sabato 22 giugno 2013

l'Unità 22.6.13
Susanna Camusso:
Basta appelli. Subito i fatti

Cgil, Cisl e Uil oggi tornano a Ro ma, a San Giovanni, il luogo delle manifestazioni sindacali più importanti, la piazza del lavoro e dei lavoratori, la nostra piazza. Lo faremo, dopo molti anni, unitariamente, dopo un accordo che ha stabilito le regole del nostro stare insieme e ridato idee e forza al sindacato. Siamo in piazza per ridare fu turo e speranza a quest’Italia da troppo tempo afflitta da politiche ideologiche, economicamente sbagliate, vessatorie nei confronti dei giovani, dei lavoratori e dei pensionati; sfiancata da quel liberismo che ha prodotto deregolamentazione e abuso, liberalizzazioni e diseguaglianze, flessibilità e povertà. Diremo al la politica, all’esecutivo e all’Europa che è giunto il momento di stare con i lavora tori e con i pensionati, con le donne e con i giovani. Chiederemo di aprire una stagione nuova in cui le ragioni del lavo ro tornino al centro delle preoccupazioni e delle attenzioni di chi governa.
È la stagione in cui bisogna mettere ordine nei tanti problemi che quelle poli tiche hanno causato, alle emergenze che hanno prodotto e che, nonostante i proclami, ancora non sono state risolte. Gli «esodati», i cassaintegrati senza reddito, i giovani disoccupati, i troppi lavo ratori precari, le donne di nuovo oggetto di discriminazione e di violenza, oggi chiedono azioni concrete, provvedimenti che diano nuovamente fiducia e speranza. Lo chiediamo a questo Governo «anomalo», un governo che si è definito di servizio al Paese e agli Italiani, che ha fatto dell’occupazione e del rilancio eco nomico la sua priorità. Gli chiediamo atti concreti, segni materiali di cambia mento, di non ascoltare i consigli interessati delle tante lobby, di misure che dia no finalmente il segno della giustizia e dell’equità.
Al presidente Letta chiediamo di avere attenzione a questo mondo del lavoro che quando il Paese ha chiamato si è sempre assunto le proprie responsabilità, ha sempre mantenuto i patti, si è sempre rimboccato le maniche. Il primo segnale che ci aspettiamo da questo governo di servizio è una politica fiscale che dia respiro ai bassi redditi, che riduca le troppe diseguaglianze. Si faccia finalmente pagare di più chi ha di più e si dia il giusto a chi ha meno. Alle imprese chiediamo di agire diversamente da quanto stanno facendo. Anche qui, non si possono continuare a ripetere le ricette del passato. Con il governo Prodi furono destinati al cuneo fiscale ben cinque miliardi, quasi tutti andati alle imprese. Non abbiamo visto un investimento, né un posto di lavoro.
Sappiamo che il peso fiscale rende le imprese meno competitive. Abbiamo detto senza esitazioni che si devono in centivare gli investimenti, riconoscere crediti d’imposta a chi assume stabilmente e a chi investe. Quello che troviamo sbagliato è una distribuzione a pioggia delle poche risorse disponibili. Ciò che manca è la consapevolezza che senza una politica industriale, senza investi menti sulla produzione, sulla ricerca, sull’innovazione non ce la facciamo. A poco valgono gli appelli al salvataggio dell’industria italiana se a essi non seguono comportamenti coerenti.
Al sistema delle imprese, che a gran voce invita a ripartire dalla manifattura chiediamo di dire ai suoi associati, a quel le imprese che pur profittevoli decidono di delocalizzare gli stabilimenti e di licenziare, di fermarsi e difendere insie me ai loro dipendenti il lavoro in questo Paese.
Oggi in piazza San Giovanni le bandiere del sindacato tornano a sventolare in sieme. Un fatto che dà a tutti noi una forza straordinaria. Bisogna dare subito segnali nuovi, evidenti che cambino la politica che ci ha accompagnato in que sti anni di crisi. Non c’è tempo da perdere.
il Fatto 22.6.13
Missile Cgil su Letta: “Sa fare solo annunci”
Mezzo milione di cassaintegrati. Camusso dà l’ultimatum al premier
Evasione: un miliardo al mese finisce all’estero
di Salvatore Cannavò

l’Unità 22.6.13
Guardia di Finanza
Un negozio su tre non fa lo scontrino














il Fatto 22.6.13
L’ineleggibità può attendere. Per sempre
La materia scivola a settembre e il Pd collabora
Il premier Letta: Berlusconi è affidabile
di fd’e
il Fatto 22.6.13
La svuota-carceri salverà B. e Fede
Regali pure ai mafiosi
Il guardasigilli Cancellieri: “Il decreto è pronto, mercoledì in Cdm”
A svelare la legge ad personam sono sti due deputati M5s
di Beatrice Borromeo


il Fatto 22.6.13
Palestra e Imu a sua insaputa. Tutte le scivolate della Idem
Dal collaboratore del marito diventato affittuario ai 30 attrezzi che il ministro dichiara di usare solo per sé
di Gianni Barbacetto e Martina Castigliani

