mercoledì 13 gennaio 2016

SULLA STAMPA DI MERCOLEDI 13 GENNAIO:


















Presto un tweet potrà contenere fino a 10 mila caratteri. L'obiettivo
 è tenere occupato Renzi
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Repubblica 13.1.16
Benigni presenta il libro del papa “Lui è un vero rivoluzionario”
“Sta traghettando tutta la Chiesa verso un luogo del quale ci eravamo quasi dimenticati: verso il cristianesimo e il Vangelo”
Con l’attore, un detenuto cinese e il cardinale Parolin
Fra il pubblico anche Scalfari
di Andrea Gualtieri
CITTÀ DEL VATICANO Ci sono «un cardinale veneto, un carcerato cinese e un comico toscano». Che sarebbe Roberto Benigni. Insieme presentano il primo libro di papa Francesco, Il nome di Dio è misericordia, un colloquio tra il pontefice e il giornalista Andrea Tornielli, edito nella versione italiana da Piemme e pubblicato da ieri in 86 Paesi. Il cardinale è il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, il carcerato è Zhang Agostino Jianqing, che ha 30 anni, molti dei quali trascorsi nelle prigioni italiane. Ma è proprio il comico che sembra evocare una barzelletta nell’esordio del suo intervento per poi finire col citare, in linea con il suo stile, sant’Agostino, Benedetto XVI e il teologo luterano Dietrich Bonhoeffer. E quando deve descrivere Bergoglio dice: «È un rivoluzionario, come lo ha definito Eugenio Scalfari che è presente in sala e che è un rivoluzionario anche lui».
Certo, la rivoluzione è nella misericordia, tema al quale il Papa venuto «dalla fine del mondo» ha dedicato il suo motto episcopale e l’Anno Santo appena iniziato. Ma il colpo magistrale di Benigni è nell’usare una metafora che chiama in causa tutta la Chiesa e strappa applausi nella sala dell’Agostinianum di Roma, alle spalle del Colonnato di San Pietro. L’attore ricorda il passo claudicante col quale ci si è abituati a veder incedere Francesco e dice: «Lo vedete quando cammina che sembra quasi stia portando un peso». A volte, incalza Benigni, «sembra affaticato e lo è», perché «sta compiendo un’opera incredibile»: «Sta tirando tutta la Chiesa, la sta traghettando verso un luogo del quale ci eravamo quasi dimenticati: verso il cristianesimo, verso Gesù Cristo, verso il Vangelo».
Benigni cita il Vangelo in larga misura. Lo fa a modo suo, ricordando la guarigione della suocera di Pietro, primo miracolo citato nel testo di Marco: «È la rivincita di tutte le suocere. Ma Gesù la guarisce, perché poi lei si è messa a servirli, in pratica lui voleva fare un pranzetto». E il passaggio non è irridente: serve a ricordare che «Gesù non disdegna i sani piaceri della vita» e che il «cristianesimo si è costituito con la gioia».
Poi Benigni fa riferimento anche al Vangelo di Luca («ma non vorrei sbagliare, siamo in Vaticano») e all’episodio di Zaccheo che salì sull’albero per vedere Gesù: «Mi sentivo come lui prima di incontrare il Papa: scalpitavo ». E rivela: «Da piccolo volevo fare il Papa, ma quando lo dicevo ridevano tutti, così ho capito che dovevo fare il comico». Da comico ha recitato in Pap’Occhio, ha coniato l’espressione “Wojtylaccio”. Da interprete dei Dieci Comandamenti, invece, è stato citato, durante il Te Deum del 2014, proprio da Francesco che lo ha definito un «grande artista italiano ». E ora è lui ad esaltare il pontefice che “tira” la Chiesa «attraverso la misericordia» e «verso gli ultimi». Come a Lampedusa, primo viaggio del pontificato, o come a Bangui, dove è stata aperta la prima Porta santa nel cuore dell’Africa più derelitta e dilaniata dai conflitti. Bergoglio, dice Benigni, «di misericordia ne è pieno a etti», è una «cascata di misericordia ». Ma la sua «non è una visione sdolcinata, accondiscendente o peggio ancora buonista: è una virtù severa, una sfida non solo teologica ma sociale e politica che va incontro ai peccatori e ai poveri». Ed è anche una risposta a chi invoca una prevalenza della giustizia: «La misericordia — commenta Benigni citando il magistero di Francesco — è la giustizia più grande, non la cancella, non la corrompe, non la abolisce».









