sabato 25 dicembre 2004

incredibile stupidità o strumento di terrore e dominio?
l'esorcismo nel duemila

Corriere della Sera 24.12.04
Esorcista intervistato dalla radio Vaticana che presenta le lezioni contro l’occultismo

«Satana? Provoca scottature e graffi nei posseduti»
Il racconto di padre Bamonte: «Non ho paura quando affronto il Maligno perché so che teme le preghiere»

La scheda
GLI ESORCISTI «DOC» In Italia i sacerdoti con l’incarico di officiare i riti esorcistici sono 400, ma altrettanti sono laici e religiosi che, senza mandato, affermano di essere in grado di scacciare Satana da un individuo
L’INDAGINE
Nell’indagine dell’Associazione psicologi cattolici emerge che mezzo milione di italiani nel 2000 si è rivolto a un esorcista: il 65% erano donne
CITTA’ DEL VATICANO - «Scottature, graffi, voci nella mente, battiture sul corpo, senso di suicidio e un orrore per il sacro, che non è normale per una persona, e che - in presenza di preghiere o di oggetti sacri - induce a reazioni furibonde»: sono i «disturbi» che Satana provoca a chi si avventura nei suoi «domini», cioè «nella superstizione, nella magia e sulla via del male e delle tenebre», dove appunto regna «il principe delle tenebre». Quell’elenco dei «disturbi» provocati da Satana è stato fatto dal padre Francesco Bamonte, noto esorcista, in un’intervista trasmessa ieri dalla «Radio vaticana».
Occasione dell’intervista, un corso di aggiornamento per sacerdoti su «satanismo, esorcismo e preghiera di liberazione», organizzato dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e dal GRIS, Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa.
Le lezioni, che avranno inizio il prossimo febbraio, saranno tenute da sociologi, teologi, medici, psicologi ed esorcisti, chiamati ad «analizzare il tema della possessione diabolica alla luce della sempre maggiore diffusione del satanismo tra i giovani di oggi».
Secondo il padre Bamonte - religioso dei Servi del Cuore immacolato di Maria - sono quattro le «vie» principali attraverso le quali si può «cadere vittime» del demonio: per «iniziativa di Dio», che «non impedisce» quella «caduta» per il bene di chi ne è «vittima», ed è il caso di santi «percossi dal demonio, tormentati o addirittura posseduti»; per «colpa propria», quando ci si dedica a una forma di occultismo; se si «subisce un maleficio, ossia un male causato da una persona legata a Satana»; se ci si «indurisce» nel «peccato», con un «totale rifiuto a ravvedersi».
La moda attuale dell’occultismo. il padre Bamonte - che è autore di volumi intitolati «Cosa fare con questi maghi?» (Ancora 2000) e «I danni dello spiritismo» (Ancora 2003) - la spiega con il «calo della fede», che «porta ad andare sempre più» verso la pratica della magia, del paranormale e dello spiritismo, cercati - magari inconsapevolmente - come surrogati del religioso.
Che avviene quando una persona che teme di essere «posseduta» si presenta da un esorcista? Verificato che non si tratta di un disturbo psichico, o psicologico - in tal caso si consiglia a quella persona di rivolgersi a uno specialista dell’una o dell’altra patologia - si indaga su eventuali precedenti del soggetto, in materie attinenti al satanismo, in modo da poter «andare alla radice del male».
«Si chiede - dice il maestro esorcista - se la persona ha frequentato maghi, satanisti, sette o se ha fatto egli stesso spiritismo, se ha partecipato anche soltanto per curiosità a una messa nera, se ha avuto nella famiglia persone che si dedicano alla magia».
Infine si arriva alla celebrazione dell’esorcismo, che è una preghiera di «liberazione» dalla possessione diabolica. «In concreto - racconta il padre Bamonte - si ordina al demonio, quando veramente si è certi che c’è lui, di lasciare quella creatura che sta tormentando, nel nome di Gesù Cristo, che ha dato questo potere agli apostoli e alla Chiesa».
Alla domanda se l’esorcista non abbia paura di questo contatto ravvicinato con Satana, il padre risponde che «no», perché «quello dell’esorcismo è un ministero della Chiesa, dove c’è tutta la protezione di Dio».
Ma è l’esperienza stessa - assicura il religioso - a incoraggiare l’esorcista: «Non ho paura anche per il fatto che, quando faccio un esorcismo, vedo che è il demonio ad aver paura delle preghiere».

