giovedì 25 giugno 2015

SULLA STAMPA DI GIOVEDI 25

il Fatto 25.6.15
Quarantena e carcere il piano Ue sui migranti. Lo rivela il Guardian
Oggi parte il vertice. Le veline di Bruxelles: “Niente quote obbligatorie”
di Carlo Di Foggia
qui

Corriere 25.6.15
Migranti, 2 voli charter alla settimana finanziati dalle casse di Bruxelles
Obiettivo: raddoppiare i rimpatri dall’Italia entro fine anno. Altri mille sbarcati
di Fiorenza Sarzanini
qui

La Stampa 25.6.15
L’Ue accoglierà 40 mila profughi ma niente quote obbligatorie
di Marco Zatterin
qui

Matteo Renzi:
«L’Italia non è il Paese dei balocchi. Siamo in grado di fare anche da soli»
«La sinistra non deve avere paura del concetto di rimpatrio»
«Per chi arriva in Italia senza titolo le procedure di rimpatrio devono essere velocizzate, su questo forse siamo stati molto timidi nonostante il lavoro molto serio fatto dal governo Prodi quando ministro era Napolitano. Quello fu uno sforzo strategico. Ma talvolta anche nel nostro mondo c’è l’idea di dire che il rimpatrio è un concetto che fa paura: chi ha il diritto deve restare con una operazione europea e non italiana, ma chi è senza titolo deve essere rimpatriato»
«La sinistra non può avere paura del rispetto delle regole. Sono concetti cui dobbiamo tenacemente aggrapparci per evitare il rischio di una ondata che sta mettendo in discussione il concetto di Europa»
dal Corriere di oggi


il Fatto 25.6.15
Quando parla di “rimpatrio” Renzi non sa quel che dice
risponde Furio Colombo
qui

La Stampa 25.6.15
“No ai migranti in spiaggia” Protesta dei turisti di Jesolo
È polemica a Jesolo dopo l’arrivo nelle ultime ore di 90 migranti. Nella struttura della Croce Rossa che si affaccia sulla spiaggia veneta questa mattina è stata anche allestita una tenda nell’eventualità di nuovi arrivi. Protestano gli albergatori e i turisti dicono che i profughi: “vanno rispediti a casa”. Ma intanto nei prossimi giorni sono previsti gli arrivi di altri migranti.
di Andrea Zambenedetti
un video qui

il Fatto 25.6.15
Arance rosso sangue, campi lager e caporali
di Virginia Della Sala
qui
Linkiesta 21.6.15
Dalla parte degli esclusi
Dalle ruspe sui campi rom alle frontiere chiuse di Ventimiglia: sta tornando l’Europa della discriminazione?
qui
si ringrazia Maria Grazia Carmignani

 il Fatto 25.6.15
“Le stragi 1992-’93 furono rivendicate dai Servizi segreti”
Oggi il diplomatico Francesco Paolo Fulci depone al processo di Palermo: “Telefonate dagli uffici degli agenti”
“Consegnai l’elenco di uomini del Sismi che costituivano una cellula speciale con obiettivi di guerriglia urbana”
di Sandra Rizza
il Fatto 25.6.15
La guerra della Falange armata
Sigla misteriosa “Il terrorismo non è morto, vi faremo sapere chi siamo”
Le minacce a Riina
di Enrico Ferro
qui
il Fatto 25.6.15
Benvenuto tra noi
Adesso pure Folli rinnega l’Italicum


La Stampa 25.6.15
Renzi e la scuola, meno duro il primo scoglio del Senato
Non più di quattro o cinque defezioni, i bersaniani di Gotor voteranno sì
di Carlo Bertini
La Stampa 25.6.15
Le novità del maxiemendamento al ddl scuola
Assunzioni e prof valutati da membri esterni
Entro il primo dicembre sarà bandito un “concorsone”
I presidi saranno giudicati in base al miglioramento degli studenti
di Flavia Amabile
qui

