Lo stress nei neonati
Il neuropeptide CRH è coinvolto nello sviluppo dei dendriti
Elevati livelli di stress nei neonati e durante l’infanzia possono portare a uno scarso sviluppo delle zone del cervello responsabili della comunicazione fra i neuroni, una caratteristica che si osserva in disturbi quali l’autismo, la depressione e il ritardo mentale. Sono i risultati di uno studio di Tallie Z. Baram e colleghi dell’Università della California di Irvine, della Neurocrine Biosciences, Inc. e del Max-Planck-Institut di psichiatria.
Per la prima volta, i ricercatori hanno stabilito che l’aumento quantitativo di un messaggero chimico associato allo stress, il neuropeptide CRH, può inibire la normale crescita dei dendriti, le protrusioni ramificate dei neuroni che inviano e ricevono messaggi dalle altre cellule del cervello. Secondo gli scienziati, CRH potrebbe essere il responsabile dello scarso sviluppo di queste regioni neuronali. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’edizione online della rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
“Queste scoperte - afferma Baram - potrebbero dimostrarsi estremamente importanti per comprendere le origini di numerosi disturbi cerebrali, oltre che suggerire possibili trattamenti preventivi. L’attivazione di ormoni e molecole in seguito allo stress sembrerebbe dare il via a una complessa cascata di eventi associati alla depressione e alla demenza. Il nostro studio rivela il possibile ruolo di CRH in questa cascata”.
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