Psichiatria
Guarire la malattia mentale si può
Caro direttore, sono uno studente al IV° anno di medicina e tra qualche mese dovrò scegliere concretamente in cosa specializzarmi... già da un po’, sono orientato verso Psichiatria. Oggi (sabato 27, ndr), tra le lettere pubblicate da “Liberazione”, c’è quella di Angelo Di Gennaro, di Psichiatria democratica, dal titolo “A tavola con i matti”. Leggendola ho pensato per qualche istante di lasciar perdere, ho avuto paura e sconforto, soprattutto per la frase: «L’esperienza ci dice che né gli uni, né l’altra (il riferimento è agli psicofarmaci e alla psicoterapia) - insieme o separatamente – determinano il “guarire” definitivamente dal male mentale». Non è possibile guarire definitivamente dalla malattia mentale? Perché la parola guarire è messa tra virgolette? Perché si usa la parola Male, e non malattia? La psicoterapia e gli psicofarmaci sono messi su uno stesso piano? Secondo l’autore, è possibile curare la malattia mentale... per guarirla? La mia mente ha subito un’invasione di domande... poi per fortuna ho visto sul comodino la copia del settimanale “Left” di questa settimana e mi sono ricordato che dentro c’è l’articolo “I pazzi: prigionieri forzati della anaffettività” del prof. Massimo Fagioli. Leggendolo non so bene cosa sia successo... ma dopo qualche lacrima è comparso un sorriso e il pensiero che dovrò lavorare tanto... perché tra due anni, entrare alla scuola di specializzazione in Psichiatria non sarà semplice... e di quell’invasione, non c’era più traccia!
Valentino via e-mail
(ricevuta da Giorgio Valentini, segnalata anche da Noemi Ghetti e Claudio Corvino)Liberazione 30.5.06 pag.13:
«La pazzia non è espressione di malvagità, neppure quando porta e compiere il più inconcepibile dei delitti. L'uccisione dei propri figli piccoli. È malattia. Sappiamo come sono fatti gli anelli di Saturno e il Grad Canyon, ma non c'è informazione sulle malattie della mente, tranne i soliti luoghi comuni: "il raptus" o "era in cura per depressione". Il racconto di Adriana è anche un tentativo rispettoso, mi pare, di sapere come si origina questa malattia che è psicosi gravissima» Dalla postfazione di Annelore Homberg al libro di Adriana Pannitteri "Madri assassine, Gaffi editore, che sarà presentato da Giorgio Carpaneto - Anna Manna - Mauro Milesi - Roberto Di Giovan Paolo questo pomeriggio alle 16.30 al Teatro Petrolini di Roma, via Rubattino 5. Un diario di viaggio da Castiglione dello Stiviere, l'ospedale psichiatrico giudiziario in cui sono detenute le madri che hanno ucciso i loro figli (...) Cosa si nasconde dietro quella che gli psichiatri chiamano la follia mostruosa della normalità? (...)
(una segnalazione di Noemi Ghetti e di Claudio Corvino)
Annelore Homberg domani mattina in tv su RaiUno:
«...Dopo la presentazione di oggi pomeriggio, domani sarà la volta di Uno Mattina, il programma in cui Adriana Pannitteri è stata invitata a presentare il suo libro "Madri Assassine" (Gaffi Editore). La diretta sarà a partire dalle ore 10.30 su Rai1. Con lei sarà presente la psichiatra Annelore Homberg»
(una segnalazione di Licia Pastore)
La Libreria Amore e Psiche comunica:
«Il libro non è ancora nelle librerie, ma è in uscita in questi giorni ed è ordinabile mandandoci una mail, telefonicamente o passando qui da noi»
«Il libro non è ancora nelle librerie, ma è in uscita in questi giorni ed è ordinabile mandandoci una mail, telefonicamente o passando qui da noi»
per la ricostruzione del percorso storico Kierkegaard, Heidegger, nazismo, Binswanger, Basaglia
citato al Lunedì:
Repubblica 29.5.06
IL SECOLO DI HEIDEGGER
A trent'anni dalla sua morte escono due edizioni di "Essere e tempo"
Come leggere oggi un'opera che mette l'uomo davanti alla sua desolazione
Il suo capolavoro uscì nel 1927 e fu come se la filosofia mutasse segno
Provò a riconsegnare il pensiero alla sua originale grandezza che la metafisica aveva oscurato
Gli orrori che abbiamo vissuto nel '900, a cominciare dal nazismo, sono qui anticipati
di ANTONIO GNOLI
(per leggere l'articolo clicca sul titolo)