Corriere 13.1.16
Gli Uffizi aprono alla moda. «È cultura»
Il ministro Franceschini all’inaugurazione del Pitti: abiti nei luoghi dell’arte e della bellezza
La fatica di «fare sistema» e la sfida del Comitato italiano, composto dalle associazioni
di Flavia Fiorentino
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Repubblica 13.1.16
Franceschini: “I luoghi della cultura devono aprire anche alla moda”
qui

La Stampa 13.1.16
Cruciale la partita sull’affluenza referendaria
di Marcello Sorgi
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Corriere 13.1.16
Renzi: referendum, da aprile la campagna
Il premier ribadisce che se perderà «andrà a casa» pur negando che si tratti «di un plebiscito»
Il lancio di Giachetti come candidato sindaco a Roma: conosce la città meglio di chiunque altro
di Alessandro Trocino
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Il Fatto 13.1.16
Fronte del No
Piergiorgio Odifreddi “Una maggioranza illegittima stravolge la Carta e cancella la rappresentanza”
“Nella riforma Boschi i diritti sono parentesi”
intervista di Silvia Truzzi
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Corriere 13.1.16
Da Ingroia a Pardi, quel comitato per il No sembra la lista Tsipras
di Pierluigi Battista
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Repubblica 13.1.16
Attenti al laboratorio
di Alessandra Longo
LA città di Roma «può essere il laboratorio politico del nuovo centrosinistra». Lo dice Stefano Pedica, Pd. Assieme alla parola «cantiere», il termine «laboratorio » è altamente sconsigliabile. In genere il cantiere politico, quando evocato, non parte mai, le ruspe rimangono negli hangar e il personale si dà malato. E anche «la fabbrica di idee», immagine che piace tanto ai pensatori della Repubblica, rimane senza commesse. Ci hanno provato in tanti, a cominciare da Civati a sinistra, e Fitto a destra. Vogliamo ricordare a Pedica che anche Ignazio Marino, già sindaco marziano di Roma, si vantò con orgoglio di aver dato vita «ad un laboratorio politico». Ed è finita come è finita. Forse porta male, forse è il caso di lasciar perdere, di non fare nuovi esperimenti perché poi, come nei film di fantascienza, dai laboratori c’è il rischio che escano mostri incontrollabili.

La Stampa 13.1.16
Tampon tax
La battaglia di Civati per ridurre l’Iva sugli assorbenti: «Sono beni di prima necessità» di Francesco Zaffarano
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Il Fatto 13.1.16
Il voto a Roma
Giachetti, l’uomo per tutte le stagioni
L’ex radicale, già uomo di Rutelli, riceve l’investitura pubblica del premier di Antonio Monti
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il manifesto 13.1.16
Giachetti verso le primarie. E Vendola tiene unita Sel
Campidoglio. Minoranza Pd incerta fra Miccoli e Masini
di Daniela Preziosi
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il manifesto 13.1.16
Fassina, Bertinotti, l’attrazione fatale dell’antiulivismo postumo
Sinistra. Il centrosinistra è morto, l’Europa è inemendabile: la via dell’ex Pd incrocia quella del padre di tutte le rotture
di Daniela Preziosi
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Corriere 13.1.16
Roma
E l’ex radicale spera di avere Tocci nella sua squadra
di Alessandro Capponi
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La Stampa 13.1.16
Liti interne e scontro coi pm
A Bologna i due fronti del Pd
Merola indagato: “Serve più rispetto”
di Marco Bresolin
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Repubblica 13.1.16
L’amaca
di Michele Serrta
Riemerge da vecchi cassetti un dattiloscritto ingiallito. Il foglio è intestato: “Festa nazionale de l’Unità, Roma Eur, settembre 1984”. L’ufficio stampa comunica che alle ore 21, nello spazio principale della Festa (l’Arena), Carmelo Bene reciterà Dante, Leopardi e Dino Campana, del quale il comunicato sottolinea “il simbolismo ardente”.
Una delle domande tipiche della mia età è se le cose peggiorate (quelle migliorate, che sono tante, più difficilmente diventano oggetto di dibattito) ci sembrino tali perché non siamo più ragazzi, dunque per ragioni soggettive, oppure se siano oggettivamente peggiori di prima. Leggendo quel reperto del tempo che fu, nessun dubbio: le cose — almeno in campo culturale — sono oggettivamente peggiorate. Nessuna festa popolare, oggi, si sognerebbe di proporre a decine di migliaia di visitatori i versi di Dino Campana. Erano gli anni in cui la Scala andava a fare i concerti nelle fabbriche. E in una piazza di Sampierdarena stracolma di gente vidi Allen Ginsberg recitare (ovviamente in inglese) William Blake. Dispiace dirlo, ma su questo terreno Berlusconi e la piccola borghesia che odia la cultura hanno stravinto. E la sinistra, per il terrore di essere snob, ha tradito il suo popolo.

