lunedì 1 settembre 2003

Bertolucci e Bellocchio

Gazzetta di Modena e Gazzetta di Mantova LUNEDÌ, 01 SETTEMBRE 2003
In programma anche il film di Marco Bellocchio dedicato al caso Moro
“The dreamers” in Laguna Oggi è il Bertolucci-day
Il regista di Novecento è arrivato ieri sera al festival salutando con il pugno chiuso

VENEZIA. (...) L’attesa ora è tutta per Bernardo Bertolucci e Marco Bellocchio. Oggi è il “Bertolucci day”, in omaggio o per timore del quale, a parte il Leone a Dino De Laurentiis, sono stati spostati al giorno dopo tutti gli incontri non ufficiali per altri film. Così alla 60ª Mostra si ritrovano curiosamente due dei registi che più la contestarono in passato. Entrambi, non dimenticando oggi quelle origini, si presentano con due film che riallacciano i fili della Memoria e della Storia, intrecciandola con la storia minima. Bertolucci ieri sera è sbarcato al Lido con i tre giovani protagonisti. Davanti alla folla di telecamere e fotografi, ha salutato, alzando il braccio col pugno chiuso.
Bertolucci in “The Dreamers”, “I sognatori”, sullo sfondo del turbolento maggio Sessantotto, racconta le scoperte reciproche, anche e soprattutto erotiche, di tre ragazzi a Parigi.
Bellocchio in “Buongiorno notte” offre un punto di vista tutto introspettivo, non per questo meno drammatico, del caso Moro.
La vita quotidiana dei carcerieri, quella di Chiara (Maya Sansa) soprattutto per raccontare il fallimento di una generazione e della sua utopia estrema e violenta.
Sia Bertolucci che Bellocchio dichiarano di non voler affrontare la Storia, andando oltre la cronaca, riportando i fatti a dimensioni quotidiane.
Nel primo caso però il regista di “Novecento” vuole riabilitare le utopie del Sessantotto: fallito il sogno rivoluzionario, resta un’eredità di libertà; nel secondo l’utopia ben più estrema e violenta delle Brigate Rosse non può essere riabilitata e per questo Bellocchio ha scelto di citare Brecht: “entrò la Storia e si sedette dalla parte del torto”.
Dice Bertolucci: «Il Sessantotto è vissuto oggi per alcuni come una sconfitta. Mi pare una sciocchezza, molte cose sono cambiate anche grazie a quel momento».
E anche per questo, l’ultima inquadratura di “The Dreamers” (che la stampa accreditata ha visto in anteprima ieri stasera), è stata allungata: la carica dei poliziotti per le strade di Parigi è proseguita per le strade di Genova durante il G8. Certo, «Nel Sessantotto il sogno andava ad una temperatura molto più alta di oggi», prosegue Bertolucci.
In quegli anni entrambi frequentavano e contestavano la Mostra del cinema: Bertolucci aveva girato nel maggio del Sessantotto a Roma un piccolo film “Partner”, con Pierre Clementi e Stefania Sandrelli.
A Parigi in quei giorni c’erano i rivoluzionari “Stati del cinema” e dopo ogni weekend Clementi tornava a Roma a riferire quel che accadeva nella capitale francese.
Bellocchio girava “La Cina è vicina” inneggiando al maoismo dell’epoca, tre anni prima aveva realizzato “I pugni in tasca” con cui subito conquistò attenzione internazionale.
Seguirono altri film con riferimenti al clima di quegli anni, tra cui “Sbatti il mostro in prima pagina”, del 1972. E anche registi lontani da loro, come il Luigi Zampa di “Contestazione generale”, non potevano tralasciare le storie di quegli anni caldi.
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