Dibattito
Io dico: Simone ha ragione
Caro direttore, voglio ringraziare Simone che ha scritto quella bellissima lettera su Liberazione di venerdì 16 dal titolo "Omosessuali: non riusciamo a capire". Riesce a spiegare in maniera semplice e concreta quello che tanti di noi sentono ma che magari, come me che non so scrivere, non sanno esprimere.
Apparentemente e con discorsi logici di chi sa esporre e argomentare tutto può andare bene, ogni opinione "sessuale" può essere accettata. Ma c'è il ricordo di quando da bambini sentivamo addosso con malessere magari solo discorsi o sguardi che ti facevano star male e non sapevi perchè. Difendere i diritti di tutti va bene, ma perchè mistificare? Perchè chiamare "solo mite e dolce peccato" una violenza che anche se non ti tocca nel corpo te lo uccide lo stesso?
Francesca via e-mail
Si può ancora essere eterosessuali?
Caro Piero, «non chiamate desiderio la pedofilia!». Così giovedì sera stavo per scriverti in merito all'articolo di Saverio Aversa su Sandro Penna. Quando, invece, sono stato travolto e distratto dal desiderio (questo sì!) per una donna. Poi, la notte, ho dormito e sognato bene. Ma venerdì, di nuovo, la "cultura" si è ripresentata col suo carico razionale come un secchio di acqua gelata sulla faccia. E stavolta è colpa tua. Perchè, nel rispondere alla bella lettera di Simone, spieghi che non si può rinunciare a Penna: «passione per un corpo adolescente», «violare la norma sessuale», «mite e dolce peccato» - sono espressioni tue. E ancora : «se i peccati diventassero reati, o meritassero censura, sarebbe la fine della nostra libertà».
Sono espressioni tue, e mi dispiace, te lo dico da uomo a uomo. Perchè tiri in ballo il concetto di peccato, che è forse la fonte primaria di tutte le deviazioni cosidette sessuali ma anche la loro giustificazione intrinseca. Perchè neghi che libertà e violenza non possono andare d'accordo e neghi che la violenza non è soltanto sul corpo ma anche sulla mente di un adolescente cui un poeta pubblico si limiti anche solo a dedicare i suoi versi. E infine perchè fingi di non capire che Sandro Penna avevano sì chiesto aiuto, ma di sicuro alla persona sbagliata, che gli avrà comunicato che siamo tutti pederasti per dirla con Platone e con Freud o che nella pedofilia c'è il desiderio (di cui lo stesso Freud nulla sapeva) per dirla con il tuo giornale; E invece non è così. Sono disposto a rinunciare a Penna, Mann e Pasolini, non perchè trasgrediscano la "norma sessuale", ma perchè annullano, con la complicità della "cultura", l'unica vera, assoluta diversità: quella tra donna e uomo.
Le due Chiese
"Contraddizione" è un eufemismo
Caro Sansonetti, ho letto il tuo editoriale del 17 giugno, e sto pensando che in effetti nella chiesa, da sempre, ci sono molte contraddizioni. Certo non si comprende come mai, in Africa, i vescovi cattolici possano proibire l'uso del profilattico se non addirittura bruciarli in piazza, mentre qualche milione di persone muore di Aids, mentre tutti noi, ammirati, vediamo alla televisione come, con il nostro aiuto dell'otto per mille, la chiesa aiuta i poveretti. Che brutta contraddizione. Hai citato San Francesco e il suo Papa re. Hai ragione, il grande papa Innocenzo III accolse nelle braccia della chiesa il grande Santo delle stimmate che parlava ai lupi e agli uccelletti ... ma che bravo ... Già poi però fece massacrare centinai di migliaia di catari solo perchè non la pensavano come lui in tema di ortodossia religiosa ... già, scordavo, fu lo stesso papa ad iniziare le crociate al grido "Dio lo Vuole". Che brutta contraddizione. Abbiamo visto il grande papa Giovanni Paolo II affacciarsi al blacone con Pinochet, con un assassino, mentre le madri dei desaparecidos impazzivano di dolore. Le stesse madri che poi scrissero al papa dandogli del traditore. Vedi caro compagno Sansonetti le parole non fanno la realtà vera, non fanno nemmeno la storia. Realtà e storia dovrebbero creare le parole per dire la verità. In questa brutta, bruttissima storia, "contraddizione" è un eufemismo, potremmo parlare di scissione fra parola e prassi.
