martedì 18 maggio 2004

disturbo ossessivo-compulsivo

Repubblica.it 18.5.04
Si chiama disturbo ossessivo-compulsivo e riguarda un milione di italiani per lo più giovani. Un libro insegna a sconfiggerlo
I maniaci della porta accanto
come guarire dall'assedio dei tic
di LAURA LAURENZI


ROMA - Non riuscire a farne a meno. Lavarsi continuamente le mani, anche sessanta volte al giorno. Andare a controllare che il gas sia spento, alzarsi di notte per controllare di nuovo. Dieci, quindici, venti volte. È chiuso il gas? È spento il ferro da stiro? Chiudere la porta di casa a chiave e tornare indietro per verificare di averla chiusa.
E poi ricontrollare, ok, tutto a posto, ma dopo continuare a pensarci, ancora e ancora, tornare a vedere, in un crescendo d'angoscia. Parcheggiare la macchina e non dormire di notte per il sospetto di non aver tirato il freno a mano, la strada è lievemente in discesa... Camminare contando sempre i passi, senza mai calpestare le connessure, e ogni certo numero di passi, quasi sempre dispari, fare un certo rituale scaramantico.
Gabbie mentali, prigioni, auto-trappole. Quanta gente oggi soffre di queste ossessioni, o manie, o compulsioni? In quanti si avvelenano la vita con atti ripetitivi, con cerimoniali e rituali che scandiscono esistenze sempre più nevrotiche? È una vera e propria malattia psichiatrica, catalogata in medicina come disturbo ossessivo-compulsivo (Doc): una malattia che interessa il due per cento circa della popolazione adulta. Oltre un milione di persone in Italia, tra cui molti bambini e adolescenti, ne soffrono.
Una malattia sottovalutata, misconosciuta, non diagnosticata, liquidata spesso come una banale fisima, una fissazione. E invece il disturbo ossessivo-compulsivo è considerato la quarta patologia psichiatrica più frequente dopo i disturbi fobici, quelli legati a sostanze tossiche come alcol e droghe e la depressione.