Corriere 25.6.15
I nuovi docenti, la valutazione, lo «school bonus»: ecco le novità in arrivo per la scuola in otto punti
Assunzioni subito, frenata sui presidi. E sulla riforma si va al voto di fiducia
qui

Il Sole 25.6.15
Scuola
Per oltre 50mila assunti nomina in corso d’anno e incarico solo dal 2016
di Eu.B
qui

Il Sole 25.6.15
Ritorna lo spettro del preside «burocrate»
di Eugenio Bruno
qui



La Stampa 25.6.15
La Consulta sblocca gli stipendi degli statali
Il governo ora deve sbloccare i contratti statali: servono 3-4 miliardi
Con il blocco giudicato illegittimo dalla Corte costituzionale ogni lavoratore ha perso in media il 10% dello stipendio in 5 anni
di Paolo Baroni
Il Sole 25.6.15
La busta paga degli statali
Il totale perso vale in media il 43% di un anno di retribuzione
In 5 anni mancati aumenti pari al 9,6% dello stipendio
di Gianni Trovati
qui

Corriere 25.6.15
Statali, ora gli aumenti (non per tutti)
L’incognita arretrati per i 6 mesi che mancano alla fine del blocco abolito dai giudici
Per il Tesoro spesa minima di 500 milioni, ma la stima fino al 2019 sale a 21 miliardi
di Lorenzo Salvia
qui

Corriere 25.6.15
Una corte che rispetta i vincoli
Saggia sentenza della Corte costituzionale che ha valutato che la illegittimità del blocco dei contratti pubblici vale per il futuro e non per il passato
di Sabino Cassese
qui

Repubblica 25.6.15
La civiltà del diritto
di Massimo Riva
qui

Il Sole 25.6.15
Bocciata dalla Corte l’eccessiva durata
di Donatella Stasio
qui

Il Sole 25.6.15
La sentenza della Consulta
Incognite «sopravvenienti»
di Guido Gentili
qui







Corriere 25.6.15
Il caso De Luca, si prepara una norma ad hoc
Un pasticcio che espone il governo alle critiche
di Massimo Franco






Corriere 25.6.15
Unità e nuova rappresentanza. Camusso e Sangalli rilanciano
La risposta di sindacati e ceti medi al «renzismo»
di Dario Di Vico
Repubblica 25.6.15
Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl
“Il sindacato cerchi nuove strategie altrimenti si estingue”
intervista di Roberto Mania
qui

Il Sole 25.6.15
Nuovi contratti: +178mila, solo 31mila fissi
A maggio rallenta l’aumento del tempo indeterminato: quasi tutte «trasformazioni»
di Giorgio Pogliotti
qui
Repubblica 25.6.15
Stefano Fassina:
“Il Pd ormai è pieno di banchieri la vera sinistra oggi è Papa Francesco”
intervista di Goffredo De Marchis
il Fatto 25.6.15
Fassina lascia il Pd, verso un nuovo partito
Convention il 4 luglio con Civati e Cofferati, poi soggetto unitario con Sel e Prc
di Salvatore Cannavò
qui

La Stampa 25.6.15
Fassina: “Addio Pd dei banchieri. Me ne vado, e non sarò il solo”
Il deputato conferma l’addio: «Ho detto addio in periferia perché lì sono le miei radici». Apre a Civati, Cofferati e agli altri delusi dem: «Dal 4 luglio nuovo percorso politico»
Bersani: inutile fare spallucce, il partito è più povero
di Francesco Maesano
qui

