Le Scienze 7.07.2004
Suicidi giovanili
Anche fattori neurobiologici possono contribuire al fenomeno
Un enzima noto per influenzare lo stato d'animo presenterebbe un calo di attività nel cervello dei giovani che commettono suicidio. Lo sostiene un articolo pubblicato sul numero di luglio 2004 della rivista "Archives of General Psychiatry".
Secondo gli autori dello studio, ogni anno nei soli Stati Uniti muoiono per suicidio - la seconda causa di morte fra i teenager - circa 30.000 persone. Anche se i fattori psicologici e psicosociali associati a questi eventi sono da tempo oggetto di studio, si sa ben poco a proposito dei fattori neurobiologici che potrebbero contribuire al fenomeno.
Ghanshyam N. Pandey dell'Università dell’Illinois di Chicago e colleghi hanno studiato un enzima nel cervello chiamato proteina chinasi C (PKC), associato a disturbi dell'umore e già target di alcuni psicofarmaci. Per stabilire se ci fosse qualche legame fra le variazioni di attività di PKC e i suicidi giovanili, i ricercatori hanno esaminato i cervelli di 17 vittime di suicidi confrontandoli con quelli di 17 teenager privi di malattie psichiatriche e deceduti per altri motivi.
I risultati hanno mostrato che, rispetto ai soggetti di controllo, in determinate aree cerebrali delle vittime di suicidio l'attività di PKC risultava significativamente diminuita.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»