La Repubblica 31.5.03
Herlitzka, dopo Siracusa fa rivivere il caso Moro
Impegnato ne "I persiani" ha registrato a Palermo "Lighea" da Tomasi
di Marco Olivieri
Ha un volto scolpito che sa d´antico. Roberto Herlitzka lascia sempre un segno sui personaggi che interpreta, al cinema come al teatro. In questi giorni è in scena a Siracusa, ne "I persiani" di Eschilo, nel ruolo di un messaggero di disgrazie. Già interprete della "Marianna Ucria" cinematografica di Faenza, Herlitzka mantiene un legame significativo con la Sicilia. Non a caso ha recitato di recente anche a Palermo per la versione televisiva di Ruggero Cappuccio (per il "Palcoscenico" targato Rai) dello spettacolo "Lighea", tratto dalla novella di Tomasi di Lampedusa e girato in un luogo d´eccezione: l´ultima dimora dell´autore de "Il Gattopardo"». «Sì, è un periodo molto intenso. Dopo avere impersonato Aldo Moro nel nuovo film di Marco Bellocchio, adesso in fase di montaggio, mi sono immerso nell´ambiente siciliano, da Palermo a Siracusa - racconta l´attore - Ne "I persiani" - continua - si racconta in chiave universale la violenza della guerra. Non parlerei di un riferimento diretto all´attualità perché il teatro è senza tempo, eterno. In armonia con le intenzioni del regista, Antonio Calenda, ho voluto dare un tono sarcastico al mio personaggio, il messaggero, un semplice soldato la cui unica arma è l´ironia».
Per Herlitzka recitare a Siracusa significa vivere un´esperienza sempre emozionante. «È bello stare in scena illuminati dalla luce del sole, in un luogo così ricco di senso del sacro». Un altro momento speciale l´ha vissuto a Palermo: «Nella pièce diretta da Cappuccio sono un vecchio che vive sensazioni magiche, misteriose. Per la versione televisiva il mio personaggio si aggira nella casa in cui visse l´autore, Tomasi di Lampedusa. La sua è una meravigliosa allucinazione d´amore, talmente forte nel suo sentimento per una sirena da non concepire più alcun rapporto con una donna reale».
Ama le sfide, Herlitzka, da attore di razza qual è. E così, nel film di Bellocchio sul caso Moro, si dovrà confrontare con un mostro sacro come Gian Maria Volonté, già interprete dello statista democristiano in un film di Giuseppe Ferrara. «Il mio sarà un Moro diverso, è un film d´atmosfera, che non punta sulla rievocazione storica. Il "mio" Moro è un uomo che soffre immerso nella sua solitudine».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
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