continua il dibattito su psichiatria e legge 180:
Liberazione Lettere 31.8.06
La battaglia della destra
di Massimo De Siena Responsabile Sanità Prc Campania
(nelle edicole, e sul sito di Liberazione dopo le 20)
Liberazione Cultura 31.8.06
Il segreto delle idee, non cercate nel Dna
di Carmen Sechi
(nelle edicole, e sul sito di Liberazione dopo le 20)
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE
giovedì 31 agosto 2006
mercoledì 30 agosto 2006
Il dibattito su "Liberazione" che si è svolto nel mese di agosto - a proposito di psichiatria e legge 180 - continua oggi sulle pagine del quotidiano.
Gli interventi precedenti di questo dibattito sono apparsi nelle seguenti date: 9.8, 10.8(1), 10.8(2), 13.8, 24.8, 25.8, 26.8, 27.8 e 29.8 (e si possono leggere cliccando su ogni data)
Liberazione Lettere 30.8.06
Follia e normalità
di Ester Stocco, Luana Teasta, Mariopaolo Dario, Giovanni Del Missier, Andrea Piazzi
Caro direttore, vari articoli e lettere di questo agosto confermano l’insopprimibile esigenza che c’è a sinistra di discutere della salute mentale. Ne siamo lieti in quanto è (o dovrebbe essere) un caposaldo della cultura di sinistra l’obiettivo del benessere psichico dei cittadini quale miglior antidoto ad ogni tirannia di qualsivoglia potere. Fondamentale un vostro titolo del 26 agosto: “Dibattere su follia e normalità”, con ciò infatti “Liberazione” coglie esattamente i termini della questione: fare diagnosi. La ricerca di ogni medicina, sia del corpo che della mente, deve differenziare ciò che è sano da ciò che è malato. E non solo, deve fare ricerca anche sulle cause della malattia. Basaglia lo faceva? 0ppure sosteneva che era il manicomio a produrre la malattia, dimenticando che le persone arrivavano già malate nei manicomi? A quasi 30 anni dalla chiusura dei manicomi le statistiche confermano la permanenza della malattia mentale. Vogliamo dire, parlando di diagnosi e di cause, che la psichiatria deve ritrovare la sua radice medica e con ciò il suo fine terapeutico, ovvero mirante ad una trasformazione dell’esistente, il che immediatamente colloca la psicoterapia in una ottica di sinistra… L’articolo di E. Sanguineti su “Liberazione” dell’8 giugno scorso ci ricordava che l’essere per la morte di Heidegger è reazionario ed è agli antipodi dell’essere per la vita di ogni vera identità rivoluzionaria. Senza polemiche vorremmo domandare che cosa c’entra la liberazione della donna e del proletariato con quella dei folli? Sono forse condizioni uguali? La ribellione e la lotta delle donne e dei proletari hanno trasformato in meglio la nostra società. La malattia mentale è invece una rivolta fallimentare in quanto, anche se motivata da reale oppressione, si accompagna ad una autodistruzione sul piano sociale e personale ed esita necessariamente in un cambiamento peggiorativo. Equipararli confonde la ricerca sulle cause dell’oppressione e sui mezzi di opposizione ad essa. Ciò che condividiamo con gli altri interventi è la prassi di lotta all’esclusione manicomiale e di utilizzo di tutte le risorse disponibili affinché i bisogni del paziente psichiatrico vengano soddisfatti. Tuttavia visto che «chi si definisce di sinistra non può essere ignorante delle battaglie e delle culture relative», rifiutiamo decisamente i presupposti teorici di Basaglia, che si rifanno a quell’esistenzialismo che nega la malattia mentale; noi, in qualità di psichiatri, vogliamo separarcene per fare veramente pensieri di liberazione.
