giovedì 3 novembre 2005

citato ai seminari

una segnalazione di Roberto Martina

Qui di seguito è possibile leggere uno stralcio della Relazione di Daniele Capezzone al IV° Congresso dei Radicali italiani.
Il testo integrale del documento si trova qui
o sul sito di Agenzia Radicale cliccando sul seguente indirizzo:

http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=5194

Chi volesse ascoltare l'audio (con RealPlayer) può cliccare su quest'altro indirizzo:
http://palinsesto.radioradicale.it/ram2.php?dt=2005-10-29&oi=16.19.44&oe=19.02.53
Il brano citato lo si trova circa al 23° 24°minuto.

IV° Congresso di Radicali Italiani: la relazione del segretario Daniele Capezzone


1. Premessa. In corso, in Italia, fatti culturali e politici profondi. Quasi strutturalmente preclusa “Piazza Navona”.
Le opposte demagogie di Bertinotti e Tremonti.


(...)

Io credo che si debba provare a capire cosa “arriva” (e quindi cosa “accade”) nelle immense periferie urbane. Un uomo di studio della società, e non solo di talento televisivo, come Carlo Freccero, ha spiegato (e non era e non è affatto un fenomeno negativo, a suo avviso, a figurarsi se lo è dal mio punto di vista) che (banalizzo) l’americanizzazione (nei suoi aspetti positivi) prodotta dall’arrivo della tv commericiale, dalla rottura del monopolio Rai, ha portato il popolo delle periferie italiane, lungo tutti gli anni ’80, a elaborare domande di modernizzazione, a superare di slancio un certo bigottismo culturale dc-pci, a chiedere il “cambiamento” che poi Berlusconi non ha saputo dare…Ecco, oggi, nella situazione mutata che descrivevo, cosa “arriva” e cosa “cresce” (di “politico”) in quelle periferie? Forse solo un grande sentimento di smarrimento, paura, attesa.

Smarrimento, paura e attesa a cui -a mio avviso- dalla “politica ufficiale” sono arrivate solo due risposte che hanno intuito il problema, e -dal mio punto di vista- non solo non lo risolvono, ma lo aggravano. Direi, due opposte, simmetriche demagogie.

Da una parte, la demagogia efficacissima di Fausto Bertinotti, il suo linguaggio “fagioliano” (nel senso del professor Massimo Fagioli): alle paure (sempre retoricamente accresciute: il “neoliberismo”, il “pensiero unico del mercato e della globalizzazione”), si oppone l’irresponsabilità del “voglio” (“Voglio il ritiro dall’Iraq” e “Voglio la vasca idromassaggio”; anzi: “Voglio il ritiro dall’Iraq mentre sto nella vasca idromassaggio…”). Scherzo, ma fino a un certo punto: la prospettazione delle paure, e -per converso- l’illusione massimalista del “tutto e subito” (senza costi; anzi, a carico di altri, e non si sa bene chi).

Dall’altra parte, l’opposta, simmetrica demagogia che Giulio Tremonti (...)
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