Repubblica 25.6.15

Fassina, Renzi e la pioggia
di Marco Bracconi
qui

il Fatto 25.6.15
Fassina se n’è ghiuto e solo l’ha lasciato
di Antonio Padellaro
“Vittorini se n’è ghiuto e soli ci ha lasciato!”: così Togliatti canzonava su Rinascita (con lo pseudonimo di Roderigo di Castiglia) quando, negli anni 50, il grande intellettuale lasciò il Pci dopo una dura polemica sull’illiberalità del comunismo. Dal sostanziale silenzio con cui è stata accolta ai piani alti del Pd l’uscita di Stefano Fassina, pensiamo che lo stato d’animo di Renzi non sia dissimile da quello di una soddisfatta indifferenza, anche se lui non è Togliatti così come Fassina non è Vittorini. Del resto, se n’erano già ghiuti anche Cofferati e Civati senza che il partito renziano battesse ciglio, e si può capire visto che la corrente dei rompiscatole sottraeva visibilità al leader supremo. “Casi personali”, liquidano la cosa al Nazareno, eppure a furia di abbandoni nel Pd sta emergendo qualcosa che ha l’aria di una pulizia etnica del ceppo Ds. Della vecchia Ditta, chi ancora non ha sbattuto la porta ha vita grama: o si dedica all’imbottigliamento dei vini (D’Alema) o si cuoce nell’irrilevanza (Bersani e Cuperlo) o cerca di mimetizzarsi come le sogliole sui fondali (Fassino e Veltroni) o fonda correnti pontiere sperando nella clemenza di Matteo (Speranza, Martina, Damiano). Quando andò via Civati, i renziani si chiesero quanti elettori lo avrebbero seguito (così come Stalin chiedeva quante divisioni avesse il Papa). Non rendendosi conto che i voti in fuga da Renzi appartengono principalmente a quel popolo di sinistra, radicato nelle regioni “rosse” (e magari con tessera Cgil) che non si riconosce più nel nuovo partito democristiano. Di cui invece fa parte Enrico Letta che infatti non si dimette, ma aspetta paziente sulla riva del fiume.

La Stampa 25.6.15
Dall’ascesa di Matteo all’incubo di un partito dove non ci si parla più
Oggi molti restano dentro, ma in attesa rassegnata
Forse è meglio riconoscere che bisogna dirsi addio
di Federico Geremicca
qui

La Stampa 25.6.15

La carica dei mini-partiti
Vince chi fa perdere
di Marcello Sorgi
qui




il Fatto 25.6.15
Delrio benedice Marino Renzi sbatte sul Campidoglio
L’asse con il ministro delle Infrastrutture e la “retromarcia” dei rottamatori
di Paola Zanca
Repubblica 25.6.15
Marino in trincea: "Non mi dimetterò, chi ora mi attacca è politica vecchia"
"In politica vale la regola che se sei di qualcuno ti attaccano, se non sei di nessuno ti ammazzano. Io non mi farò ammazzare"
di Concita De Gregorio
qui

il Fatto 25.6.15
Ribadiamo le domande:
Renzi tace su Bussi. Ci spiega il miliardo dimenticato?
Sono stati assolti a dicembre i 19  imputati del processo per la discarica di Bussi, ex dirigenti ed ex tecnici Edison accusati di aver smaltito rifiuti chimici. Pesano le pressioni riferite da alcuni giudici popolari e riportate dal Fatto, che sarebbero stati spinti ad assolvere per l’avvelenamento e a far prescrivere il disastro ambientale. Abbiamo inoltre documentato che l’Avvocatura dello Stato era pronta a chiedere i danni alla Edison: 1,3 miliardi. Ma l’atto, pronto nel marzo 2014, non è mai stato depositato. Perché? Continuiamo a chiederlo a Renzi.
1. Sapeva che l'Avvocatura aveva pronta la citazione per chiedere 1,1 miliardi per i dan-
ni ambientali creati con la discarica?
2. Autorizzò l’Avvocatura o fu messo a conoscenza, direttamente o indirettamente,
della scelta di soprassedere?
3. Era a conoscenza che il suo consigliere economico Marco Fortis era nel cda oltreché di Edison anche della Ausimont, la società sotto processo per l’avvelenamento del sito di Bussi?
4. È una scelta che rifarebbe o che intende modificare?
5. Che farà per la citazione contro Edison?


