«La cosidetta tolleranza che ammette per così dire l'esistenza di dio come opinione privata ma le rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della nostra vita, non è tolleranza ma ipocrisia.
Laddove l'uomo si fa unico padrone del mondo e proprietario di se stesso, non può esistere la giustizia; là può dominare solo l'arbitrio del potere e degli interessi»
È adeguata una rumorosa e corale pernacchia alla Totò,
o dobbiamo tenerci pronti alla difesa attiva della Costituzione repubblicana?
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