I testi che seguono sono disponibili sul sito di "Liberazione":
Liberazione Lettere 30.8.06
Legge 180. Discutere guardando avanti
di Marina Comacchia, Girolamo Digilio, Quinto Carabini, Anna Maria De Angelis (Associazione Regionale per la Salute Mentale)
Liberazione 30.8.06
Ventisei anni fa scompariva il padre della 180. E oggi le famiglie dei «matti» testimoniano: «Ci ha insegnato la capacità di risposta al disagio mentale»
Cos’è rimasto di Basaglia? Lo racconta chi «vive» la follia
Davide Varì
Liberazione 30.8.06
Lo psichiatra romano ricorda il maestro e la legge applicata a metà
Gli anni della «meglio psichiatria»
Lo Savio ricorda Basaglia
Liberazione 30.8.06
L’irrecuperabilità del malato
Il manicomio? Difende i sani dalla follia
di Franco Basaglia
Gli interventi precedenti di questo dibattito sono apparsi nelle seguenti date: 9.8, 10.8(1), 10.8(2), 13.8, 24.8, 25.8, 26.8, 27.8 e 29.8 (e si possono leggere cliccando su ogni data)
Liberazione Lettere 30.8.06
Follia e normalità
di Ester Stocco, Luana Teasta, Mariopaolo Dario, Giovanni Del Missier, Andrea Piazzi
Caro direttore, vari articoli e lettere di questo agosto confermano l’insopprimibile esigenza che c’è a sinistra di discutere della salute mentale. Ne siamo lieti in quanto è (o dovrebbe essere) un caposaldo della cultura di sinistra l’obiettivo del benessere psichico dei cittadini quale miglior antidoto ad ogni tirannia di qualsivoglia potere. Fondamentale un vostro titolo del 26 agosto: “Dibattere su follia e normalità”, con ciò infatti “Liberazione” coglie esattamente i termini della questione: fare diagnosi. La ricerca di ogni medicina, sia del corpo che della mente, deve differenziare ciò che è sano da ciò che è malato. E non solo, deve fare ricerca anche sulle cause della malattia. Basaglia lo faceva? 0ppure sosteneva che era il manicomio a produrre la malattia, dimenticando che le persone arrivavano già malate nei manicomi? A quasi 30 anni dalla chiusura dei manicomi le statistiche confermano la permanenza della malattia mentale. Vogliamo dire, parlando di diagnosi e di cause, che la psichiatria deve ritrovare la sua radice medica e con ciò il suo fine terapeutico, ovvero mirante ad una trasformazione dell’esistente, il che immediatamente colloca la psicoterapia in una ottica di sinistra… L’articolo di E. Sanguineti su “Liberazione” dell’8 giugno scorso ci ricordava che l’essere per la morte di Heidegger è reazionario ed è agli antipodi dell’essere per la vita di ogni vera identità rivoluzionaria. Senza polemiche vorremmo domandare che cosa c’entra la liberazione della donna e del proletariato con quella dei folli? Sono forse condizioni uguali? La ribellione e la lotta delle donne e dei proletari hanno trasformato in meglio la nostra società. La malattia mentale è invece una rivolta fallimentare in quanto, anche se motivata da reale oppressione, si accompagna ad una autodistruzione sul piano sociale e personale ed esita necessariamente in un cambiamento peggiorativo. Equipararli confonde la ricerca sulle cause dell’oppressione e sui mezzi di opposizione ad essa. Ciò che condividiamo con gli altri interventi è la prassi di lotta all’esclusione manicomiale e di utilizzo di tutte le risorse disponibili affinché i bisogni del paziente psichiatrico vengano soddisfatti. Tuttavia visto che «chi si definisce di sinistra non può essere ignorante delle battaglie e delle culture relative», rifiutiamo decisamente i presupposti teorici di Basaglia, che si rifanno a quell’esistenzialismo che nega la malattia mentale; noi, in qualità di psichiatri, vogliamo separarcene per fare veramente pensieri di liberazione.
I testi che seguono sono disponibili sul sito di "Liberazione":
Liberazione Lettere 30.8.06
Legge 180. Discutere guardando avanti
di Marina Comacchia, Girolamo Digilio, Quinto Carabini, Anna Maria De Angelis (Associazione Regionale per la Salute Mentale)
Liberazione 30.8.06
Ventisei anni fa scompariva il padre della 180. E oggi le famiglie dei «matti» testimoniano: «Ci ha insegnato la capacità di risposta al disagio mentale»
Cos’è rimasto di Basaglia? Lo racconta chi «vive» la follia
Davide Varì
Liberazione 30.8.06
Lo psichiatra romano ricorda il maestro e la legge applicata a metà
Gli anni della «meglio psichiatria»
Lo Savio ricorda Basaglia
Liberazione 30.8.06
L’irrecuperabilità del malato
Il manicomio? Difende i sani dalla follia
di Franco Basaglia
sabato 26 agosto 2006
una lettera apparsa ieri su "Liberazione", alla quale "risponde" oggi, sullo stesso quotidiano, la nota Giusy Gabriele:
Liberazione Lettere venerdì 25.8.06
Legge 180. Possiamo discuterne guardando avanti?