il Fatto 25.6.15
Bankitalia ostaggio delle banche
di Elio Lannutti
qui

Repubblica 25.6.15
“Condannate Berlusconi a 5 anni”
La richiesta del pm di Napoli per la compravendita dei senatori che mirava a far cadere il governo Prodi
Per Lavitola proposti quattro anni di carcere. L’ira del Cavaliere: “Realtà stravolta,in linea con i peggiori processi politici”
“La ‘operazione libertà’ fu un investimento economico per mandare a casa il premier”
di Dario Del Porto
Repubblica 25.6.15
Sergio De Gregorio, l’accusatore
“Mi ha pagato,e forse non sono il solo”
intervista di P D. P.
qui











il Fatto 25.6.15
Bergoglio sul divorzio:
“Inevitabile se c’è violenza”
Il Papa: “Sottrarre il coniuge più debole e i figli alle ferite e all’avvilimento”
di Valeria Pacelli
Repubblica 25.6.15
“Studenti a lezione di parità tra i sessi in tutte le scuole”
Un passaggio del maxi emendamento sulla scuola ha riacceso la polemica sull’insegnamento delle teorie gender
I centristi protestano: si introduce la teoria di genere
Il ministro Giannini: il governo vuole solo lottare contro omofobia e discriminazioni
qui

Repubblica 25.6.15
“Via i libri gender dalle aule di Venezia”
Il neo-sindaco Brugnaro: “Sono temi da lasciar trattare a casa”
La replica. I volumi erano a disposizione degli educatori, nessuno li aveva imposti Questa è una censura di regime
di Francesco Furlan
qui

Repubblica 25.6.15
Una vita trans il bambino diventato Antonia
Dopo l’operazione non ho cambiato la mia posizione all’ anagrafe: ho sposato Roberta perché non perdesse i diritti
di Carlo Verdelli
qui
Repubblica 25.6.15
L’amaca
di Michele Serra
POSSIBILE che l’Unione Europea, al di là del pallottoliere dietro il quale vive trincerata, abbia qualcosa che assomiglia a un’anima politica? Il sospetto (per la serie: troppo bello per essere vero) è alimentato da due episodi quasi contemporanei: la possibilità — ancora da verificare — che la Grecia non sia considerata dall’Europa solo un socio che non ha pagato la retta, ma un Paese/popolo in difficoltà che merita almeno qualche piccola deroga, un atteggiamento appena più comprensivo; e la decisa pressione sul governo ultranazionalista ungherese perché receda dai suoi propositi xenofobi, applicando quelle norme sul diritto d’asilo che devono valere per tutti i Paesi membri. Fino a un paio di giorni fa si era autorizzati a denunciare, con legittima desolazione, la grettezza di un’Unione che giudica con durezza la povertà (Grecia) e non giudica con severità il razzismo (Ungheria). Ora forse, e dicendolo a bassa voce per non rischiare di essere smentiti, sembra che questa detestabile nomea di essere una consorteria di esattori e non una comunità etica possa sfumare. Se ambedue gli iter, quello di accordo con il governo greco e quello di disaccordo con il governo ungherese, dovessero costituire un precedente, diventerà un po’ meno facile, in Europa, varare politiche liberticide, un po’ più facile tollerare le sofferenze economiche e costruire forme di mutuo sostengo tra i popoli. Incrociamo le dita.
Il Sole 25.6.15
Maratona notturna a Bruxelles
La ex troika respinge le proposte greche
Tsipras accusa: i creditori non vogliono l’intesa
La partita finale di Atene I nodi: pensioni e tasse
I mercati sbandano poi recuperano (Piazza Affari -0,5%)
Muro contro muro su tasse e pensioni
di Beda Romano
qui

Il Sole 25.6.15
L’altra verità sulle pensioni in Grecia
di Manos Schizas
qui

Il Sole 25.6.15
Un negoziato dove manca la fiducia reciproca
di Pietro Reichlin
qui