La Stampa 22.6.13
Governo. Ministro nella bufera
Idem, ora spunta l’assunzione sospetta
Un lavoro dal marito quando era assessore a Ravenna
Un consigliere: l’ha fatto per i contributi dal Comune
di Raphael Zanotti









l’Unità 22.6.13
Renzi prepara il suo piano «Un partito stile Blair»
Ha spiegato in un’intervista ieri al Foglio:
«Sono pronto, sto già lavorando, ho un piano, sto preparando un documento, e mi affascina l’idea di poter fare nel Pd quello che Tony Blair fece nel 1994 con il New labour»
nelle edicole
La Stampa 22.6.13
Pd senza pace. Solo il sindaco unisce tutti (contro di lui)
di Marcello Sorgi

Corriere 22.6.13
L'assessore di Firenze e il caso escort «Mi hanno distrutto»
In ospedale: ora penso a salute e famiglia
di Giusi Fasano

su spogli 















l’Unità 22.6.13
Beppe Grillo, il maestro della guerriglia digitale
di Michele Di Salvo
su spogli  la vignetta a sinistra, di Natangelo, appare su il Fatto di oggi
La Stampa 22.6.13
De Pin: “Non lascio per i soldi. L’aria si era fatta soffocante, voglio pensare con la mia testa”
Paola De Pin, la senatrice veneta uscita dal gruppo del M5S:
“Delusa dal M5S, non me l’aspettavo così”
di Andrea Malaguti

qui
Repubblica 22.6.13
Il retroscena
La senatrice Casaletto e il deputato Zaccagnini potrebbero lasciare
Altri abbandoni sono in arrivo la rabbia degli intransigenti “Vanno via per tenersi i soldi”
di Annalisa Cuzzocrea

su spogli 
il Fatto 22.6.13
JP Morgan
“Troppa democrazia. E la crisi resta”
di Luca Pisapia
l’Unità 22.6.13
Se J.P. Morgan vuol cambiare la Costituzione
di Cesare Salvi

Repubblica 22.6.13
L’amaca
di Michele Serra
Lo sapevate che includere “i diritti dei lavoratori tra le tutele costituzionali” è di grave detrimento all’economia?
Che i Paesi dell’Europa meridionale patiscono le nefaste conseguenze “delle idee socialiste”? E addirittura concedono “licenza di protestare” alle categorie sociali che si ritengono lese nei loro interessi? Se non lo sapevate, ve lo spiega un prezioso documento di analisi politica della banca d’affari JPMorgan (celebre anche tra i non addetti dopo la catastrofe finanziaria del 2008), che pare concepito apposta per alimentare le più fosche paranoie dei nemici di Wall Street, quelli che vedono complotti tecno-pluto-giudaico-massonici dietro ogni stormir di foglie.
Mettiamola così: il documento di JPMorgan, quanto a ottusità ideologica, è speculare alle più puerili sortite anti-sistema. Basterebbe uno studente di liceo appena sveglio per mettere in ridicolo la teoria dell’Europa mediterranea prigioniera di pregiudizi “socialisti” e zavorrata da Costituzioni che si impicciano dei diritti di chi lavora. L’obiezione ovvia è che sono cento volte più “socialiste” le democrazie del Nord Europa: ma non sembrano patirne troppo. JPMorgan si ripresenti più preparata alla prossima sessione d’esami.
il precedente, da "Segnalazioni" del 20 giugno u. s.:










Capitalismo e democrazia
il Fatto 20.6.13
Ricetta Jp Morgan per Europa integrata: liberarsi delle costituzioni antifasciste
Report della banca d'affari statunitense, considerata dal governo Usa responsabile della crisi dei subprime: "I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione. C'è forte influenza delle idee socialiste". E cita, tra gli aspetti problematici, la tutela garantita ai diritti dei lavoratori
di Luca Pisapia
il testo dell’articolo segue qui
il Fatto 22.6.13
Marino impantanato, la giunta è un rebus
Sindaco in apnea tra no tecnici e pressing dei partiti
Prima lista attesa domani
di Luca De Carolis

 











l’Unità 22.6.13
Il popolo del futébol non vive di solo calcio
di Darwin Pastorin
l’Unità 22.6.13
Fabio Porta. Parlamentare Pd eletto nella circoscrizione America meridionale:
«Questo movimento non è un ritorno al passato»
«Quei giovani chiedono di fare di più e più in fretta»
di Umberto De Giovannangeli


La Stampa 22.6.13
La rabbia che il mio Brasile non nasconde più
di Andréa Del Fuego