Corriere 13.1.16
Un’offensiva che perde spinta l’assist al Pd del movimento
di Massimo Franco
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Repubblica 13.1.16
Gli strascichi al veleno della battaglia di Quarto
I Cinquestelle, il Pd e una polemica che rischia di creare ancora più distanza tra cittadini e politica
di Stefano Folli
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Il Sole 13.1.16
Quarto ovvero la ragione sociale dei 5 Stelle
di Lina Palmerini
qui
La Stampa 13.1.16
Binario morto
di Massimo Gramellini
Nella civilissima Ferrara un ragazzo nigeriano si butta sotto un treno in corsa e subito sul web cominciano le olimpiadi del disumano: brindisi, evviva, uno di meno. Chi si azzarda a commiserare il suicida viene accusato di ipocrisia: ma come, per una volta che uno di questi mangiatori a sbafo si toglie spontaneamente dai piedi? La medaglia d’oro della desolazione va al tizio che critica quelli che gioiscono, ma solo perché non si rendono conto che la disgrazia ha provocato disagi ai passeggeri. 
Questi commenti anonimi, denunciati dal giornale online «Ferrara Italia», registrano un umore sempre più diffuso. A dettarli sono la paura dell’immigrato non integrabile, la rabbia per i trattamenti di favore di cui godrebbe rispetto ai residenti. Quel rancore del piccolo borghese impoverito verso i miserabili e i poteri forti che storicamente è alle origini di tutti i movimenti razzisti. Il cosiddetto «buonismo» finge di ignorare il problema e finisce per annegarlo in una melassa di buone intenzioni impraticabili. Ma quando la morte di un essere umano non suscita più neanche un sussulto di immedesimazione significa che la guerra di civiltà, agognata dal Califfo e non disdegnata dai lepenisti d’Europa interessati a fare cassa elettorale a qualunque costo, ha piantato il suo seme venefico nei cuori. Resta da capire quale sia la civiltà sotto attacco che certa gente si sente in dovere di difendere: quella che esulta per un giovane depresso gettatosi sotto un treno non sembra, a occhio, troppo superiore alla visione del mondo reclamizzata dai tagliagole dell’Isis.
Corriere 13.1.16
Le leggi (non i valori) regolino l’accoglienza
Che l’integrazione sia possibile lo dimostrano città di Paesi e continenti diversi tra loro
La convivenza non deve essere legata a sistemi di giudizi individuali sui comportamenti socialmente ammessi
di Carlo Rovelli
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Corriere 13.1.16
Non solo leggi ma anche valori
Tra le leggi e i valori esiste una corrispondenza nelle società democratiche
Il rischio è credere che sia reale il mondo levigato e confortevole dove regna la morale del politicamente corretto
In India essere cattolico è un’impresa che può costare anche la vita
di Ernesto Galli della Loggia
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Il Sole 13.1.16
Le migrazioni di massa in Europa non possono essere fermate
di Gideon Rachman
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Il Fatto 13.1.16
Addio sogni
Le promesse tradite dell’Europa che uccide anche con le parole
Si volevano curare i tre mali che avevano distrutto il continente: l’ingiustizia sociale, l’ostilità fra Stati, l’autoritarismo
Invece il progetto dell’Ue sta fallendo tra ambiguità volute (come per la crisi greca) e colpevoli cecità (sui migranti)
di Barbara Spinelli
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La Stampa 13.1.16
“Boicotta Israele” anche in Italia
Centocinquanta accademici preparano un appello
di Mario Baudino
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Corriere 13.1.16
«D’Alema e Israele, un’ossessione unilaterale»
di Naor Gilon
Ambasciatore di Israele in Italia
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il manifesto 13.1.16
Cisgiordania, uccisi altri tre palestinesi
Territori occupati. Uno avrebbe cercato di pugnalare un soldato
La ministra degli esteri svedese Margot Wallstrom torna a protestare per le "esecuzioni extragiudiziali" di palestinesi. Israele replica con rabbia.
di Michele Giorgio
qui
La Stampa 13.1.16
L’India a muso duro sui marò: devono tornare
Il 16 gennaio scade il permesso di Latorre, in Italia per curarsi dopo l’ictus
qui
Corriere 13.1.16
Scaduta la licenza per malattia Latorre non tornerà in India
Oggi si riunisce la Corte Suprema di New Delhi: Modi pronto a un accordo?
di Danilo Taino
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La Stampa 13.1.16
La Danimarca confischerà gioielli e beni ai rifugiati: così si pagano le “spese di accoglienza”
Oggi arriva in Parlamento il disegno di legge proposta dal governo di destra
di Monica Perosino
qui

