«Libertà di stampa»...?
Baciapile disonesti e complici interessati:
Nè Corsera né Repubblica né Il Sole pubblicano questa notizia!
La Stampa 29.11.14
Oltre un miliardo alla Chiesa. La Corte dei Conti: “Sono troppi, l’8x1000 va rinegoziato”
Incassato
l’82,3% del fondo con solo il 38% delle preferenze. I giudici contabili
allo Stato: “Poca informazione sul meccanismo di redistribuzione,
l’8X1000 va rinegoziato”
di Paolo Baroni
il Fatto 29.11.14Corte dei ContiSoldi alla Chiesa sotto accusa“Chiesa e 8 per mille, troppi lati oscuri”I vescovi accusati di scarsa trasparenzaPer la prima volta i giudici contabili contestano la ripartizione dei fondi ricavati dalle scelte dei contribuenti e criticano l’inerzia del governoil Fatto 29.11.148x1000, opere di bene ma soprattutto televisione e spotA chi finiscono i quattriniGli scontri tra prelatiil Fatto 29.11.141929-1984il Fatto 29.11.14La campagna pubblicitaria“Chiedilo a loro”, il messaggio per convincere a firmare
il Fatto 29.11.14Erdogan e Francesco pari sonoAbbraccio islamico al papaIl presidente turcoi riceve il Pontefice ad Ankara in una conferenza stampa fianco-a-fiancoPoi critica l’Occidente dopo le accuse di sostegno all’Isis
Trappola nera per bimbi rom
A Roma la manifestazione di Blocco studentesco ha impedito ai figli dei nomadi di andare a scuola
La Stampa 29.11.14Scuola Pounddi Massimo GramelliniL’immagine rilanciata dai titoloni dei media sembra l’inizio urticante di un film dove nessuno si salverà. Eccola: in un punto della sterminata periferia romana appaiono cinquecento ragazzi che inalberano cartelli dai caratteri fascisti inneggianti all’italianità offesa e cercano di impedire ai bambini del vicino campo rom di andare a scuola. Nella totale assenza di qualsiasi rappresentante dello Stato, per esempio la polizia.Poi fioccano le ricostruzioni. I manifestanti di Casa Pound sostengono di essersi limitati a picchettare due istituti superiori, bersaglio nei giorni scorsi di un lancio di pietre da parte dei rom. Le cooperative di sinistra che lavorano con i nomadi negano il lancio di pietre e ribadiscono la versione emotivamente più dura: il picchetto fascista ha impedito ai bambini rom che frequentano le elementari di uscire dal campo per raggiungere le loro classi. Mi auguro con tutto il cuore che abbiano torto, perché picchettare una scuola è la cosa più feroce e stupida che si possa fare. La scuola è l’unica timida speranza che abbiamo di porre fine a queste guerre tra poveri che non si parlano, non si capiscono e perciò si odiano. Altro che impedire ai piccoli rom di frequentarla. Bisognerebbe trascinarvi anche quelli, purtroppo ancora moltissimi, che vengono indotti a sfuggirla per andare a mendicare. Quanto ai fascisti di Casa Pound, non riesco a credere - ma nemmeno a dimenticare - che Grillo e Salvini li abbiano legittimati come interlocutori democratici, in questa Repubblica che ha ripudiato i propri genitori e vaga sbandata e vergognosa in cerca di identità.Repubblica 29.11.14Un’operazione a sangue freddoLa caccia al rom viene orchestrata da piromani smaliziati cercatori della prova di forza a contatto diretto col nemico etnicoLa Stampa 29.11.14La destra in Europa sceglie di chiudersiTimori e sfiducia agitano l’orizzonte europeo: da Cameron a Front national, la politica cavalca la pauradi Cesare Martinetti
il Fatto 29.11.14E oggi a Milano arrivano i neonazisti europeiAl via l’Hammerfest 2014Tra le band invitate “I Gesta Bellica” che arrivano da Verona e che hanno dedicato un loro brano al comandante delle SS Erich PriebkeAncora “segreta la località dove si svolgerà il concertoAttese oltre mille persone
Miglioristi
Il commiato di Re Giorgio al compagno Togliatti
il Fatto 29.11.14Fassino ha ritrovato Gramsci: in una stanza a cinque stelle
Non è disaffezione. La democrazia è finita
il Fatto 29.11.14
il Fatto 29.11.14Ultime note dal Nazareno: Muti, un Maestro al ColleRenzi e il nome del direttore d’orchestra gradito anche a Berlusconiil Fatto 29.11.14La cattiveriaBologna, vandali distruggono un circolo Pd all’arrivo di Renzi. I soliti leccaculo
Istat: a ottobre 55mila posti in meno
Disoccupati al 13,2% - Renzi: con noi 100mila occupati in più - Terzo trimestre: 400mila nuovi posti fissi
