Il Vangelo tradito dai teologi cristiani
Quando i cattolici parlano di «radici cristiane dell’Europa» si dimenticano che il Vangelo per secoli è stato tradito dai teologi cristiani. Questi cristiani non si rendono conto che tali radici sarebbero morte se il messaggio evangelico di Gesù non fosse stato salvato dagli illuministi e dai liberi pensatori. Il clero cristiano, dopo l’editto di Costantino (313 d.C.) perse la sua purezza primitiva e, tranne pochi grandi santi, si rese colpevole di crudeltà, violenze, ingiustizie, corruzione, superstizione, nepotismo, simonia, lussuria e avidità. Il concilio di Trento (1555-1563) diminuì la corruzione dei cardinali e dei vescovi, ma aumentò la crudeltà e tramite l’Inquisizione e l’Indice dei libri proibiti soppresse le migliori menti italiane (Galileo, Giordano Bruno, Paolo Sarpi ecc.).
Soltanto nel 1700, per merito degli illuministi, molte infamie accettate dalle gerarchie cristiane vennero messe in discussione: le ingiustizie feudali, la tortura, l’Inquisizione, i roghi per gli eretici e le streghe, il potere temporale e assoluto dei papi, la schiavitù e il diritto divino dei re. Se oggi la civiltà occidentale gode di molte libertà individuali, civili e religiose lo dobbiamo alla filosofia dei Lumi e ai liberi pensatori.
Circolo culturale Bertrand Russell