lunedì 13 novembre 2006

DOMENICA 5 NOVEMBRE
A
"CINEMATOGRAFO"
SU RAI UNO
È INTERVENUTO
MASSIMO FAGIOLI


(l'articolo di Tullio Kezich, apparso sul Corsera del 3.11 u.s. e citato da Massimo Fagioli è qui)


due articoli citati al mercoledì e al giovedì:

il Messaggero 7.11.06
Marzullo, la notte e la cultura altezzosa
di Maurizio Costanzo
IN questo gran clamore intorno alla televisione trash mi sono trovato a guardare con simpatia alcune puntate dei programmi notturni/quasi alba di Gigi Marzullo. Al di là del suo storico “Sottovoce” con sigla a metà puntata, da qualche tempo Marzullo si occupa in altrettante trasmissioni notturne di libri, di teatro e di cinema. Ci sono autori, ci sono critici, ci sono attori, registi eccetera. Ricordo che qualcuno, mesi addietro, ha detto e scritto con tono risentito: ma come si può affidare la cultura a Gigi Marzullo? Mi sento di rispondere: menomale che c’è Marzullo che segnala spettacoli del teatro, libri o film perché altrimenti non lo farebbe nessuno. Né la televisione del servizio pubblico e neppure la televisione del servizio privato. Mi sono andato a guardare gli ascolti e se questi programmi non vanno in onda alle due del mattino, la media è anche di 400mila spettatori su un milione e passa di contatti. Sono 400mila connazionali che vengono informati dell’uscita di un libro, di un film, di uno spettacolo di teatro. Chi darebbe queste informazioni? La cultura altezzosa ovviamente ritiene che quel libro, quel film o quello spettacolo teatrale non sono degni di menzione. Può essere, ma è da dimostrare. Il problema è che gli esponenti della cultura altezzosa, le segnalazioni se le fanno fra di loro. Forse. Ragion per cui: complimenti a Marzullo e complimenti anche a chi gli ha dato questo spazio. (...)

Il Messaggero 27.10.06
La cultura Rai, “sottovoce”
di T.P.
ROMA La Rai si faccia una domanda e si dia una risposta: a che serve Gigi Marzullo? L’uomo della notte, il Caronte del «quando un giorno è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato» (ormai ci ha fatto il callo), l’inventore del marzullismo (chi altri sennò?), il “confessore” che al posto della tonaca indossa immancabilmente giacche blu sartoriali, cravattone blu colorate e camicie a righe azzurre (pure sartoriali) non si lamenta: è l’uomo della cultura del servizio pubblico. Uno che, quando il sonno ha già avvolto il telecomando, è pronto a intervistare a luci soffuse e “sempresottovoce”, il viso imbandito dalla sua capigliatura a boccoli.
Cinquantatrè anni, da diciassette immerso nelle tenebre (
Mezzanotte e dintorni partì nel 1989, ma in tv Marzullo ci va dall’86: esordio al fianco di Sammy Barbot), da due uomo cultura dell’azienda pubblica che con il suo stile (e a basso costo) dà spazio a cinema, fiction, teatro, libri (merce rara nella tv corrente che trova cittadinanza solo quando il pubblico si autoseleziona). Nel suo studio hanno sfilato e continuano a sfilare registi, attori, critici, opinionisti, giornalisti. Il traffico negli anni è aumentato notevolmente, ha contribuito ad attirargli critiche e accuse. Ma lui non molla, continua a governare la sua nicchia di servizio pubblico e riesce perfino a tenere gli ascolti che, per il tema trattato, non sono disprezzabili (la media di Sottovoce quest’anno è del 14 per cento con punte del 18, Cinematografo l’anno scorso ha chiuso attorno all’11). Alla fine la Rai rischia di rispondersi con un’altra domanda:“Non è che Marzullo sia meglio di quello che fanno pensare i suoi capelli?”.
(testo inviato da Cristina Calvelli)




SABATO 11 NOVEMBRE
FAUSTO BERTINOTTI
È STATO OSPITE DI FRANCESCO VERDERAME, EDITORIALISTA DEL CORRIERE DELLA SERA
NEL CORSO DI "IN BREVE" su LA7
NELL'INTERVISTA SI È FATTO RIFERIMENTO AL SUO INTERVENTO SUL n°43 DI
LEFT

LA TRASMISSIONE È STATA REPLICATA ALLE 1.30
LA REGISTRAZIONE SARÀ PRESTO DISPONIBILE QUI