martedì 20 marzo 2007

il Riformista 20.3.07
Dispute filosofiche
di David Armando

Caro direttore, ho seguito con interesse su queste pagine il confronto sul tema della consulenza filosofica suscitato dall’articolo di Livia Profeti del 2 marzo. La replica di Neri Pollastri del 14 non mi sembra cogliere il nocciolo del problema, che chiama in causa temi di grande rilevanza non solo culturale ma anche sociale e politica. La critica di Livia Profeti, a mio avviso, non pone in questione il fatto che la filosofia sia legittimata a occuparsi delle difficoltà concrete che le persone incontrano nella propria esistenza, ma investe piuttosto il fondamento più o meno esplicitamente heideggeriano di buona parte degli orientamenti in cui si articola in Italia il counseling filosofico. La controversia esce così dall’ambito, pur significativo, della possibile applicazione della filosofia alla “cura dell’anima”, e si inserisce nell’attuale dibattito sul pensiero di Heidegger cui proprio “il Riformista” sta offrendo contributi stimolanti. Al riguardo, Pollastri liquida la questione dell’antiscientismo di Heidegger come se la sua rivendicazione del primato della filosofia sulle scienze umane e biologiche si collocasse sul piano storico e non su quello ontologico, e soprattutto afferma che Binswanger, essendo un medico e non un filosofo, non avrebbe «molto a che fare con la consulenza filosofica». Ora, Binswanger non solo rappresenta uno dei riferimento teorici della consulenza filosofica, ma è autore di un esplicito tentativo di fondare il trattamento delle malattie mentali sulla filosofia di Heidegger. E il caso Ellen West, rievocato in entrambi gli articoli, non rappresenta, come invece afferma Pollastri, qualcosa «che purtroppo talvolta succede nell’ambito della salute mentale»: Binswanger indusse la sua paziente al suicidio sulla base della convinzione, coerente con la propria impostazione filosofica, che un tale atto costituisse il compimento più autentico della sua esistenza.
David Armando e-mail
(testo ricevuto da Anselmo Teolis)


Corriere della Sera 20.3.07
Salvi: decideremo il 29, non saremo mai la sinistra del Pd
di Maria Teresa Meli
(...) Le ultime uscite di Fausto Bertinotti, che ha rilanciato il tema del socialismo, sono per il leader della minoranza Ds «altrettanto importanti». «Prefigurano — sottolinea — la creazione di una grande forza di sinistra di governo». Cose analoghe dice anche il segretario del Prc Franco Giordano che in un'intervista al Messaggero immagina la creazione di un nuovo partito di sinistra nel 2008. «Già — ragiona Salvi — a sinistra si sta mettendo in movimento un progetto e noi vogliamo interloquire con il Prc. Del resto, nella nostra mozione congressuale noi avevamo proprio proposto a tutto il partito la creazione di una grande forza di governo di ispirazione socialista». (...) E persino nella mozione Angius le prese di distanza rispetto al partito aumentano. Dice Alberto Nigra, che di quella componente è il coordinatore: «È evidente che se il progetto del Pd non cambia, molti di noi non aderiranno».

il Riformista 20.3.07
La questione socialista è una sfida che riguarda l'intera sinistra italiana
di Cesare Salvi

Radio Tre Mondo di questa mattina ha informato di una nuova legge entrata in vigore nella Polonia cattolica, di cui ha dato notizia il quotidiano The Guardian di oggi:
The Guardian 20.3.07
POLAND TO BAN SCHOOLS FROM DISCUSSING HOMOSEXUALITY
Kate Connolly
«...President Lech Kaczynski, the twin brother of the prime minister, has given his support to the law, claiming that the future of the human race is dependent on discrediting homosexuality in the classroom...»
qui la trasmissione di questa mattina che ne parlava può essere ascoltata qui, segnalazione di Noemi Ghetti)

Il Messaggero 19.3.07
Giordano: a sinistra del Pd un nuovo partito nel 2008
intervista di Nino Bartoloni Meli

Il Messaggero 19.3.07
«Il vincolo confessionale è contrario alla laicità dello Stato e del legislatore»
Bertinotti: Dico, le Camere devono essere autonome
di Claudia Terracina
Di primissimo mattino, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, fa una riflessione sul rapporto tra spiritualità e politica al Gr Parlamento e affronta anche il tema della legge per le coppie di fatto e dell’ammonimento del Pontefice ai cattolici impegnati in politica. «Credo che vada confermata non solo la laicità dello Stato, ma soprattutto quella del legislatore perchè è proprio l’etica a raccomandare l’autonomia della politica», scandisce, pur dicendo di «non voler commentare le parole del Pontefice». Bertinotti si definisce «un non credente rispettoso della fede e interessato alla ricerca religiosa e alla dimensione spirituale». Il presidente di Montecitorio precisa che «il legislatore è solo di fronte alla propria responsabilità, perciò il vincolo confessionale introduce un elemento di contrarietà con la laicità sua e dello Stato». A ciascuno il suo, insomma, secondo Bertinotti, che, da presidente della Camera, non entra nel merito del testo di legge del governo. Tuttavia, riandando per un attimo al suo «lavoro precedente», da segretario di Rifondazione comunista, si dichiara «assolutamente favorevole al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto» e ricorda «il contributo al sofferto compromesso raggiunto nel programma di governo, di grande importanza, comunque, perchè garantisce diritti inalienabili a persone che vivono insieme, mossi dall’affetto, dal sentimento e dalla cura reciproca, indipendentemente dalle propensioni sessuali». (...) C’è un’altra questione (...) e riguarda la sala della meditazione in progettazione nella zona chiamata ”Corea”, tra il Transatlantico e l’aula della Camera, che il presidente di Montecitorio, sentito l’ufficio di presidenza, ha affidato all’architetto Paolo Portoghesi. «Sarà un luogo essenziale, dove domineranno luce e silenzio, senza simboli. Ci saranno solo i libri, non solo Bibbia, Vangelo e Corano, ma tutti i testi che possono favorire il dialogo tra le religioni e le civiltà», spiega Bertinotti. (...)