domenica 26 settembre 2004

firmare per i referendum

Repubblica 26.9.04
IL CASO
I comitati per il referendum: nelle grandi città banchetti fino a martedì
Sulla fecondazione caccia alle ultime firme
Obiettivo: raggiungere la "soglia di sicurezza", oltre le 500 mila adesioni
MAURO FAVALE

ROMA - Da quattro giorni non smettono di contare. Di contare e di raccogliere ancora firme contro la legge sulla fecondazione assistita. L´obiettivo dichiarato è quello di raggiungere quella fondamentale «soglia di sicurezza» che sembra ad un passo, dicono i comitati referendari, ma non è ancora stata raggiunta. Le "squadre" allestite dai due comitati, riunite nelle sedi nazionali dei Radicali italiani e della Cgil, da giorni controllano le firme già rientrate a Roma dalle varie regioni. Non ci sono ancora cifre da diffondere. Solo una parola d´ordine che continuano a ripetere: «Il traguardo non è lontano ma mancano ancora parecchie firme». Per questo motivo si continuerà a raccoglierne altre anche nei prossimi giorni. «Fino a martedì - dicono i radicali - ma solo quelle dei residenti, per facilitare le operazioni di verifica».
Nelle grandi città, dunque va avanti la raccolta. A Roma, Milano, Torino, Napoli e Firenze oltre un centinaio di banchetti saranno allestiti da entrambi i comitati per tutta la giornata di oggi e per quella di domani, nelle piazze, davanti agli ospedali e ai luoghi di lavoro. «Siamo davvero sul filo di lana - dice il segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone - e molto, moltissimo dipende dalle firme che riusciremo a raccogliere di qui a domani, massimo a martedì». Mercoledì, poi, servirà per le ultime delicatissime operazioni di riconteggio. Giovedì, infine, il termine ultimo per la presentazione in Cassazione di quanto raccolto negli ultimi mesi. È questo il calendario strettissimo a cui sono inchiodati i comitati. «Siamo ancora in bilico - confessa il senatore Ds, Lanfranco Turci, tesoriere del comitato che ha promosso i referendum parziali - e dal lavoro organizzativo di questi giorni dipende la riuscita politica della battaglia referendaria. Giochiamo contro il tempo». Il tempo è quello che impiegano le firme già raccolte a raggiungere le sedi romane dei comitati. «Per domani, quando riprenderanno a lavorare Poste e corrieri, - ricorda Turci - ci aspettiamo ancora centinaia di migliaia di firme da tutta Italia». E il tempo è anche quello che occorre per reperire circa 100.000 certificati elettorali che servono a convalidare altrettante firme. E proprio questo è il problema, comune a radicali e Ds, che assilla maggiormente. «Abbiamo l´assoluta necessità di raccoglierne ancora - dicono i radicali - per compensare quelle che eventualmente saremmo costretti a scartare proprio per la mancata validazione con il certificato. Li stiamo richiedendo ai Comuni ma le lentezze burocratiche rischiano di far saltare tutto il lavoro fin qui svolto».
È questo l´ultimo nodo da sciogliere che non permette ai comitati di fornire cifre né parziali né definitive. E per questo continuano gli appelli ai cittadini affinché sottoscrivano i referendum. L´ultimo in ordine di tempo è quello dei Verdi: «Sono le ultime ore - ricorda Alfonso Pecoraro Scanio - per poter firmare contro una legge proibizionista, crudele e primitiva. Oggi siamo impegnati per contribuire a raggiungere il quorum necessario, dai prossimi giorni ci batteremo affinché in Parlamento nessun pasticcio legislativo, nessuna leggina, scippi gli italiani dal diritto di esprimersi su un tema che riguarda i diritti di tutti noi».