Il Sole 25.6.15
Europa e Grecia
La politica vinca sugli steccati contabili
di Adriana Cerretelli
qui

La Stampa 25.6.15
“L’Isis rientra nella città di Kobane in Siria”
L’Osservatorio per i diritti umani: violenti scontri con le forze curde
con il commento di Domenico Quirico
Repubblica 25.6.15
Chi si nasconde dietro l’Is
di Tahar Ben Jelloun
qui







Repubblica 26.5.15
Sesso, armi e censura. Scandalo all’Onu
Uno studio sugli abusi dei Caschi blu insabbiato, un funzionario licenziato: i campioni dei diritti tremano
di Pietro Veronesi

La Stampa 25.6.15
Pechino punta un miliardo su Intesa
La banca centrale cinese al 2% del capitale di Ca’ de Sass. Ora nel mirino le Tlc
di Francesco Spini
La Stampa 25.6.15
il Dragone
A Piazza Affari investiti 4 miliardi
qui

Repubblica 25.6.15
I diritti degli ultimi
Lo scrittore nigeriano premio Nobel riflette sul suo continente
Un’anticipazione dal nuovo libro
La mia Africa oltre le parole le menzogne e le offese
“Durante una conferenza un giovane disse: “Siete inferiori per natura, altrimenti non sareste stati schiavizzati”
di Wole Soyinka
Repubblica 25.6.15
È iniziata la rivoluzione per diventare tutti uguali
Consapevolezza e uso dei social, il più afropolitan degli autori spiega cosa succede alla periferia del mondo
di Teju Cole
qui


Corriere 25.6.15
Milano-Roma in 25 minuti: progetto italiano per il treno iperveloce
Hyperloop prevede una «capsula» sospesa all’interno di un tubo a bassa pressione capace di arrivare a 1.200 km/h. I primi test l’anno prossimo
di Giulia Cimpanell
Corriere 25.6.15
La Russia quotidiana ai tempi di Stalin
È una anteprima internazionale la mostra dal titolo “La Russia ai tempi di Stalin nelle fotografie di Emmanuil Evzerichin” in programma fino al 4 ottobre 2015 nel Comune di Torviscosa in Friuli. Emmanuil Evzerichin (1911 – 1984) è infatti stato uno dei più importanti fotoreporter russi, conosciuto in tutto il mondo per alcuni celebri scatti della difesa di Stalingrado da parte dell’Armata Rossa. Ma nonostante la fama meritatissima, il livello artistico e il valore documentario e storico del suo lavoro, le sue immagini, tranne in pochi casi eccezionali, non sono mai uscite dai confini dell’ex Unione Sovietica

Corriere 25.6.15
Islam: tra i nomadi Tuareg, dove le donne non portano il velo
I Tuareg, gli uomini - e le donne - blu del Sahara sono una decisa minaccia per l’Isis e per l’estremismo islamico in quanto estremamente «progressisti». E questo nonostante siano, soprattutto nell’immaginario collettivo, tradizionalisti con abitudini millenarie. Di religione musulmana, proprio per le loro tradizioni nomadi, i tuareg ritengono che la donna sia proprietaria delle case e dei beni stanziali. È l’uomo, che viaggia, che deve coprirsi il volto - acquisendo così il colorito bluastro, traccia delle sciarpe indaco che lo proteggono - e non la donna. E questo anche perché gli uomini desiderano vederle in viso
Il Messaggero 21.6.15
Nel mirino dei fondamentalisti dell’Isis anche le donne del deserto che godono ancora di diritti impensabili nel mondo islamico
Quelle Tuareg «troppo libere»
di Marco Guidi
qui

si ringrazia Pietro Sabatelli
 

Repubblica 25.6.15
"Alle donne arabe dico: disobbedite"
di Anais Ginori
qui
Gayburg 22.6.15
Il femminicidio spiegato al family day: colpa delle donne che non amano più il marito
qui
si ringrazia Silvia Frezza