lunedì 4 giugno 2007





In una vetrina dell'Auditorium di Roma Parco della Musica

sono in mostra i libri di Massimo Fagioli, editi dalle Nuove Edizioni Romane
e il libro degli Atti del primo incontro con Fausto Bertinotti, dal titolo "Analisi Collettiva Incontri. 5 novembre 2004. Villa Piccolomini. Ingrao Bertinotti", anch'esso uscito per le N.E.R. (nuoveedizioniromane.it)
(clicca sull'immagine per ingrandirla. Altre qui fotografie di Barbara De Luca)

l'Unità 4.6.07
Gramsci: l’«Inferno» dantesco per parlare al Pci
La rottura netta con il Comintern e col Partito Comunista, e la rottura personale con Togliatti
di Adriano Guerra

qui

l'Unità 4.6.07
Un reportage da Cuba critica il regime. Apriti cielo, valanga di lettere contro l’articolo. Il direttore lapidario: «Non esiste nessun buon giornalismo che non sia libero»
Tra Sansonetti e Castro i lettori di «Liberazione» scelgono Fidel
qui

Corriere della Sera 4.6.07
Il coraggio di criticare Cuba (da sinistra) e l'ira dei fedeli traditi
di Pierluigi Battista
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Repubblica 4.6.07
Sinistra dell'Unione e "duri" d'accordo: non temiamo infiltrazioni dei Black bloc. Prodi: con il presidente Usa rapporti molto buoni
"Contesteremo Bush senza scontri"
Ma Casarini avverte: "Niente zone rosse o esploderà la rabbia"
di Umberto Rosso
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l'Unità 4.6.07
Un dna di troppo
di Silvia Ballestra
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l'Unità 4.6.07
Quell’oscura violenza che nasce nelle famiglie
di Luigi Cancrini
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l'Unità 4.6.07
Da «Science». Un’ipotesi osservando gli orangutan
I nostri antenati bipedi quando erano sugli alberi
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l'Unità 4.6.07
In Basilicata. La seconda struttura pubblica italiana
Così si curano gratis anoressia e bulimia
di Cristiana Pulcinelli
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Repubblica 4.6.07
Sulla rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica un tema spinoso dei rapporti con l'Islam
"Ecco perché Maometto non è profeta per i cristiani"
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oggi è l'anniversario della fine della contestazione del maggio-giugno 1989 in piazza Tienanmen a Pechino
(una scheda qui)

Piero Campagna: «M'incoraggia» dice il regista, che chiude la fiction con un finale onirico come Buongiorno, notte, il film di Bellocchio sul caso Moro. «Cannata entra nella lavanderia, dà la camicia ed esce. Poi rientra perché ha dimenticato qualcosa. Graziella gli dà le carte, la ringrazia. E´ viva». (da Repubblica di oggi, pag.38, segnalazione di Sergio Grom)