martedì 1 agosto 2006

oggi su il manifesto un articolo sull'incontro di sabato 29 luglio di Liberafesta a Viareggio al quale è intervenuto Massimo Fagioli
con Gennaro Migliore capogruppo alla Camera del Prc-SE, Luca Bonaccorsi direttore di LEFT, Renato Curcio di Sensibili alle foglie e Marco Marcuz di Antigone:

il manifesto 1 agosto 2006
La sinistra a Viareggio dopo la clemenza

di Giovanni Senatore

Pensare, dopo l'indulto, ad un nuovo modo di intendere il carcere e la pena. E se abbiano ancora un senso. L'agenda parlamentare del centrosinistra ha delle priorità: amnistia, depenalizzazioni, leggi afflittive da abrogare, ma anche una ricerca sulla «dimensione umana». «Impossibile separarla dalla politica», spiega Gennaro Migliore, capogruppo Rc alla camera, sabato a Viareggio davanti ad oltre mille persone nel corso del dibattito su carcere e psichiatria a Liberafesta. Al suo fianco, lo psichiatra Massimo Fagioli, Renato Curcio, che presenta due libri sull'emarginazione carceraria (ed. Sensibili alle Foglie), Luca Bonaccorsi, direttore editoriale di Left e l'avvocato Mario Marcuz di Antigone.
«Andremo avanti con la teoria e la pratica non violenta», afferma Migliore, il quale accoglie una provocazione di Fagioli, che gli chiede «il coraggio di portare, in parlamento una rivendicazione dell'irrazionale...». «Voi a sinistra avete bisogno di questa parola, afferma lo psichiatra dell'Analisi Collettiva. che in un articolo su Left aveva ipotizzato l'abolizione del carcere -, perché solo a sinistra c'è l'utopia, questa proposizione di fare le cose senza un utile. La ragione è di destra...». «Oggi festeggiamo l'indulto - aggiunge Fagioli -, ma il rischio è che tra due anni ritorniamo allo stesso punto: è necessaria una ricerca teorica che affronti i problemi grossi della realtà umana». Chi sono i detenuti e che senso ha la pena, la punizione? Per Fagioli la strada è «studiare la mente umana, altrimenti non comprendiamo perché una persona ad un certo punto si mette fuori dalla società». E aggiunge: «Bisogna distinguere il delinquente e l'emarginato, da chi compie delitti efferati senza motivo. Qui il politico deve affidare il compito allo psichiatra». C'è però il sospetto che «le cose sono ferme allo stesso punto di 2500 anni fa: al siamo tutti figli di Caino della Bibbia e all'identità umana come ragione di Platone, per cui tutto ciò che non è ragione è male, e sarebbe dentro ciascuno di noi».
«Crimine e malattia: il codice penale è rimasto tale e quale a quello del 1930», incalza Marcuz, mentre per Renato Curcio «il problema non è se punire, ma come punire». «Chi è un essere umano socialmente pericoloso - si interroga - e chi lo stabilisce? Bush è pericoloso...! Vogliamo aprire una discussione sui manicomi giudiziari che nascondono un'altra realtà: il carcere».
E a Fagioli, che rivendica la distinzione tra la follia creativa di un Caravaggio e la pazzia criminale di chi uccide una bimba di 5 anni perché crede che sia il diavolo («non ho mai accettato che questa sia natura umana») e cita ricerche per cui un ragazzo inglese su 10, tra i 5 e 16 anni, soffre di problemi psicologici gravi («se non si fa la psichiatria, voi politici questi problemi come li risolvete?»), Migliore, risponde: «Per me rivoluzione significa trasformazione, portare in politica l'esigenza di una ricerca sulla realtà umana contribuisce ad una liberazione più profonda, che riguarda l'identità e la qualità della vita...».



LA REGISTRAZIONE DELL'INCONTRO DI VIAREGGIO
DEL 29 LUGLIO 2006
È DISPONIBILE SU MAWIVIDEO

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