martedì 23 settembre 2014

il Fatto 23.9.14
Tratta e schiavismo Il Consiglio d’Europa bacchetta l’Italia
MIGLIAIA di vittime ogni anno, ma poche decine di condanne per gli sfruttatori. Il Consiglio d’Europa boccia l’Italia sulla prevenzione e il contrasto della tratta di esseri umani. Il termine riguarda un’ampia gamma di sfruttamenti: prostituzione, caporalato e costrizione a chiedere l’elemosina. Le vittime sono state 925 nel 2013 ma, secondo gli analisti internazionali, questi rappresentano solo una piccola parte delle persone effettivamente sfruttate. La maggior parte provengono dalla Nigeria (434), seguita da Romania (84) e Marocco (52). Tra le vittime, la maggior parte sono donne (650), poi uomini (230) e bambini (45). Il rapporto sottolinea che le leggi italiane permettono di mettere di condannare solo una piccola parte dei cosiddetti mercanti di schiavi. A fronte di migliaia di sfruttatori indagati infatti, nel biennio 2009-10 sono state condannate solo 23 persone. Uno dei problemi principali riguarda la legge Bossi-Fini che, invece di tutelare le vittime di abusi, spesso impone di condannarli per reati legati all’immigrazione. Secondo gli analisti europei, il fronte su cui i legislatori dovrebbero impegnarsi di più è quello dello sfruttamento lavorativo.
Repubblica 23.9.14
Se la Ue diventa una dittatura
di Luciano Gallino
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il Fatto 23.9.14
A favore del reintegro
Sondaggio Ispo: il 55% dei giovani preferisce lo Statuto
SECONDO IL SONDAGGIO Ispo sono i giovani i più contrari all’abolizione dell’articolo 18. A fronte del 45% degli intervistati che ritiene che l'abolizione del reintegro comporterebbe un peggioramento delle condizioni per tutti i lavoratori, la pensa così il 55% delle persone tra i 25 e i 34 anni. Il 43% degli intervistati ritiene che l’abolizione della norma renderebbe più dinamica l’economia del Paese. Il 47% non pensa che l'abolizione dell’articolo 18 porterebbe più uguaglianza tra lavoratori precari e lavoratori dipendenti, a fronte del 39% che è invece di questo parere.

La Stampa 23.9.14
Articolo 18, Camusso:“Andremo in piazza anche senza Cisl e Uil”
Il segretario della Cgil conferma la mobilitazione
Minoranza Pd critica: scontro Lotti-D’Attorre
di Francesca Schianchi
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il Fatto 23.9.14
Articolo 18, garanzia per poter lottare
di Lino Balza
Mio figlio era un ragazzino quando quel sabato mattina mi consegnarono la lettera di licenziamento. Io pensavo: questa volta sarà dura, preparo subito il ricorso ma mi gioco tutta la mia vita. Mio figlio mi sentì dire: nessun problema, vincerò in tribunale. Questo licenziamento non arrivava inaspettato, ma era la logica conclusione della “escalation” di una vicenda ventennale fatta di esposti, denunce, manifestazioni, scioperi della fame, incatenamenti, chilometri di firme di solidarietà, udienze in tribunale, eccetera.
Il licenziamento. Una mazzata. A questa età non trovi più lavoro. L’unica speranza era il tribunale. Vinsi. E ritornai al lavoro. Grazie all’articolo 18. Sarei invece stato costretto a troncare questa “missione” se l’azienda, anziché l’obbligo del reintegro in fabbrica, avesse avuto la possibilità di liberarsi di me semplicemente pagando una indennità.
È già così difficile oggi trovare il coraggio per lottare e rischiare sulla propria pelle, che non si può chiedere a nessuno di votarsi al sicuro martirio senza l’articolo 18. Dunque è giusto estendere l’articolo 18 anche a chi lavora nelle aziende con meno di 15 dipendenti.
  
