domenica 23 novembre 2003

esiti del pensiero filosofico:
Emanuele Severino dall'Ontologia dell'Essere
al panico "lumbàrd"

Corriere della Sera 23.11.03
Severino: «Attenti, dopo l’11 settembre le cose sono cambiate»


MILANO - «Il diritto di voto agli immigrati? Mi sento nella stessa situazione in cui mi sono trovato di fronte al dibattito sulla pena di morte. Le motivazioni non reggono. Sono contrario alla pena di morte ma le indicazioni che vengono portate avanti sono poco convincenti. La penso così anche per le argomentazioni alla base di questa proposta sia a livello nazionale sia locale». Il filosofo Emanuele Severino, accademico dei Lincei che attualmente insegna Ontologia fondamentale all’Università del San Raffaele di Milano, è un bresciano doc, «il sindaco Corsini è un amico, sicuramente non è vittima di bassi calcoli politici, ma io consiglierei una maggior cautela». Il centrosinistra, portavoce del progetto bresciano, parla di un’operazione etica e culturale prima che politica.
«Penso che sia prematuro soprattutto in relazione al momento internazionale. Una società europea che si affretti a integrare gli immigrati in questo modo, dovrebbe mettere il piede sul freno. In fondo li conosciamo appena. Se il motivo fondamentale è che chi paga le tasse acquisisce il diritto di voto, come si fa a mettere d’accordo questo principio con la Costituzione che sancisce che tutti i cittadini italiani, anche quelli al di sotto di un certo reddito e che quindi non pagano le tasse, possano esercitare questo diritto?».
Alcuni Paesi europei, l’Olanda, la Danimarca, concedono il voto agli immigrati.
«Ma le nazioni maggiormente investite da questo fenomeno come Francia e Germania sono più caute. E poi diverso era adottare questo provvedimento prima dell’11 settembre, oggi l’immagine di un’Europa eccessivamente disponibile e aperta mi lascia un po’ perplesso, la considero una scelta pericolosa».

Corriere della Sera 23.11.03
IL PROGETTO
Voto agli immigrati Brescia: più cautela


BRESCIA - La città si divide sul voto agli immigrati. Ieri nel centro di Brescia è sfilato il corteo di Rifondazione comunista, centri sociali e immigrati a sostegno del diritto di voto, mentre in periferia il gazebo della Lega Nord raccoglieva le firme per contestare l’iniziativa della maggioranza. Intanto i cittadini manifestano una certa perplessità per una modifica dello statuto comunale che conceda il diritto di voto agli immigrati residenti: «Serve prudenza». Anche il filosofo Emanuele Severino consiglia una maggior cautela: «Penso che sia prematuro in relazione al momento internazionale».