lunedì 6 giugno 2005

ipnosi

La Provincia 6.6.05
La dieta speciale chiamata ipnosi
Disturbi diversi possono essere curati grazie alla tecnica che consente un tuffo nel proprio mondo interiore
E così attraverso l'esplorazione della fonte della nostra fantasia può anche capitare di riuscire a perdere peso

Molti dei blocchi emotivi nascosti nell'inconscio generano dei veri e propri disturbi che si rivelano a livello fisico, ossia attraverso un disagio organico. «Patologie dell'apparato digerente, quali gastrite, ulcera e colite, disturbi dell'apparato cardiocircolatorio, come ipertensione o aritmia, ma anche sovrappeso, ansia e problemi dermatologici, come la psoriasi, possono avere origine in un disagio psico-emotivo», spiega Rita Colantropo, psicologa del Credes, (Centro ricerche evolutive dell'Essere) di Milano. Grazie all'ipnosi, è possibile vincere parecchi problemi psicosomatici, in modo graduale e naturale. Tramite lo stato di coscienza alterato, indotto dalla visualizzazione di scenari piacevoli e pacificanti che portano a uno stato di profondo rilassamento, l'emisfero sinistro del cervello, la parte razionale, viene "messa a tacere". Viene, invece, lasciata libera di esprimersi quella irrazionale, responsabile delle emozioni e del piacere, ossia l'emisfero destro. «Tuttavia è importante sottolineare - continua Rita Colantropo - , che non si perde mai totalmente il controllo, poiché nessuno può essere costretto a comportamenti contrari al proprio codice morale». Lo stato ipnotico permette di entrare in contatto con la parte più immaginifica del proprio essere, quella che libera la fantasia. Si dà voce alle emozioni più profonde occultate dalla razionalità per difesa o per paura, che, spesso inibiscono e disturbano la parte più creativa del nostro Sé. Un trauma che ha generato emozioni negative viene archiviato dalla nostra memoria, ma viene contemporaneamente nascosto alla nostra parte emotiva, come a volerci difendere dal dolore provato. Durante l'ipnosi cadono le resistenze razionali e si rivivono le sensazioni anche spiacevoli che hanno condizionato inconsciamente e negativamente il benessere psicofisico. Attraverso l'esperienza ipnotica, le emozioni vengono rivisitate e descritte. «La verbalizzazione del vissuto ha, in sé, il vero potere terapeutico. La parola cura, la parola guarisce. Semplicemente raccontando l'esperienza rivissuta in ipnosi, ci si libera della paura e delle situazioni traumatiche», sottolinea Rita Colantropo. Dunque, il cambiamento indotto dall'esperienza rivissuta genera una sensazione di leggerezza, grazie al contatto con emozioni nascoste e con energie inesplorate. Il ricordo di quanto vissuto permane anche dopo l'esperienza ipnotica: il canale rimane aperto. Si sciolgono lentamente, seduta dopo seduta, nodi e blocchi emotivi che hanno inibito lo sviluppo psico-emotivo del paziente. Il processo di guarigione continua ed è finalmente possibile aprire un vero e proprio percorso di crescita psicologica e di evoluzione spirituale che sono, comunque, inscindibili. Molto spesso ci si fa vincere dal timore della seduta ipnotica. Si teme di perdere il controllo e di dire o fare cose che esulano dalla volontà, ma è una paura infondata. In fase iniziale, la voce dello psicoterapeuta induce prima a concentrare l'attenzione sul proprio respiro, per poi guidare il paziente alla visualizzazione di scenari rilassanti, legati alla natura come mare, montagne, prati, spiagge smisurate, spazi che ognuno animerà e arricchirà con particolari nati dalla propria immaginazione. Tutto trova riscontro in una simbologia ben precisa che lo psicoterapeuta analizzerà e rielaborerà, al termine della seduta, con il paziente. Molte dipendenze, per esempio, possono essere vinte attraverso l'esperienza ipnotica. «La dipendenza da cibo sottintende la soddisfazione orale», spiega Rita Colantropo. In questo caso è necessario comprendere qual è lo stile di vita del paziente, al fine di verificare se il nutrimento avviene per insoddisfazione, in modo compulsivo. L'ipnosi permette il contatto tra la persona e il proprio mondo interiore. Potrebbe, infatti, trattarsi di una carenza affettiva o progettuale, di una forte mancanza di autostima presenti a livello inconscio. Attraverso l'avvicinamento al proprio Sé, il paziente è in grado di contattare le proprie emozioni profonde. E, finalmente, in grado di spostare l'attenzione dal nutrimento del corpo a quello interiore, sviluppando una sorta di progettualità dell'essere: la perdita di peso sarà la semplice, naturale conseguenza di questa nuova dimensione.