martedì 28 febbraio 2006

Nereo Benussi segnala:
su "Liberazione" di questa mattina l'editoriale di Angela Azzaro "L'origine dell'odio xenofobo è la donna" e gli spunti nelle lettere.
Cfr anche sul papa. Una lettera di Paolo Izzo.

inoltre:

il manifesto 28.2.06

PAPA RATZINGER
Non c'è bisogno di nascere

L'intimo legame dell'uomo con Dio precede l'embrione, e Dio non fa differenza fra bambino, adulto e «ciascun essere umano ancor prima del suo prendere forma nel seno materno». Insomma, non c'è bisogno di nascere e neppure di essere concepiti - ha detto ieri il papa all'assemblea generale pontificia sul tema «L'embrione umano nella fase del preimpianto» - per definirsi esseri umani. L'uomo è un «enigma» e quindi nessuna verifica scientifica è richiesta, nessuna pretesa di «percezione sensoriale», siamo al di là del limiti del metodo sperimentale, in piena «avventura trascendentale». Ratzinger dunque taglia corto: è inutile chiedersi qual è il momento in cui nasce la vita, che è sacra e inviolabile non dal suo inizio, ma prima.
L'insistenza del pontefice sul tema va oltre la sua contrarietà all'aborto, e punta al vero obiettivo, più volte ribadito: l'uomo appartiene alla Chiesa e deve essere sottratto a ogni «ideologia aberrante» che lo illuda di essere libero. «Liberare la libertà» è lo slogan proposto, sempre ieri, ai giovani nel messaggio per la prossima Giornata mondiale della gioventù. Sembra lo slogan elettorale di un partito (quello del «Manifesto Pera»?) che ha per capolista Dio in persona, schierato contro ogni illusione di poter cambiare il destino e di migliorare l'esistenza dei vivi, che non differiscono dai non-nati e neppure, probabilmente, dai morti. (m.c.)