OGGI SULL'UNITÀ
L'ARTICOLO DI MASSIMO FAGIOLI È DISPONIBILE QUI
GIOVEDI 27 SETTEMBRE, SU L'UNITÀ:
l’Unità 27.9.12
La malattia non è un’invenzione
La malattia non è un’invenzione
IN
RIFERIMENTO ALL’ARTICOLO COMPARSO IL 22 SETTEMBRE SU L’UNITÀ DAL TITOLO
«IL BOMBAROLO DELLA PSICHIATRIA» a firma di Stefano Carta. A volte
succedono cose inspiegabili, come quella di ricordare un personaggio
come Thomas Szasz, le cui idee sono state sconfessate dalla Storia. Il
pubblico dei vostri lettori, ne siamo certi, per scelta o per necessità
crede nel Sistema Sanitario Nazionale cioè crede (o deve credere) nella
competenza dei tanti psichiatri che quotidianamente si «dannano» per
cercare di rispondere alle domande dei tanti che, nonostante le
rivoluzionarie idee dei Szasz, affollano gli ambulatori dei Csm
distribuiti su tutto il territorio nazionale.
È forse di sinistra dire
che «la malattia mentale non esiste?» oppure che «la malattia è solo una
forma particolare di comportamento, una forma particolare di vita»,
oppure ancora che «il malato, esattamente come una persona sana, mette
in atto comportamenti specifici orientati versoscopi». Insomma la mamma
che butta la figlia di otto anni dal settimo piano e poi la segue
ponendo fine alla vita di entrambe ha fatto solo un «gioco
comunicativo?». Urge fare qualche semplice considerazione rimanendo
saldamente ancorati alla realtà: innanzitutto l’idea che «la malattia
mentale è un’invenzione» ha ispirato, almeno in Italia, la chiusura di
quelle orrende istituzioni che erano gli ospedali psichiatrici, ma
sciaguratamente l’unico effetto che abbiamo ottenuto è stato che
l’assistenza ai malati di mente gravi ricade oggi quasi completamente
sulle spalle delle rispettive famiglie con il conseguente carico di
sofferenza che si riverbera su un gruppo ben più vasto di persone, tutte
obbligate dal «sistema» a farsi carico di realtà patologiche di cui non
conoscono nulla se non che si tratta di malattie «a causa sconosciuta e
per questo croniche ed incurabili».
Questi
pensieri ancorché vecchi di decine di anni, contraddicono, nascondono,
omettono quanto la psichiatria va proponendo negli ultimi 20 anni: è
ormai patrimonio acquisito a livello internazionale che la malattia
mentale grave dell' adulto comincia durante l'infanzia, dando segni nel
corso dell'adolescenza. Negli adolescenti sono presenti sintomi sfumati
che danno malessere, sofferenza e isolamento sociale; tali sintomi
smettono di apparire tali al momento della transizione nella psicosi e
si accompagnano ad una totale perdita di rapporto con la realtà.
Altrettanto evidente è che le malattie mentali sono fortemente
influenzate, se non determinate, da fattori ambientali grossolani (come
le migrazioni, uso di sostanze, isolamento sociale etc.) o meno evidenti
come le violenze fisiche e non. Vale, poi, la pena soffermarsi sul
ragionamento di Szasz che «il termine malattia può essere riferito
esclusivamente a malattie organiche» mentre quelle mentali (mancando del
corrispettivo organico) vengono definite malattie «funzionali».