il Fatto 23.9.14
Il privilegio di un figlio, suggerimento a Renzi
di  Valentina Felici
Caro Matteo, ti ringrazio dell’opportunità di esprimere i nostri suggerimenti al governo. Noto con piacere che nella tua proposta non menzioni le donne, certo ormai piene di diritti e di tutele. Prendi la maternità, ad esempio. Già che siamo in tema di articolo 18, ma perché non abolite anche quella tutela che impedisce il licenziamento durante la gestazione? Se una decide di mettere al mondo un figlio, che se la cavi da sola! Che poi, parliamoci chiaro . Queste qui non fanno altro che mettere al mondo altri precari, che verranno a bussare alla porta dei prossimi governi.
   Credo quindi sia giusto che il compito di metter al mondo dei figli spetti a chi se lo può permettere. Prendi la Madia, per esempio, lei sì che è un esempio di stakanovismo. Lei che riesce a incarnare la mamma lavoratrice perfetta; una che da un lato non si ferma di lavorare neanche durante il travaglio (purtroppo!) e dall'altro non si perde una puntata di Peppa pig, neanche venisse nominata ministro! Oppure prendi la Boschi. Ha dichiarato di voler fare 3 figli. E se permetti, ho già prenotato tutte le prossime esclusive di “Chi” riguardo all'eventuale dolce evento! Quindi, cari Marta e Giuseppe, non vi affannate a mettere al mondo figli che poi non potete mantenere. Voi non dovete fare altro che lavorare (naturalmente gratis), visto che il governo sta pensando proprio a tutto, anche al ricambio generazionale.
 
il Fatto 23.9.14
Il confronto democratico dimenticato dal Pd
di Albarosa Raimondi
Una cosa è apparsa chiaramente in questi ultimi tempi: Renzi e la Boschi non amano, ma forse non ne conoscono il significato, la democrazia. In democrazia si ascoltano tutti, particolarmente quelli di parere opposto al nostro, e si cerca di mediare. Insultare e tentare di intimidire quelli che non la pensano come noi appartiene al sistema dittatoriale, tanto amato da chi vuole il potere assoluto. Adesso stanno cercando di esportare tale modello di vita dalla politica al lavoro. Conoscono il significato del licenziamento senza giusta causa? Significa che i lavoratori e le lavoratrici saranno continuamente ricattabili. Non potranno esprimere un loro parere, non potranno chiedere miglioramenti sul luogo di lavoro, non potranno pretendere l’uso di strumenti di protezione nelle lavorazioni a rischio, non potranno protestare per trattamenti ingiusti e discriminatori, le donne dovranno subire in silenzio le “avances”, per non dire di peggio ecc. Ma poi, possono spiegare in modo da essere facilmente compresi come l’abolizione dell’art. 18 porterà a facilitazioni nell’inserimento nel mondo del lavoro e a estendere i diritti a tutti i lavoratori?
 
