lunedì 19 gennaio 2004

crimini sui minori, crimini dei minori

La Stampa 19.1.04
VITTIME E COLPEVOLI: SEMPRE PIÙ MINORI NEL CRIMINE
PICCOLI DELITTI
di Chiara Saraceno


Cancellati dalle polemiche che hanno accompagnato l'apertura dell'anno giudiziario, alcuni dati contenuti nelle relazioni dei procuratori generali relativamente all'andamento dei reati meritano di essere ripresi. Tra questi l'aumento della presenza dei minori negli atti criminali. Come vittime, specialmente nell'ambito della famiglia o comunque della cerchia ristretta dei conoscenti. Ma anche come autori.
Il primo dato va letto con cautela. L'aumento delle denunce non implica necessariamente un aumento delle violenze. Può anche indicare una migliorata sensibilità e attenzione per il fenomeno. Rimane il fatto che nel nostro paese una quota di minori continua a essere vulnerabile alla violenza e maltrattamenti da parte degli adulti, anche vicini. Ad esempio nel 2002 vi sono state oltre 2500 denunce di violenza carnale nei confronti di minori e i dati non ancora definitivi del 2003 mostrano una lieve crescita. E, secondo una valutazione del Telefono Arcobaleno, l'Italia sarebbe al quinto posto mondiale nei siti pedofili.
Il secondo dato è in controtendenza rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni. Dopo il fortissimo incremento (quasi un raddoppio) delle denunce di minorenni negli anni successivi al 1989, nel 2000-2001 vi era stato infatti un lieve calo. Quell'aumento era in parte dovuto alla riforma della giustizia minorile del 1989, che ha razionalizzato e modernizzato il sistema, anche con effetti di facilitazione, se non «promozione» delle denunce. Ma in larga misura era dovuto all'immigrazione: la quota dei minori stranieri tra i minori denunciati è passata dal 18% del 1991 al 22% nel 2001. Un aumento percentuale tanto più interessante se si considera che il numero dei minori stranieri denunciati è rimasto pressoché stabile negli ultimi dieci anni (attorno ai 10.000), ancorché con una significativa ridistribuzione interna: le minori straniere sono quasi dimezzate mentre i minori stranieri sono aumentati di oltre il 50%. Anche se la stragrande maggioranza dei minori denunciati continua a essere autoctona, la quota degli stranieri, composta soprattutto da maschi, è sproporzionata rispetto alla incidenza complessiva dei minorenni stranieri sul totale dei minorenni in Italia. I minori stranieri, specie se presenti in modo non regolare e non con la loro famiglia, sono esposti molto più degli autoctoni a sfruttamento degli adulti come manovalanza criminale, per lo più nel settore del furto, borseggio, commercio della droga, e viceversa meno raggiungibili dalle politiche di prevenzione e contenimento normalmente rivolte ai minori a rischio, che pure vanno rafforzate e integrate.
Stranieri o autoctoni, vittime o delinquenti, la presenza dei minori nelle attività criminose merita una attenzione più sistematica e meno scandalistica di quella che ottiene di solito.