Caro direttore, nuovamente oggi su “Liberazione” si riaccende la polemica sull’eventuale riforma della 180… Ma perché discutere di questa legge deve sempre assumere un significato revisionistico di ritorno al manicomio e mai un andare oltre la realtà attuale alla ricerca di idee, soluzioni organizzative e terapie più efficaci per i nostri pazienti e magari anche più risorse? Concordiamo con l’impossibilità di tornare al manicomio, non solo per la disumanità che esso rappresentava ma perché si sono sviluppati in questi decenni tali e tante di quelle esperienze sul territorio che una prospettiva di ritorno alla segregazione manicomiale appare oggi assolutamente inimmaginabile. Ma questa strana e assurda paura di un eventuale discussione su queste tematiche assomiglia molto alle reazioni così risentite che si evidenziano quando si toccano argomenti religiosi quasi che fosse messo in discussione un dogma della fede. Tale atteggiamento sta impedendoci una riflessione seria su quello che realmente dobbiamo trasformare oggi nella salute mentale pubblica. Ricordando che Ia legge fondamentalmente regolamentava il trattamento sanitario obbligatorio, garantendo al malato i suoi diritti costituzionali, vietando il ricovero nel manicomio e consentendolo presso reparti ospedalieri. Sottolineamo: a) che essa prevedeva il passaggio della salute mentale alle regioni in previsione della riforma sanitaria, riforma veramente democratica che non è mai stata difesa appieno dalla sinistra; b) che precedentemente, c’era stata la legge Mariotti del 1968 che aveva permesso quelle esperienze di cura e assistenza territoriali senza le quali non ci sarebbe stata la legge Basaglia. Ma sono passati quasi trent’anni dalla legge Basaglia, sono accadute moltissime cose, spesso positive per i nostri pazienti. Possiamo pensare di guardare avanti per realizzarne ancora? Confrontiamoci a sinistra, forse anche aspramente, litigando se necessario, per questo equivoco concetto del “prendersi cura” che assume i contenuti di una buona assistenza, molto evangelica, ma che non si assume la responsabilità della cura e della guarigione, generando nuova cronicità. Soprattutto dobbiamo riuscire a comprendere che fare psichiatria in senso trasformativo significa soprattutto fare psicoterapia. L’altra psichiatria, quella organicista dell’incurabilità e quella votata all’assistenza alla cronicità, è quella che lascia il malato al suo destino. In fin dei conti tutto ciò non è forse l’assunto teorico della conservazione e della destra?
Liberazione Lettere venerdì 25.8.06
Legge 180. Possiamo discuterne guardando avanti?