il Fatto 23.9.14
Articolo 18 sì, articolo 18 no
di Luciano Casolari
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Repubblica 23.9.14
Dal Colle arriva un aiuto al Premier
L’intervento di Napolitano non può essere interpretato come conferma dell’asse tra Quirinale e Palazzo Chigi. C’è qualcosa di più
di Claudio Tito
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il Fatto 23.9.14
Re Giorgio affonda l’articolo 18
Napolitano, assist micidiale al premier alla vigilia della conta interna Pd e “botta” alla Cgil: “L’Italia non sia prigioniera dei conservatorismi, sul lavoro politiche coraggiose”. Renzi apprezza e dagli Usa insiste: “Ora cambiamento violento”. Lo scontro inizia domani in Senato
di Marco Palombi
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La Stampa 23.9.14
E il vecchio presidente spiazza gli ex compagni
“Non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi”
di Federico Geremicca
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La Stampa 23.9.14
Ma il Colle invita anche a evitare lo scontro
di Marcello Sorgi
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Repubblica 23.9.14
Un assist per Matteo: “Per il Colle c’è solo questo governo”
di Goffredo De Marchis
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il Fatto 23.9.14
Il Partito di Renzi (che non è De Gaulle)
di Giuseppe Borgioli
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il Fatto 23.9.14
Metodi da stato di Bananas
di Antonio Padellaro
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Il Sole 23.9.14
La fine di troppi alibi
di Stefano Folli
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Repubblica 23.9.14
Brunetta
“Il Colle prenda atto di un nostro sì alla riforma”
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La Stampa 23.9.14
Renzi: serve un cambiamento violento
di Paolo Mastrolilli
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il Fatto 23.9.14
Yes we can violentemente Il sogno americano di Renzi
di Wanda Marra
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La Stampa 23.9.14
Domani ricomincia la guerra dell'articolo 18, la priorità è il lavoro
Riparte al Senato la battaglia sul simbolo che divide conservatori e innovatori, ma che riguarda solo 8 mila casi all'anno
di Walter Passerini
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Repubblica 23.9.14
Matteo Orfini
“La delega sul Jobs Act va rivista ma alla fine del confronto non ci sarà libertà di coscienza”
intervista di Tommaso Ciriaco
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Repubblica 23.9.14
“Articolo 18 così com’è e nuovi ammortizzatori” i paletti della minoranza Pd
Pronti gli emendamenti contro la riforma immaginata da Renzi Ma la sinistra del partito condivide il contratto a tutele crescenti
di Luisa Grion
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Corriere 23.9.14
Cuperlo avvisa: «Gli appelli alla disciplina? Non siamo in caserma»
intervista di Alessandro Trocino
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La Stampa 23.9.14
Gotor: “Il reintegro non è un privilegio. Deve rimanere”
Il senatore bersaniano: “Operazione ideologica”
intervista di F. Sch.
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Corriere 23.9.14
Alta tensione tra renziani e sinistra
Ma i dissidenti faticano a unirsi
La minoranza verso la conta: o noi o FI. Divisi sul referendum
di Monica Guerzoni
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Il Sole 23.9.14
Dem. L'opposizione interna studia le modifiche
Nel Pd è guerra Il premier: non tratto con la mia minoranza
di Emilia Patta
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il Fatto 23.9.14
Jobs act e non solo: il Pd si cuoce nella sua acqua
di Sergio Caserta
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il Fatto 23.9.14
Una strana idea del lavoro
risponde Furio Colombo
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Repubblica 23.9.14
Procura di Isernia
L’inchiesta su Bruno “Al senatore 2,5milioni senza contratto”
di Giuseppe Caporale
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Corriere 23.9.14
Cresce la fronda su Bruno
E per i dem è difficile rinunciare a Violante
Consulta, verso una nuova fumata nera Il candidato di FI: via solo se mi processano
di Giovanni Bianconi
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Repubblica 23.9.14
Consulta, in bilico anche Violante
Mezzo Pd si rifiuta di votare il candidato di Forza Italia, indagato
Ma questo potrebbe portare al ritiro dell’ex presidente della Camera
Oggi probabile fumata nera. Poi lo stop per la missione di 25 parlamentari
di Liana Milella
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il Fatto 23.9.14
Verdini rinviato a giudizio, il Nazareno va a processo
di Fabrizio d’Esposito
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La Stampa 23.9.14
La Corte europea gela Berlusconi
“Ricorso non ancora preso in esame”
Sentenza Mediaset, il legale Longo aveva annunciato: è stato ammesso
di Marco Zatterin
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La Stampa 23.9.14
L’ombra del conflitto d’interessi sul candidato del Pd in Emilia
Balzani, sfidante di Bonaccini alle primarie, e gli affari nella sanità
di Antonio Pitoni
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il Fatto 23.9.14
Inchiesta nigeriana L’Ad in difesa (con autogol)
Tutti i guai di Descalzi, l’Eni annaspa
di Stefano Feltri
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il Fatto 23.9.14
Il coraggio dei pm tra silenzio e veleni
di Gian Carlo Caselli
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il Fatto 23.9.14
Il nostro triste e muto Parlamento senza qualità
di Furio Colombo
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La Stampa 23.9.14
Scarafaggi
di Mattia Feltri
Increscioso episodio ieri alla Camera dei deputati: intorno all’ora di pranzo alla mensa è comparso uno scarafaggio che l’AdnKronos definisce «di generose proporzioni». Sconcerto, spavento e anche ribrezzo, soprattutto per il motivo che a quell’ora la mensa era frequentata da alcuni parlamentari. «Mi sono davvero preso un colpo, anche perché è la prima volta che vedo qua dentro uno di quei cosi grossi, sporchi e voraci», ha detto lo scarafaggio.








