Libertà 1.6.03
EURISPES
Nei primi 4 mesi dell'anno un terzo dei fatti di sangue compiuto fra le pareti domestiche: 49 casi, con 62 vittime
Violenza in casa: un delitto ogni due giorni
In aumento gli omicidi familiari: l'assassino è quasi sempre uomo
ROMA Infanticidi consumati nell'ombra, omicidi parentali, uccisioni di mogli, amanti, ex fidanzate. Efferati e sconvolgenti, i delitti domestici sono in aumento. Se ne consuma uno ogni due giorni e l'assassino è quasi sempre un uomo, dice la prima indagine presentata ieri dall'Osservatorio Eurispes sui delitti di coppia e familiari. Solo nei primi quattro mesi di quest'anno la polizia della penisola ha registrato 211 omicidi di vario genere: di questi ben 49, vale a dire un terzo, sono avvenuti fra le pareti domestiche con un record negativo (8 casi) per ora assegnato al Piemonte. Hanno fatto 62 vittime trattandosi, in molti casi, di omicidi plurimi seguiti dal suicidio dell'autore. E se nel corso di tutto il 2001 gli episodi delittuosi «in famiglia» - quasi sempre dall'esito letale - si erano fermati a 168, nel 2002 il totale è salito a 188. Nell'analizzare i dati raccolti, la ricerca ha tenuto conto di 54 episodi di omicidio, tentato o consumato, avvenuti nel primo quadrimestre 2003. E dalla ripartizione si scopre che ben 34 sono maturati nell'ambito di coppia, 16 attengono alla sfera familiare e parentale mentre 4 sono infanticidi (tutti tipicamente commessi dalla madre). E che su 70 vittime, 49 erano donne. «La preponderanza dei delitti di coppia è evidente - scrive pertanto l'Eurispes - e conferma che la sindrome conflitto-delitto si scatena soprattutto laddove albergano legami affettivi fra uomo e donna e cioè nella coppia sia essa di coniugi, conviventi, amanti o fidanzati». Il matrimonio è la relazione più esposta: 18 omicidi su 34 hanno riguardato coppie coniugate, 8 i separati o divorziati, 6 i conviventi, 2 fra amanti e fidanzati, 3 fra gli ex. L'assassino, poi, è a «sesso unico». Per raptus o per gelosia, è quasi sempre un uomo a impugnare l'arma nel delitto di coppia e talvolta (4 i casi) per uccidere con la moglie anche i figli: 4 sono le autrici e 30 sono gli autori che, in questo caso, tendono poi a concludere l'azione col suicidio. L'impronta maschile (13 assassini uomini e 7 donne) si conferma anche nell'analisi dei 20 delitti familiari se da questi vengono esclusi i 4 infanticidi. Delitti spesso determinati da «sofferenza mentale» unita a condizioni di vita disagiate o disperate; stragi compiute in prevalenza con pistola, fucile o armi da taglio, dicono le statistiche, ma anche con corpi contundenti o per soffocamento. In 5 casi su 20 il figlio maschio ha ucciso entrambi i genitori. Su 4 matricidi uno è stato commesso da una figlia mentre 3 figlicidi sono avvenuti per mano paterna. Tra questi anche il caso del padre che uccise il figlio psicolabile gravemente malato. n.a.
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