta Fassino: intollerabile la sua difesa dei Cpt
La sfida di Bertinotti: nell’Unione porteremo il conflitto
di M.Gu.

ROMA - Loro, i cittadini che stanno inondando di post-it il suo sito internet, vogliono «un’Italia un po’ più rossa», «pagare il mutuo senza vendere sangue», «il Milan in C1», «20 anni di carcere per il falso in bilancio», «un presidente che pensi al nostro futuro e non al suo» o «l’abolizione della proprietà privata». Lui, il Fausto Bertinotti che sfida Prodi alle primarie per andare (da premier) a Palazzo Chigi, vuole chiudere quei «lager» per immigrati che sono i Cpt, restituire piena dignità sociale a gay e lesbiche, abrogare «subito» legge 30, Bossi-Fini e riforma Moratti, colpire l’evasione fiscale. E, punto irrinunciabile del programma, sferrare «un attacco sistematico alla rendita» tassando «tutte le ricchezze finanziarie e patrimoniali», perché non accada più che «un Ricucci che compra azioni Rcs sia tassato meno di un lavoratore». Estremista? Utopista? Comunista? «No, riformatore». Da quando ha lanciato la sfida al Professore, il segretario del Prc non aveva mai detto, tutte insieme, tante cose di sinistra-sinistra. Lo ha fatto ieri al Piccolo Eliseo di Roma, 350 fan tra cui Mario Monicelli, Citto Maselli e Leo Gullotta assiepati nella «dependance» del teatro romano per la prova generale della grande kermesse del 24 settembre al Palalottomatica: presenta Dario Vergassola, canta Max Gazzè, parla (davanti a 15 mila persone) Fausto Bertinotti.
E pazienza se toni e contenuti spaventeranno gli alleati, se Fassino ritiene un errore chiudere i centri di permanenza temporanea («difesa intollerabile»), se Rutelli progetta più liberalizzazioni e Mastella minaccia di rompere sui Pacs. «L’alleanza - teorizza Bertinotti - non è una prigione dove tutti i gatti, di notte, diventano grigi», ma il luogo dove «valorizzare tutte le autonomie, a partire dall’autonomia del conflitto». Che tradotto dal bertinottese vuol dire caro Romano, caro Francesco, caro Piero, Rifondazione è sì un partito di governo ma è anche, e soprattutto, un partito di lotta. «Cacciare Berlusconi è necessario ma non basta, per cambiare l’Italia serve un disegno di società lungo vent’anni».