La Stampa 29.11.14Disoccupazione record: a ottobre è al 13,2%. L’Istat: nel quarto trimestre attesa crescita zeroIn aumento di 0,3 punti percentuali sul mese e di uno nei 12 mesiTra i giovani 43,3%L’istituto statistico nazionale certifica anche la stagnazione: nel 2014 Pil a -0,3%Corriere 29.11.14Renzi, Poletti e quel palinsesto della fiduciadi Dario Di Vico
Nel lessico quotidiano dei manager televisivi viene chiamata comunemente “controprogrammazione”. E funziona grosso modo così: quando sai che un tuo concorrente ha messo in palinsesto in un determinato giorno e a una data ora un programma con forti chance di catalizzare gli ascolti decidi per tempo cosa vuoi giocargli contro. Più riesci ad essere sorprendente più hai la possibilità di catturare una parte del pubblico potenziale e toglierlo così al rivale. Ebbene, ieri il governo ha messo in atto qualcosa del genere: ben sapendo che era attesa in mattinata la pubblicazione della rilevazione mensile Istat sull’occupazione e prevedendo facilmente che i dati sarebbero stati negativi, ha dato disposizione al ministero del Lavoro di sfornare delle altre statistiche. Ovviamente di segno opposto e con una fenomenologia non immediatamente confrontabile con la tradizionale rilevazione dell’Istat. Così facendo però il governo ha trattato l’istituto di statistica come un concorrente dotato di un palinsesto “pericoloso” per l’audience e quindi da tenere a bada ricorrendo alla controprogrammazione. In concreto è avvenuto che mentre l’Istat ha comunicato che la disoccupazione nell’ultimo mese è aumentata di nuovo toccando il massimo storico, il ministero del Lavoro ha fatto sapere agli italiani che nel terzo trimestre 2014 sono stati creati nuovi 400 mila posti fissi. Il lavoro e gli indicatori di occupazione sono di conseguenza diventati l’ennesimo terreno di scontro della battaglia della comunicazione cara a Matteo Renzi, che le assegna un ruolo decisivo per scardinare gli equilibri di potere. La cosa forse non deve scandalizzare più di tanto, la modernizzazione della politica ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il dubbio, caso mai, riguarda l’opportunità di giocare “contro” l’Istat. Perché una cosa è battagliare tra partiti e schieramenti contrapposti, altro è imbastire un duello de facto tra un ministero con forti responsabilità sociali e un’authority indipendente inserita in un organismo europeo come l’Eurostat. Speriamo, dunque, che quello di ieri resti un episodio isolato, un unicum e non si abbia in mente di fare il bis magari quando sarà reso noto il dato definitivo del Pil. Se poi l’esecutivo vuole dimostrare a tutti i costi la propria capacità di comunicare, il pane per mettere alla prova i suoi denti non manca: si cimenti nel rivitalizzare Garanzia Giovani.
il Fatto 29.11.14Occupati, contratti, crescitaPessimi dati e solite bugieIl premier e Poletti si inventano i numeri sul lavoro, ma la crisi non è finitaRepubblica 29.11.14Lucrezia Reichlin: “Il nostro debito è poco sostenibile in Europa è a rischio la stabilità finanziaria”Corriere 29.11.14Bonus mamme, il pasticcio dei 600 euroSi presenta la richiesta ma la cifra (e il limite di reddito) può cambiare
Renzi cambia verso, ora vuole piacere agli operai
In viaggio al Sud il premier diventa più morbido, ma lo contestano ovunque
il Fatto 29.11.14LinguaggiRenzi ha finito le metafore, aiutoCorriere 29.11.14Le contraddizioni del Pantheon di RenziNon si può mettere insieme il cattolico Giuseppe Dossetti con il laico Piero CalamandreiNè si possono accostare il segretario del Pci Enrico Berlinguer con il presidente americano anticomunista John Kennedy
Massimo D’Alema
«Renzi lasci la Terza Via. Bisogna riscoprire lo Stato»
Repubblica 29.11.14Minoranza Pd, la sfida del referendumAlla Camera promette “responsabilità” sul voto di fiducia sulla legge di stabilità. Anche al Senato è tregua sul Jobs Act Ma lunedì in direzione arriverà la proposta di consultare la base del partito sulle riforme elettorale e costituzionaleIl Sole 29.11.14Verso la direzione di lunedì. La partita del Colle in primo piano: «Accordo prima nel partito, sennò si affonda»I dissidenti Pd: referendum sul governoRepubblica 29.11.14E in Veneto l’incubo sono i gazebo deserti “La gente non vota nemmeno alle elezioni”Repubblica 29.11.14Delegati Cgil a Camusso: via la tessera a Epifani e Damianodi Matteo PucciarelliMILANO . Una lettera aperta alla “compagna Susanna”, con un appello che più o meno