Corriere 13.1.16
Corbyn il Rosso perde i suoi ministri ombra
di Sara Gandolfi
qui

La Stampa 13.1.16
Cina, l’export al palo minaccia il lavoro
A dicembre vendite internazionali meglio delle attese, ma il 2015 è il peggior anno dal 2010
di Cecilia Atansio Ghezzi
qui
Il Sole 13.1.16
Perché la Cina vuole evitare la «guerra» con il dollaro
di Domenico Lombardi
qui

il manifesto 13.1.16
Commissione Ue all’esame cinese
Cina. Iniziano i negoziati con gli Stati membri per determinare o meno lo status di «economia di mercato» di Pechino. Dopo 15 anni dall’ingresso nel Wto al via la discussione nell’Unione. Il Pcc è certo di ottenere un successo, mentre l’Ue è divisa. Italia compatta e contraria
di Simone Pieranni
qui
Il Fatto 13.1.16
La Cina non sta mettendo in crisi il mondo: è un po’ vero il contrario
L’economia di Pechino doveva rallentare, è nelle cose: breve guida per farsi un’idea
equilibrata superando distanza geografica e voglia di incolpare gli altri per le nostre scelte sbagliate
di Alberto Bagnai
qui
La Stampa 13.1.16
Il Sultano contro il Califfo: scontro per l’egemonia nell’Islam
La Turchia ha permesso all’Isis di sopravvivere, ma per Al Baghdadi è corrotta e apostata
di Domenico Quirico
qui
La Stampa 13.1.16
Al capolinea
Un patto scellerato
di Lorenzo Vidino
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Corriere 13.1.16
Turchia, l’equilibrio perduto di un Paese
di Franco Venturini
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Il Sole 13.1.16
Ora Erdogan deve scegliere
di Alberto Negri
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Corriere 13.1.16
Il pugile sinti sul ring del nazismo
Ucciso nel lager, narrato da Dario Fo
Era famoso in tutta la Germania per il talento e il gioco di gambe, un idolo dalla pelle ambrata
Ma lo costrinsero a combattere «come un ariano». Lui si presentò con i capelli tinti di biondo e il corpo cosparso di borotalco Venne deportato nell’ottobre del 1942
di Alessia Rastelli
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La Stampa TuttoScienze 13.1.16
E se il 2016 fosse l’anno che cambiò la fisica per sempre?
In primavera ripartiranno i quattro test al Cern di Ginevra, a caccia di nuove particelle e nuove dimensioni. Oggi alla Normale di Pisa una lezione sugli scenari del futuro
di Gabriele Beccaria
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La Stampa TuttoScienze 13.1.16
“Scopriremo perché la materia ha vinto sull’antimateria”
Il test “Cms”affronterà anche l’enigma della materia oscura “Ora si progetta un acceleratore di 100 km, ancora più potente”
di Marco Pivato
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La Stampa TuttoScienze 13.1.16
“Le nostre foto dell’Universo subito dopo il Big Bang”
Il test “Alice” torna indietro nel tempo, all’origine di tutto “Ricreiamo condizioni più estreme di quelle di una supernova”
di Antonio Lo Campo
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La Stampa TuttoScienze 13.1.16
Dal 1° gennaio Fabiola Gianotti è alla guida del Cern
«Non vedo l’ora di capire cosa ci riserva la Natura»
qui

La Stampa TuttoScienze 13.1.16
Al Nobel Rubbia il premio speciale di Pechino
«Ci ha fatto scoprire la ricerca d’alto livello»
qui
La Stampa TuttoScienze 13.1.16
L’eccesso di televisione da ragazzi «spegnerà»il cervello da adulti
di Paola Mariano
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Il Fatto 13.1.16
La mostra
Il Balthus più casto e le polaroid di Villa Medici
A Roma, alle Scuderie del Quirinale e nel luogo dove fu direttore per ben 17 anni, doppio appuntamento con uno degli artisti più sfuggenti ed enigmatici del XX secolo
di Claudia Colasanti
qui