sabato 18 aprile 2015

OGGI A ROMA:
LA LOCANDINA-PROGRAMMA DELL'EVENTO
 A GRANDEZZA NATURALE È DISPONIBILE QUI


SULLA STAMPA DI SABATO 18:

il Fatto 18.4.15
Maurizio Landini (Fiom)
“Marchionne riporta gli operai agli anni ‘50”
di Salvatore Cannavò
qui
La Stampa 18.4.15
Cofferati: Pd al di là del bene e del male
“È falso che non toccasse a Paita intervenire per dare l’allerta. Partito ormai arrogante In Liguria non ci sarà maggioranza per governare. Incredibile l’intervento di Bagnasco”
di Jacopo Iacoboni
qui

Corriere 18.4.15
La tentazione a sinistra di costruire un nuovo partito
di Paolo Franchi
qui


Corriere 18.4.15
Numeri stretti e contatti tra i «nemici» Il segretario dovrà usare la fiducia
Esponenti del Pd con Forza Italia e M5S puntano a pochi emendamenti chiave
Perché la fiducia sull’Italicum sarà la scelta finale
di Francesco Verderami
qui
Corriere 18.4.15
Una mediazione al ribasso mette in tensione la minoranza Pd
di Massimo Franco
qui

Repubblica 18.4.15
Gianni Cuperlo “Sì ad un confronto sulla composizione del Senato
Ci dividerebbe? Non avrebbe senso immolarsi sull’altare delle preferenze, a me interessa la Costituzione
“Vedere per credere Renzi parli alle Camere se cambia la riforma diciamo sì all’Italicum”
Non voglio pensare che la legge elettorale serva così com’è per accelerare nuove elezioni. Quello sì è un tuffo nel passato
intervista di Giovanna Casadio
qui

Repubblica 18.4.15
La sindrome atlantica e lo stagno dell’Italicum
Riforma del Senato, il sasso lanciato da Renzi è un tentativo di fermare la lacerazione del Pd
di Stefano Folli
qui
Corriere 18.4.15
Un Paese che deve fare da solo
di Fiorenza Sarzanini
qui

Repubblica 18.4.15
“Il nostro viaggio a vuoto nel labirinto eterologa”
L’Italia non è ancora un Paese per donatori
di Tiziana De Giorgio e Matteo Pucciarelli
qui

Repubblica 18.4.15
L’enigma di Tsipras
di Federico Fubini
qui

Corriere 18.4.15
Tra Israele e Unione Europea scatta la guerra dell’etichetta
Sedici Paesi chiedono a Mogherini di far segnalare i prodotti delle colonie
di Francesco Battistini
qui

Corriere 18.4.15
Guerra fredda, che nostalgia
Sergio Romano sottolinea che la contrapposizione bipolare garantiva l’ordine mondiale
di Franco Venturini
più tardi qui

Corriere 18.4.15
La Bibbia, Sofocle, Rimbaud: i libri che mi hanno cambiato la vita
di Guido Ceronetti
qui

La Stampa 18.4.15
Gauguin
L’ansia di dipingere l’Eden perduto
Alla Fondazione Beyeler di Basilea una grande mostra ripercorre l’epopea dell’artista tra la Bretagna e Tahiti
di Rocco Moliterni
qui

Il giorno 11 aprile scorso su il Fatto era pubblicato un intervento di Furio Colombo a proposito della celebrazione della Liberazione a Roma, questo prossimo 25 aprile.
Il testo di quell'intervento è disponibile qui di seguito:
il Fatto 11.4.15
Con chi vai a celebrare il 25 aprile?
risponde Furio Colombo
qui
Quel giorno gli avevamo inviato una lettera (cfr qui), che è disponibile integralmente qui di seguito:
caro Furio Colombo
sono un abbonato al Fatto quotidiano e un membro dell’Anpi di Roma
Ho appena letto il Suo pezzo nella posta di oggi e vorrei farLe una domanda
Lei certamente sa benissimo che la Brigata ebraica nel partecipare alla guerra di liberazione sull’Adriatico era inquadrata nell’8ª Armata dell’Esercito di Sua Maestà Britannica, e naturalmente non era, come invece i Corpi combattenti della Liberazione, al comando del CLN italiano, ma del brigadiere generale canadese Ernest Frank Benjamin. Era quindi parte integrante dell’Esercito alleato, al quale va certamente tutta la nostra eterna riconoscenza, come a tutti coloro, di qualsiasi nazionalità o cultura, che hanno combattuto per la Liberazione d'Italia, ma non certamente il riconoscimento della qualifica di Partigiani combattenti italiani.
Roma, per esempio, come altrettanto certamente lei sa benissimo, dopo una lunga ed eroica lotta partigiana (conoscerà sicuramente il libro di Claudio Fracassi “La battaglia di Roma”) alla fine fu liberata dalla 5ª Armata statunitense del generale Clark. Ora le chiedo: perché un corpo armato dell’esercito britannico avrebbe titolo a partecipare al corteo dell’Anpi - i Partigiani italiani - del 25 aprile con i propri vessilli e un corpo armato dell’esercito statunitense, la 5ª Armata appunto, per esempio, no, e difatti che io sappia, e  diversamente dalla Brigata ebraica, non l’ha mai né preteso né richiesto?
Cordiali saluti
Fulvio Iannaco
Oggi finalmente, 18 aprile - e ormai francamente non ci speravamo più - Furio Colombo ci ha risposto (a noi pare un po' "concitatamente"...) dalle colonne del quotidiano di cui è editorialista.
Ne prendiamo atto, ma purtroppo dobbiamo constatare che Furio Colombo non riporta la nostra lettera integralmente, e così a nostro avviso ne falsa seriamente il contenuto, per piegarla alla vis polemica:
il Fatto 18.4.15
Ancora l'Anpi  e la Brigata ebraica
risponde Furio Colombo
qui