Panorama.it 23.12.04
Contro il diavolo ci vuole un master
Per la prima volta la Chiesa infrange il tabù del satanismo: lezioni per sacerdoti e seminaristi all'Ateneo pontificio.
di Ignazio Ingrao

Sono arrivate prenotazioni e richieste di informazioni persino dal Cile e dall'Australia: il primo corso universitario per esorcisti sta riscuotendo un successo straordinario. Le lezioni cominceranno il prossimo 17 febbraio e si terranno presso il Pontificio ateneo Regina Apostolorum, moderno polo universitario alle porte di Roma che fa capo alla Congregazione dei Legionari di Cristo, considerati la punta avanzata e meglio organizzata del conservatorismo cattolico. È la prima volta che un'università pontificia dedica un corso di studi a quello che è stato sempre un argomento tabù per la Chiesa, coperto dalla riservatezza e dal segreto: il satanismo e le possessioni diaboliche.
«Ci siamo accorti della grave carenza di preparazione dei sacerdoti riguardo a fenomeni che si stanno diffondendo in maniera incontrollata. Non si tratta di insegnare solo come si svolge un rito esorcistico ma anche di spiegare come comportarsi con un seguace di una setta satanica o con chi pratica lo spiritismo e la magia» spiega a Panorama Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gruppo di ricerca e informazione socioreligiosa (Gris) che ha ideato e organizzato il corso insieme con i Legionari di Cristo. E uno degli esorcisti più famosi d'Italia, Gabriele Amorth, che opera nella diocesi di Roma, aggiunge: «C'è molta ignoranza sul satanismo e una grave sottovalutazione del fenomeno da parte della Chiesa. Molti sacerdoti e vescovi credono sì e no all'esistenza del demonio, ma quasi più nessuno crede alla sua attività straordinaria. In questo modo si aprono le porte a Satana».
La maggiore preoccupazione di don Amorth è la «crescita del numero dei fedeli che si rivolgono a maghi e cartomanti e che si lasciano attrarre dallo spiritismo, dall'occulto e dalle sette». Ne è la prova il successo che sta avendo nelle sale il film di Renny Harlin, L'esorcista - La genesi che racconta l'antefatto della famosissima pellicola del 1973, divenuta un cult per tutti gli appassionati di satanismo. «Anche su internet cresce in maniera esponenziale il numero dei siti e delle newsgroup sataniche» afferma il criminologo Marco Strano, che ha censito 322 club satanici attivi sul web, con quasi 6 mila aderenti.
Il corso del Pontificio ateneo Regina Apostolorum sarà riservato a sacerdoti e seminaristi e avrà la durata di tre mesi. Al termine delle lezioni è previsto un esame ma non verrà rilasciato alcun «diploma da esorcista» poiché «l'autorizzazione a esercitare questo ministero può essere data solo dal vescovo diocesano» spiega Ferrari. E il caso di Emmanuel Milingo insegna che la Chiesa non ammette eccezioni al riguardo: prima della sua fuga con Maria Sung, al vescovo africano venne infatti categoricamente vietato di celebrare esorcismi senza esserne autorizzato. Ma non è difficile immaginare che d'ora in poi, grazie a questo corso, molti esorcisti verranno proprio dalle file dei Legionari di Cristo.
La particolarità dell'iniziativa sta anche nell'approccio multidisciplinare: oltre che esorcisti, i docenti saranno antropologi, come Cecilia Gattotrocchi, psicologi, biblisti, teologi, medici, canonisti. «Le nuove norme che regolano gli esorcismi prevedono che ci sia una collaborazione stretta tra psichiatri ed esorcisti» spiega il presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, Tonino Cantelmi, fra i relatori del corso. «E la maggioranza delle persone che si rivolgono a un esorcista in realtà ha disturbi mentali» osserva ancora Cantelmi, che nel 2000 ha svolto un'indagine al riguardo.
Quanti sono i posseduti?
Sono almeno 500 le sette attive in Italia con 3 mila seguaci
500 MILA sono gli italiani che ogni anno si rivolgono a un esorcista, secondo l'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici.
IL 65 PER CENTO è formato da donne di livello culturale medio-basso, provenienti dalle regioni del Centro-Sud; 20 su 100 sono minorenni.
300 circa sono gli esorcisti ufficiali che operano in Italia e dipendono dai rispettivi vescovi diocesani.
5 MILA sono i casi che un esorcista può arrivare a seguire in un anno.