Falsificando la realtà, si dice che dei comportamenti normali vengono
«interpretati» come malati dalla psichiatria, ma in verità sono solo
scappatoie in cui si rifugerebbe chi non riesce ad «esprimere
autonomamente, responsabilmente e liberamente gli scopi che desiderano
perseguire». È proprio questa idea che promuove e spinge l’intera
ricerca biologica e il conseguente ricorso ai farmaci. Siccome non
abbiamo ancora individuato le basi biologiche delle malattie mentali
dobbiamo investire miliardi di dollari e utilizzare sistemi di indagine
altamente sofisticati allo scopo di confermare un’idea vecchia di 2.500
anni. E cioè che le alterazioni della mente devono essere il prodotto di
un danno biologico. E così accade che le persone non vanno dallo
psichiatra, delegittimato, reso impotente, grazie anche alla confusione
generata da scritti come quello di Stefano Carta. L’ennesimo messaggio
«nichilista» che confonde e dispera la gente. Perché invece non
cominciare, proprio su questo giornale, a diffondere un messaggio di
possibilità di prevenzione e di «cura» attraverso la diagnosi e
l'intervento precoce? Per concludere, una riflessione importante: non
più tardi di un anno fa la VI sezione penale della Cassazione ha
depositato la sentenza 14408, relativa ad un caso di «abuso della
professione medica», che recita: «Né può ritenersi che il metodo del
«colloquio» non rientri in una vera e propria forma di terapia, tipico
atto della professione medica, di guisa che non v’è dubbio che tale
metodica (...) rappresenti un’attività diretta alla guarigione da vere e
proprie malattie (ad es. l’anoressia) il che la inquadra nella
professione medica». Insomma i giudici della Cassazione, a differenza di
Szasz e di Carta, sono certi che le malattie mentali sono vere e
proprie malattie e che debbono essere curate e guarite. Ed è per questo
che Noi scriviamo a l’Unità e non raccogliamo la sfida di Carta («E se
Szasz avesse avuto ragione? Agli psichiatri, agli psichiatri in primis,
l’onere di accettare davvero la sfida»). Ma ogni giorno raccogliamo
quelle dei nostri pazienti psichiatrici.
T.
Amici, Dirigente medico Asl Grosseto; G. Cavaggioni, prof. Aggregato di
Psichiatria "Sapienza" Università di Roma; G. De Simone, Psichiatra e
Psicoterapeuta; P. Fiori Nastro, prof. Aggregato di Psichiatria
"Sapienza" Università di Roma; F. Fagioli, Dirigente medico Asl RmE; M.
Fagioli, Dirigente medico Asl RmB; A. Filippi, Dirigente medico Asl
Terni; A. Masillo, Psichiatra e Psicoterapeuta; A. Masini, Dirigente
medico Asl RmD; E. Pappagallo, Dirigente medico Asl Viterbo
(L'ARTICOLO DI STEFANO CARTA USCITO SU L'UNITÀ IL 22.9 È DISPONIBILE QUI)
da il Fatto Quotidiano di oggi
l’Unità 5.10.12
La lezione del ragazzo Ingrao
Cara Unità,, grazie
a Spataro per l’articolo (da pelle d’oca), grazie a Vendemmiati per il
film (che andrò a vedere), grazie soprattutto a Pietro Ingrao il ragazzo
dai capelli bianchi per i 97 anni dedicati alla «speranza di cambiare
il mondo». Come lui non ho mai creduto alle utopie ma alla forza di
volontà, alla tenacia di chi ci mette la faccia, nel lavoro e nel tempo
libero, in silenzio e con umiltà con assoluto disinteresse per la sola
«voglia di cambiare il mondo», con piccoli gesti quotidiani. È la mia
scelta di vita, quella di fare per mestiere il «cittadino militante», il
«rompiscatole». Grazie Pietro per la tua ostinazione: è per me la
conferma che sto facendo la cosa giusta; è per altri una «frustata»
(speriamo salutare), in particolare per quelli che hanno fatto e fanno
della politica, non un mezzo per raggiungere obiettivi nell’interesse di
tutti, ma uno strumento (il fine) per soddisfare interessi personali
sfruttando senza ritegno e vergogna la buona fede delle persone.
Claudio Gandolfi
Claudio Gandolfi
ASCA 3.10.12
Giornali: continua calo lettori, li legge solo 45,5% italiani
(ASCA)
Roma, 3 ott I quotidiani registrano un calo di lettori del 2,3% (li
leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo
il 45,5%), anche se le testate online contano il 2,1% di contatti in
piu' (20,3% di utenza). E' quanto emerge dal 10° Rapporto Censis/Ucsi
sulla comunicazione, promosso da 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e
Telecom Italia, presentato oggi a Roma presso la Sala Capitolare del
Senato da Giuseppe De Rita e Giuseppe Roma, Presidente e Direttore
Generale del Censis, e da Renato Schifani, Presidente del Senato della
Repubblica. La free press perde l'11,8% di lettori (25,7% di utenza),
-1% i settimanali (27,5% di utenza), +1% i mensili (19,4% di utenza),
-6,5% l'editoria libraria. Ormai meno della meta' degli italiani legge
almeno un libro all'anno: il 49,7%. Anche se si segnala un +1% per gli
e-book. E proprio tra i giovani la disaffezione per la carta stampata e'
piu' grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni
sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%.