Corriere 22.6.13
Un milione di brasiliani in strada. Governo in trincea, due morti
Incubo Confederations Cup, dubbi sulla prossima visita del Papa
di Rocco Cotroneo

su spogli

Corriere 22.6.13
Se vacilla anche la religione nazionale del pallone
di Michele Farina
su spogli

Repubblica 22.6.13
Brasile, un milione di indignados
“Basta calcio, investite su di noi”, è guerra nelle piazze: due morti
La Fifa: “Se la violenza non si ferma Mondiali 2014 a rischio”
di Andrea Sorrentino
su spogli

Repubblica 22.6.13
Panem, non circenses
di Gabriele Romagnoli








Internazionale 18.6.13 (TMNews)
Israele. Streisand difende le donne contro ultraortodossi
Giunta ieri in Israele per festeggiare il 90esimo compleanno del Presidente Shimon Peres, l’artista americana Barbra Streisand si è scagliata contro gli ebrei ultraortodossi, denunciando il trattamento riservato alle donne.
“E’ doloroso leggere di donne in Israele costrette a sedersi sul retro degli autobus”, ha detto ieri nel suo intervento all’Università ebraica di Gerusalemme, che le ha conferito una laurea honoris causa. “O sentire delle ‘Donne del Muro’ attaccate con catene di metallo mentre pregano in modo pacifico e legale”, ha aggiunto. Nel suo discorso, riportato oggi da Haaretz, l’artista ha quindi sollecitato un maggior impegno a favore della parità di genere.
Corriere 19.6.13
Un nuova battaglia per Barbra: la parità per le donne ortodosse di Israele
La Streisand a Gerusalemme dopo 30 anni critica le discriminazioni degli haredim
di Cecilia Zecchinelli
qui


Tristi destini di una figura che abbiamo ammirato, oggi socia di Berlusconi e irriconoscibile:
mentre Erdogan randella i giovani turchi e li "irrora" con liquidi urticanti,
tutto quello che Bonino sa dire è che "bisogna tenergli la porta aperta"....
Corriere 22.6.13
Crisi diplomatica fra Berlino e Ankara. I turchi: rappresaglia
Il ministro Bonino: “Bisogna tenere aperta la porta europea per Erdogan”
di Paolo Lepri

su spogli

UAAR Ultimissime s.d.
La clericalata della settimana, n. 23: Emma Bonino e Maurizio Lupi
Bonino e Lupi presenzieranno il 2 luglio alla presentazione del Meeting di Comunione e Liberazione. La partecipazione di ministri all’evento del discusso (e assai indagato) movimento integralista cattolico è stata definita “una routine” dall’ufficio stampa di Cielle, una sorta di appuntamento fisso dal Ministero degli Esteri (sic!)
qui

 












Repubblica 22.6.13
Contrordine, gli Ufo non esistono ora Londra chiude l’ufficio alieni
Dopo 60 anni, la Difesa inglese si arrende: “Nessuna prova”
di Enrico Franceschini


L’Huffington Post 22.6.13
Le società progressiste, diversamente ricche e laiche del Partito socialista europeo
di Carlo Patrignani

qui

l’Unità 22.6.13
Cnr, i novant’anni della ricerca
Il compleanno si festeggia il 25 giugno Occasione per rilanciare il sapere
Il massimo ente scientifico del nostro Paese venne creato da Vito Volterra, senatore e ricercatore che durante il Ventennio non giurò fedeltà al fascismo e venne cacciato dall’ateneo e dalla presidenza della sua creatura
di Pietro Greco






l’Unità 22.6.13
Fantascienza e religione
Da Asimov a Clarke: quando il misticismo è avveniristico
Dagli anni Cinquanta in poi un filone prolifico e suggestivo che trova il suo must in «2001 Odissea nello spazio»
di Enzo Verrengia











Corriere 22.6.13
Tino, antifascista senza illusioni
Capì che la maggioranza degli italiani era conservatrice
di Giorgio La Malfa

su spogli














dal suo testo My Beautiful Laundrette, su una relazione omosessuale fra due giovani londinesi uno dei quali immigrato dal Pakistan, Stephen Frears trasse nel 1985 l’omonimo film  
Repubblica 22.6.13
L’immaginazione al potere
Kureishi: siamo condannati a essere artisti
di Hanif Kureishi
su spogli

Repubblica 22.6.13
Sonno, "Indispensabili 8 ore
Dormire di meno scatena patologie"
di Massimo Vincenzi

qui

Corriere del Veneto 22.6.13
«Basta dare psicofarmaci a mio figlio»
Il giudice le sospende la patria potestà
La lotta di una madre bassanese. Per il tribunale dei minori non riesce a gestire il sedicenne
di Benedetta Centin

qui segnalazione di Nuccio Russo

OGGI, SABATO 22:
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