50 MILA sono gli esorcismi effettuati in 15 anni da Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma.
500 sono le sette sataniche attive in Italia con oltre 3 mila seguaci. Sono i dati del rapporto sul satanismo in Italia, realizzato dal Telefono antiplagio e aggiornato all'ottobre 2004.
Per queste ragioni la Chiesa stabilisce che, prima di arrivare all'esorcismo, la persona che teme di essere contaminata o posseduta dal demonio debba superare una serie di test illustrati a Panorama da Gabriele Nanni, un passato da esorcista nelle diocesi di Teramo e dell'Aquila e autore del volume Il dito di Dio e il potere di Satana pubblicato l'estate scorsa dalla Libreria Editrice Vaticana. Anzitutto vanno valutati gli indizi che rivelano la presenza del demonio in una persona: forza sovrumana, potere di parlare lingue sconosciute, rivelazione di notizie segrete o di episodi e circostanze lontani nel tempo e nello spazio, reazioni violente contro tutti i simboli sacri. Va inoltre accertata preventivamente, sottolinea il sacerdote, la «non reattività del soggetto alle terapie psichiatriche». Solo a quel punto si può procedere con il rito.
Ma anche in questo caso occorre andare per gradi: se la persona è vittima di semplici vessazioni da parte di Satana può essere sufficiente una «preghiera di benedizione». Se questa si rivela inefficace o addirittura scatena con maggiore violenza le forze del male, è necessario ricorrere al «grande esorcismo». Massima vigilanza anche dopo l'avvenuta guarigione perché, avverte don Nanni, gli spiriti maligni «non vedono l'ora» di riprendere possesso di un'anima appena liberata.
Il rito dell'esorcismo è in latino e risale al 1614 ma è stato rivisto e modificato nel 1999 dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Nel 2001 venne pubblicata anche una traduzione italiana, curata dalla Conferenza episcopale, ma la vicenda è avvolta nel giallo. Subito esaurita, l'edizione italiana del rito dell'esorcismo non è stata più ristampata dalla Libreria editrice vaticana, ufficialmente perché conteneva degli errori. In realtà si era scoperto che il rituale stava circolando tra guaritori e finti esorcisti e persino tra i gruppi satanici.
Ma come fare per proteggersi dall'attacco degli spiriti del male? Padre Giancarlo Gramolazzo, presidente dell'Associazione internazionale degli esorcisti, dispensa alcuni consigli: «Stare lontano da maghi e guaritori, evitare le sedute spiritiche, confessarsi e comunicarsi spesso, far benedire la casa almeno una volta l'anno».
La formula giusta
Rituali, salmi, Vangelo: il male viene cacciato così
«Io ti esorcizzo, in nome del Dio vivo, spirito immondissimo, nemico della fede, avversario del genere umano, portatore di morte, padre della menzogna, radice dei mali, seduttore degli uomini, origine dei dolori. Io ti ordino, maledetto serpente, in nome del Signore nostro Gesù Cristo, di togliere le radici e di fuggire da questa creatura di Dio». Comincia così la formula «imperativa» per il grande esorcismo prevista dal rituale stilato nel 1999 dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
L'esorcista non è mai solo: si avvale dell'aiuto di altri sacerdoti o di laici e spesso chiede anche la presenza dei familiari dell'indemoniato. Il rito si apre con la benedizione dell'acqua santa. Quindi l'esorcista pronuncia la litania dei santi e già a questo punto, in molti casi, il demonio comincerebbe a manifestarsi sfigurando il volto del posseduto.
Si passa poi alla recita del salmo 90 (Sotto le ali divine) e alla lettura del Vangelo di Giovanni. Subito dopo l'esorcista impone le mani sul capo dell'indemoniato e chiede a lui e a tutti i presenti il rinnovo delle promesse battesimali («Rinunci a Satana e a tutte le sue opere?»). Si arriva così al momento culminante: la pronuncia dell'esorcismo. Due le formule possibili: la formula «deprecatoria» e quella «imperativa». Con la prima l'esorcista chiede l'intercessione della Vergine Maria, dell'arcangelo Michele, degli apostoli Pietro e Paolo e di tutti i santi affinché liberino l'indemoniato dal maligno. Con la formula imperativa, invece, è l'esorcista stesso che comanda a Satana di liberare la sua vittima. Il rito si conclude con una lode di ringraziamento a Maria. Spesso va ripetuto per mesi prima che il demonio abbandoni la sua preda.