un articolo ricevuto da Peppe Cancellieri
Giornale del Popolo, Quotidiano della Svizzera Italiana 5.3.04
Successione De Hadeln
Dopo i leopardi Marco Müller affronterà i leoni
Il consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia ha designato Marco Müller come direttore della Mostra del cinema per quattro anni, ma con verifica dopo il primo anno. La decisione, a quanto si apprende, è stata sofferta ed è arrivata dopo una lunga discussione. Sul nome di Müller, è stato spiegato, non c'è stata una vera votazione perché era chiaro, dopo il dibattito, che non ci sarebbe stata l'unanimità voluta da alcuni consiglieri. Il consiglio ha così deciso di accogliere la proposta del presidente Croff pur con la clausola della verifica allo scadere del primo anno. Sinologo, esperto di cinamatografie orientali, Marco Müller è stato per nove anni direttore del festival di Locarno, incarico che ha lasciato nel 2000. Negli ultimi anni si è dedicato alla produzione, anche come produttore esecutivo, realizzando per Fabrica Cinema (società Benetton) film di successo come «No man's Land» del bosniaco Danis Tanocich (Oscar due anni fa, per il miglior film straniero), «Il voto è segreto» dell'iraniano Babek Pajami, «Diciassette anni» del cinese Zhang Yuan. Già nel 2002 Müller, fortemente sostenuto da Vittorio Sgarbi, era stato contattato per la direzione della Mostra di Venezia prima che l'incarico venisse offerto a Moritz De Hadeln. In quell'occasione dette la sua disponibilità, a condizione che il contesto fosse «favorevole al cinema indipendenteche ho sempre promosso e che produco».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»