il Fatto 23.9.14
W droga e sesso: il “nuovo Pil” evita al governo la manovra
Coi criteri statistici voluti dall’Ue il prodotto dal 2011 risulta più ricco di 60 miliardi l’anno, il doppio delle stime
Risultato: non sforeremo il 3%
di Marco Palombi
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Repubblica 23.9.14
L’amaca
di Michele Serra
MOLTI storcono il naso per il “ricalcolo” del prodotto interno lordo comprensivo dei proventi illeciti (prostituzione, droga, malavita), sia pure calcolati in modo presunto. Effettivamente, anche se non è quella l’intenzione, l’effetto è di oggettivo sdoganamento di attività non solo fuori legge, ma spesso violente e umilianti. Ma specie in paese come il nostro, qualcosa ci dice che il concetto di “ricchezza nazionale” non può essere misurato solo compulsando scartoffie: e in questo senso anche il precedente Pil “pulito” non era meno discutibile di quello nuovo e “sporco”. La vita delle persone, il loro benessere, la loro salute fisica e mentale, la loro sopravvivenza alla penuria e alla crisi non sono una somma di numeri, sono un intreccio di quantità e di qualità poco percepibili con la mera misura economica. Eppure la misura economica, così arbitraria, è ciò che regola da molto tempo, con ferrea determinazione, le scelte politiche dei governi nazionali e dell’Europa. Nessun altro criterio sembra poter fare breccia, tanto che la crisi della politica è riassumile soprattutto nella sua totale impotenza di fronte all’economia. E dunque non è una cattiva notizia che criteri considerati aurei e intoccabili, come quelli utilizzati per calcolare il Pil, siano soggetti a possibili variazioni. È una morsa che si allenta. Un Verbo che diventa un po’ meno dogmatico.







il Fatto 23.9.14
Omicidio e corteo
Scene di guerra etnica a Torpignattara “Non viviamo più”
Il quartiere con il 17enne che ha ucciso un pachistano
E anche il barista cingalese dice: “Troppi stranieri”
di Antonello Caporale
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La Stampa 23.9.14
Immigrati attaccano gli autobus. E a Roma scatta la rappresaglia
”Guerra fra poveri” in periferia. Tutto è cominciato per un pullman in ritardo
La violenza inascoltata della periferia Est di Roma
Raccolta di firme ieri sera contro i centri di accoglienza per rifugiati nel quartiere di Corcolle
di Francesco Grignetti
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Repubblica 23.9.14
Due autiste aggredite, i finestrini sfondati a colpi di pietra Così a Corcolle è scattata la rappresaglia contro gli stranieri “Da qui se ne devono andare. E se restano li costringeremo a non uscire più di casa”
Bus assaliti, ronde anti neri nella banlieue di Roma in guerra con gli immigrati
di Federica Angeli
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il Fatto 23.9.14
Spaghetti&mandolino l’Opera fa scena Muti
La grande tristezza del Maestro che lascia Roma alle sue guerre di cortile
“Volevo solo lavorare tranquillo”
Lo scaricabarile di sindaco e ministro
di Emiliano Liuzzi
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il Fatto 23.9.14
Il critico Paolo Isotta
Riccardo? Gli hanno teso una trappola
di Silvia Truzzi
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Corriere 23.9.14
Il regista dell’«Aida»: non me lo aspettavo, ha avuto coraggio
di Laura Martellini
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Corriere 23.9.14
L’Opera, Muti e lo scandalo di un addio
non date più Soldi all’Opera di Roma
di Paolo Conti
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Corriere 23.9.14
Cristina Acidini
Indagata per gli appalti
Si dimette dopo 8 anni la regina degli Uffizi
Avviso a Paolucci, capo dei Musei vaticani
di Marco Gasperetti
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e consegnargli subito Bergoglio?
il Fatto 23.9.14
Isis, nuovo messaggio: “Attaccate i civili. Cristiani, conquisteremo la vostra Roma”
qui
il Fatto 23.9.14
Jihad horror show
“Arriveremo fino a Roma a farvi schiavi”
di Rob. Zun.
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Corriere 23.9.14
I curdi denunciano: la Turchia aiuta l'Isis
Mentre a Kobane, sul confine siriano turco, si continua a combattere, Ankara apre e chiude le frontiere
di Floriana Bulfon
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Corriere 23.9.14
Le ambiguità di Erdogan e i legami con i fanatici
di Antonio Ferrari
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La Stampa 23.9.14
Quelle guerriere peshmerga che fanno paura ai jihadisti
Gli islamisti rinunciano alla lotta perché temono di non andare in Paradiso se uccisi da una donna
In Siria 130 mila profughi curdi in fuga verso la Turchia
di Maurizio Molinari
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il Fatto 23.9.14
L’ultimo mistero di Harari, il “cacciatore di palestinesi”
Muotre a 87 anni il vendicatore degli esecutori della strage di Monaco ‘72
di Valerio Cattano
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La Stampa 23.9.14
E ora 6 milioni sono gli ebrei in Israele
di Elena Loewenthal
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Corriere 23.9.14
L’orrore e la paura della guerra nei quaderni dei bambini di Gaza
Corpi senza braccia. Lampi rossi, neri, viola. Aerei che lanciano bombe
Così gli alunni della Hafsa Bint-Omar ricordano i 50 interminabili giorni di bombardamento
di Francesco Battistini
qui