suona così: ritiragli la tessera. A chi? Agli ex dirigenti della Cgil oggi parlamentari e che hanno votato sì al Jobs Act. Con in testa Guglielmo Epifani. La richiesta arriva da un gruppo di delegati della Cgil che stanno raccogliendo le adesioni via internet. Sono componenti delle rappresentanze sindacali di Electrolux, gruppo Marcegaglia, Ilva, Hera. La campagna è in corso anche nel pubblico impiego. I promotori della petizione si sentono traditi da quelli che, fino a poco tempo fa, «stavano dalla nostra stessa parte — dice Matteo Gaddi, dipendente della Provincia di Mantova — e oggi ci hanno voltato le spalle per tornaconti politici e personali. Lo Statuto dei Lavoratori è uno dei pilastri della Cgil, non è che siccome adesso non hai più ruoli nell’organizzazione ti dimentichi dei valori che hai coltivato per una vita».Nel documento non si fanno nomi (a parte Epifani), ma la lista in casa Cgil la conoscono tutti: dall’ex segretario generale a Cesare Damiano, una lunga carriera nella Fiom; da Teresa Bellanova, che cominciò a 20 anni con la Federbraccianti pugliesi, a Luisella Albanella proveniente dalla Cgil siciliana. E ancora: Cinzia Fontana, ex sindacalista di Crema; Anna Giacobbe, per anni a capo dei pensionati della Cgil ligure; Marco Miccoli, già dirigente nazionale della Cgil comunicazione; e infine Titti Di Salvo, che fino a pochi mesi fa stava in Sel. «Per tutti noi la Cgil non rappresenta una parentesi — scrivono — ma una scelta di vita alla quale saremo sempre legati: vorremmo che così fosse anche per chi ha la possibilità di rappresentare nelle istituzioni le ragioni dei lavoratori». Per questo «compagna Susanna ci rivolgiamo a te, per capire come tu intenda intervenire nei confronti di questi compagni che votando contro lo Statuto stanno continuamente mettendo in difficoltà la nostra organizzazione, quotidianamente attaccata e dileggiata dall’attuale presidente del Consiglio».Le regole del sindacato, ovviamente, non prevedono “punizioni” per chi, in sede politica, disattende la linea della confederazione. In Corso Italia già si sa della raccolta firme e la si valuta per quel che è: l’ennesima prova che la distanza tra sindacato rosso e Pd si è drammaticamente allargata.
Grillo, il patrimonio dilapidato
Crisi di un leader che si era illuso di poter avere il Paese in pugno
di Gian Antonio Stella
La miopia di una riforma che svilisce le biblioteche
Repubblica 29.11.14
“I debiti di Roma colpa di Alemanno Ora cambio tutto”
Sono
stato io a chiamare gli ispettori del Ministero per controllare i conti
del Campidoglio Le carte che accusano la vecchia giunta sono state
consegnate al procuratore Pignatone
Il sindaco Marino: avanti nonostante il caso Panda mentre il Pd mi attaccava io trascrivevo i matrimoni gay
“Cittadino di Serie B”. Su Facebook la protesta contro la legge su Israele nazione ebraica
A
scatenare la rivolta sui social la designer arabo-israeliana Sana
Jammalieh che ha postato un’immagine contro un’iniziativa
«discriminatoria». E centinaia di giovani vogliono seguirla
di Maurizio Molinari
La Stampa 29.11.14E’ battaglia con l’esercito israeliano, italiano ferito in CisgiordaniaIl trentenne manifestava con un gruppo palestinese: “E’ fuori pericolo”di Maurizio MolinariLa Stampa 29.11.14Ferito dagli israeliani in Cisgiordania:“Mi hanno sparato”
La Germania piange “l’angelo del McDonald’s”
Picchiata per aver salvato due ragazze, era in coma. Il padre stacca la spina nel giorno del compleanno
di Tonia Mastrobuoni
La Stampa 29.11.14Il crimine dell’indifferenza
il Fatto 29.11.14
Obama e il decreto sugli immigrati
Repubblica 29.11.14Da Bill Cosby ai college quegli stupri “normali” che avvelenano l’AmericaLe accuse contro l’attore hanno aperto il dibattito nel paese sulle violenze sessuali troppo spesso sottovalutate e impunite
Costantinopoli brucia
I crociati accesero fuochi in diversi punti della città saccheggiata nel 1204
La
quarta spedizione partì contro gli infedeli e portò alla conquista di
Bisanzio, come narra l’opera di Niceta Coniata edita da Fondazione
Valla-Mondadori
L’Aja
Rothko incontra Mondrian: prove per un dialogo riuscito
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Boni rilegge Omero: Ulisse l’antieroe è un reduce turbato
Al via domani su Rai1 la serie sull’Odissea
Piano. E ricordate che noi italiani portiamo bellezza