com-dab/sam/ 031047 OTT 12 NNNN
ricevuto da Giovanni Senatoreil Fatto 5.10.12
Sartori: “Doppio turno ridicolo, primarie inutili”
“Cambiare il Porcellum? Furbizie da sprovveduti: non sanno di cosa parlano”
di Silvia Truzzi
su spogli
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l’Unità 5.10.12
La guerra sulle regole Si cerca la mediazione
Lettere-appello di parlamentari, pro e contro norme stringenti
Rischio fumata nera all’assemblea di domani
Veltroni nella sede Pd: “Trovate un accordo prima di sabato o effetti devastanti”
di Simone Collini
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il Fatto 5.10.12il Fatto 5.10.12
Il Pd trema per la scissione
Sms di Renzi a Bersani “Il nostro accordo finisce qui”. Domani l’assemblea
di Fabrizio d’Esposito
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l’Unità 5.10.12
Il Laboratorio progressista per Bersani
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il Fatto 5.10.12
Primarie per tutti
di Paolo Flores d’Arcais
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La Stampa 5.10.12
E il sindaco minaccia “Faccio saltare il banco”
Poi in campo i pompieri (Veltroni in testa) per evitare il disastro
di Federico Geremicca
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La Stampa 5.10.12
Primarie e regole Bersani e Renzi tentano l’accordo
Lo sfidante accetta doppio turno e albo dei votanti e il segretario l’iscrizione contestuale nei gazebo
di Carlo Bertini
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Corriere 5.10.12
L'assemblea dei mille, tra «ex» e grandi assenti
Domani l'appuntamento decisivo Il numero dei delegati è incerto e negli elenchi ci sono anche Penati e Lusi
di M. Gu.
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Repubblica 5.10.12
I ragazzi che tifano Pier Luigi “Ha a cuore le cose che dice Matteo invece è uno di destra”
L’appello dei giovani: “Basta tecnici, ora la politica”
di Concita De Gregorio
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Al Senato
Annientata la legge anticorruzione
di Caterina Perniconi
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il Fatto 5.10.12il Fatto 5.10.12
Il traffico di influenze è una cosa seria
di Bruno Tinti
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Tra mafia e Chiesa i burocrati di Dio
È da oggi in libreria il numero di MicroMega dedicato alla Chiesa gerarchica e la Chiesa di Dio. Nel volume, le voci più autorevoli dell’“altra chiesa”.
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Corriere 5.10.12Repubblica 5.10.12
Napolitano e Ravasi confronto ad Assisi per il Cortile dei Gentili
di Armando Torno
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Malati terminali cercansi, l’ultima campagna shock
“Spot con persone che vogliono l’eutanasia”. Mina Welby: orrendo ma necessario. Subito polemica
di Caterina Pasolini
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Obama. Un presidente nell’angolo
di Sergio Romano
Repubblica 5.10.12
Turchia-Siria chi cammina sull’orlo del cratere
di Bernardo Valli
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La leggenda
di Eric Hobsbawn di Pino Arlacchi
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Stesi sul lettino nei Paesi dell’Islam
di Silvia Vegetti Finzi
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Principi solidi per dialogare con l'Islam
di Antonio Puri Purini
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Un laico nel mistero dell'entropia
Il viaggio di Scalfari alle radici della conoscenza filosofica
di Giulio Giorello
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Corriere 5.10.12
A teatro la follia di Breivik ha la voce di un'attrice turca
Il regista Rau: le sue tesi xenofobe sono assai diffuse
di Luigi Zangarini
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Repubblica 5.10.12
Il nuovo saggio di Revelli spiega come i modelli di “storia”, “legge” e “polis” usati per addomesticare brutalità e violenza siano stati travolti dalla finanza
Civiltà barbarica
Perché l’Occidente non controlla più il lato selvaggio del potere
di Roberto Esposito
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L’altra Italia su due ruote
Oggi gli stati generali della bicicletta a Reggio Emilia
di Flore Murard-Yovanovitch
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