Repubblica 23.9.14
In fuga dalla guerra uccisi dagli scafisti Ora Gaza piange i fantasmi del mare
Mai così tanti hanno cercato di evadere dalla Striscia come dopo l‘ultima offensiva israeliana che ha lasciato dietro di sé una distesa di lutti, macerie e disperazione. Il sogno di una vita normale
in Europa per duemila persone è divenuto tragedia
di Fabio Scuto
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il Fatto 23.9.14
Genetica e razzismo, due buone notizie da Israele e dalla Scozia
di Andrea Bellelli
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The Jerusalem Post 17.9.14
Poll: Many Israelis see Jewish identity as being self-defined
The poll was conducted this month by the Geocartography Institute, using a sample of 500 Jewish Israelis aged 18 or over
qui
Chi è ebreo? (da Wikipedia): Secondo la definizione più semplice usata dagli ebrei per la propria auto-identificazione, una persona è ebrea per nascita, oppure lo diventa mediante la conversione religiosa. Tuttavia, ci sono differenze di opinione tra i vari rami dell'Ebraismo nell'applicazione di questa definizione, tra cui:
• Genitori misti: cioè, se una persona che ha genitori misti, ebrei e non ebrei, debbano essere considerati ebrei.
Conversione: cioè, quali processi di conversione debbano essere considerati validi.
Perdita storica dell'identità ebraica: vale a dire, se le azioni di una persona o di un gruppo di persone (come la conversione ad una religione diversa) o le circostanze della vita o della comunità (come il non essere a conoscenza di avere genitori ebrei), debbano pregiudicare la propria condizione di ebreo o non-ebreo.
Identità della Diaspora: l'identità degli ebrei tra di loro, e tra i non-ebrei in tutta la Diaspora ebraica.
Richiesta di cittadinanza israeliana: esame delle succitate questioni nel contesto delle leggi fondamentali di Israele.
Israele si definisce per legge "Stato ebraico"... Esattamente come se l'Italia si definisse in Costituzione "Stato cattolico", dichiarandosi così apertamente "confessionale" anziché proclamare la propria, ahimé formale, laicità...
(Forse la cosa non sarebbe poi tanto distante dalla, tragica, realtà nella quale viviamo???? Ma almeno il principio qui è salvo!)












il Fatto 23.9.14
Grecia, le mire di Pechino sui giacimenti di metalli rari. Che valgono 40 miliardi
di Francesco De Palo
qui

Repubblica 23.9.14
Un’Europa senza dissenso è una prigione
Il testo riscoperto di Bobbio sull’integrazione: “La politica divide, la cultura ci avvicina”
di Norberto Bobbio
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Corriere 23.9.14
Con Gesù la profezia si fece evento
Citati scava nel cuore dei Vangeli
Il Giusto sofferente di Isaia a confronto con la Passione di Cristo
di Emanuele Trevi
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Corriere 23.9.14
L’ombra di Lutero fantasma tedesco
di Paolo Isotta
su spogli