Caro Piero, «non chiamate desiderio la pedofilia!». Così giovedì sera stavo per scriverti in merito all'articolo di Saverio Aversa su Sandro Penna. Quando, invece, sono stato travolto e distratto dal desiderio (questo sì!) per una donna. Poi, la notte, ho dormito e sognato bene. Ma venerdì, di nuovo, la "cultura" si è ripresentata col suo carico razionale come un secchio di acqua gelata sulla faccia. E stavolta è colpa tua. Perchè, nel rispondere alla bella lettera di Simone, spieghi che non si può rinunciare a Penna: «passione per un corpo adolescente», «violare la norma sessuale», «mite e dolce peccato» - sono espressioni tue. E ancora : «se i peccati diventassero reati, o meritassero censura, sarebbe la fine della nostra libertà».
Sono espressioni tue, e mi dispiace, te lo dico da uomo a uomo. Perchè tiri in ballo il concetto di peccato, che è forse la fonte primaria di tutte le deviazioni cosidette sessuali ma anche la loro giustificazione intrinseca. Perchè neghi che libertà e violenza non possono andare d'accordo e neghi che la violenza non è soltanto sul corpo ma anche sulla mente di un adolescente cui un poeta pubblico si limiti anche solo a dedicare i suoi versi. E infine perchè fingi di non capire che Sandro Penna avevano sì chiesto aiuto, ma di sicuro alla persona sbagliata, che gli avrà comunicato che siamo tutti pederasti per dirla con Platone e con Freud o che nella pedofilia c'è il desiderio (di cui lo stesso Freud nulla sapeva) per dirla con il tuo giornale; E invece non è così. Sono disposto a rinunciare a Penna, Mann e Pasolini, non perchè trasgrediscano la "norma sessuale", ma perchè annullano, con la complicità della "cultura", l'unica vera, assoluta diversità: quella tra donna e uomo.
Matteo Wells via e-mail
Le due Chiese
"Contraddizione" è un eufemismo
Caro Sansonetti, ho letto il tuo editoriale del 17 giugno, e sto pensando che in effetti nella chiesa, da sempre, ci sono molte contraddizioni. Certo non si comprende come mai, in Africa, i vescovi cattolici possano proibire l'uso del profilattico se non addirittura bruciarli in piazza, mentre qualche milione di persone muore di Aids, mentre tutti noi, ammirati, vediamo alla televisione come, con il nostro aiuto dell'otto per mille, la chiesa aiuta i poveretti. Che brutta contraddizione. Hai citato San Francesco e il suo Papa re. Hai ragione, il grande papa Innocenzo III accolse nelle braccia della chiesa il grande Santo delle stimmate che parlava ai lupi e agli uccelletti ... ma che bravo ... Già poi però fece massacrare centinai di migliaia di catari solo perchè non la pensavano come lui in tema di ortodossia religiosa ... già, scordavo, fu lo stesso papa ad iniziare le crociate al grido "Dio lo Vuole". Che brutta contraddizione. Abbiamo visto il grande papa Giovanni Paolo II affacciarsi al blacone con Pinochet, con un assassino, mentre le madri dei desaparecidos impazzivano di dolore. Le stesse madri che poi scrissero al papa dandogli del traditore. Vedi caro compagno Sansonetti le parole non fanno la realtà vera, non fanno nemmeno la storia. Realtà e storia dovrebbero creare le parole per dire la verità. In questa brutta, bruttissima storia, "contraddizione" è un eufemismo, potremmo parlare di scissione fra parola e prassi.
Gian Carlo via e-mail
La lettera di Simone e la "risposta" a Simone di Piero Sansonetti, cui fanno riferimento la lettera di Francesca e quella di Matteo Wells, sono state pubblicate da "segnalazioni" alla data in cui sono uscite, venerdì 16 u.s. (vedi qui sotto). Da lì è possibile andarsi a leggere anche l'articolo di S. Aversa su Sandro Penna, pure citato.
L'editoriale di Piero Sansonetti, "Le due Chiese", di sabato 17 u.s. cui fa riferimento Gian Carlo è disponibile qui.
Sulla pagina delle lettere di Liberazione di oggi Piero Sansonetti "risponde" a Matteo Wells e a Gian Carlo - non a Francesca. Tali sue "risposte" si possono leggere qui.
L'editoriale di Piero Sansonetti, "Le due Chiese", di sabato 17 u.s. cui fa riferimento Gian Carlo è disponibile qui.
Sulla pagina delle lettere di Liberazione di oggi Piero Sansonetti "risponde" a Matteo Wells e a Gian Carlo - non a Francesca. Tali sue "risposte" si possono leggere qui.
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