Caro direttore, nuovamente oggi su “Liberazione” si riaccende la polemica sull’eventuale riforma della 180… Ma perché discutere di questa legge deve sempre assumere un significato revisionistico di ritorno al manicomio e mai un andare oltre la realtà attuale alla ricerca di idee, soluzioni organizzative e terapie più efficaci per i nostri pazienti e magari anche più risorse? Concordiamo con l’impossibilità di tornare al manicomio, non solo per la disumanità che esso rappresentava ma perché si sono sviluppati in questi decenni tali e tante di quelle esperienze sul territorio che una prospettiva di ritorno alla segregazione manicomiale appare oggi assolutamente inimmaginabile. Ma questa strana e assurda paura di un eventuale discussione su queste tematiche assomiglia molto alle reazioni così risentite che si evidenziano quando si toccano argomenti religiosi quasi che fosse messo in discussione un dogma della fede. Tale atteggiamento sta impedendoci una riflessione seria su quello che realmente dobbiamo trasformare oggi nella salute mentale pubblica. Ricordando che Ia legge fondamentalmente regolamentava il trattamento sanitario obbligatorio, garantendo al malato i suoi diritti costituzionali, vietando il ricovero nel manicomio e consentendolo presso reparti ospedalieri. Sottolineamo: a) che essa prevedeva il passaggio della salute mentale alle regioni in previsione della riforma sanitaria, riforma veramente democratica che non è mai stata difesa appieno dalla sinistra; b) che precedentemente, c’era stata la legge Mariotti del 1968 che aveva permesso quelle esperienze di cura e assistenza territoriali senza le quali non ci sarebbe stata la legge Basaglia. Ma sono passati quasi trent’anni dalla legge Basaglia, sono accadute moltissime cose, spesso positive per i nostri pazienti. Possiamo pensare di guardare avanti per realizzarne ancora? Confrontiamoci a sinistra, forse anche aspramente, litigando se necessario, per questo equivoco concetto del “prendersi cura” che assume i contenuti di una buona assistenza, molto evangelica, ma che non si assume la responsabilità della cura e della guarigione, generando nuova cronicità. Soprattutto dobbiamo riuscire a comprendere che fare psichiatria in senso trasformativo significa soprattutto fare psicoterapia. L’altra psichiatria, quella organicista dell’incurabilità e quella votata all’assistenza alla cronicità, è quella che lascia il malato al suo destino. In fin dei conti tutto ciò non è forse l’assunto teorico della conservazione e della destra?
Mariopaolo Dario psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/D
Giovanni Del Missier psichiatra psicoterapeuta
Andrea Piazzi psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/G
Ester Stocco psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/D
Luana Testa psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/D
Liberazione Lettere 26 agosto 2006
Giovanni Del Missier psichiatra psicoterapeuta
Andrea Piazzi psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/G
Ester Stocco psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/D
Luana Testa psichiatra psicoterapeuta Dsm Asl Rm/D
Liberazione Lettere 26 agosto 2006
martedì 22 agosto 2006
dalla Libreria Amore e Psiche
Vi informiamo che la libreria riaprirà oggi, martedì 22 Agosto
(foto Paola Cantini)
Libreria Amore e Psiche
via s. caterina da siena, 61 Roma
(piazza della Minerva, Pantheon)
info:06/6783908 amorepsiche2003@libero.it
i nostri orari: lunedi 15-20
dal martedi alla domenica 10-20
Vi informiamo che la libreria riaprirà oggi, martedì 22 Agosto
(foto Paola Cantini)
Libreria Amore e Psiche
via s. caterina da siena, 61 Roma
(piazza della Minerva, Pantheon)
info:06/6783908 amorepsiche2003@libero.it
i nostri orari: lunedi 15-20
dal martedi alla domenica 10-20
lunedì 21 agosto 2006
DAL 17 AL 21 LUGLIO SU RADIO TRE RAI
SONO ANDATE IN ONDA 5 TRASMISSIONI DI "DAMASCO"
CON MARCO BELLOCCHIO.
TUTTE LE TRASMISSIONI POSSONO ESSERE ASCOLTATE
COLLEGANDOSI A QUESTA PAGINA
E SCEGLIENDO LA DATA CHE INTERESSA NELL'APPOSITA FINESTRA SOTTO L'IMMAGINE.
DA NON PERDERE SOPRATUTTO LA TRASMISSIONE DI GIOVEDI 20.7.06
NELLA QUALE SI PARLA DI MASSIMO FAGIOLI, DELL'ANALISI COLLETTIVA
E SI LEGGONO PASSI DI "ISTINTO DI MORTE E CONOSCENZA" (Nuove Edizioni Romane)
- questa trasmissione è disponibile anche su MAWIVIDEO -
(i brani musicali andati in onda sono indicati qui sotto, alla data del 26 luglio)
UN CONCORSO LETTERARIO:
Laboratorio GUTENBERG
clicca qui
SONO ANDATE IN ONDA 5 TRASMISSIONI DI "DAMASCO"
CON MARCO BELLOCCHIO.
TUTTE LE TRASMISSIONI POSSONO ESSERE ASCOLTATE
COLLEGANDOSI A QUESTA PAGINA
E SCEGLIENDO LA DATA CHE INTERESSA NELL'APPOSITA FINESTRA SOTTO L'IMMAGINE.
DA NON PERDERE SOPRATUTTO LA TRASMISSIONE DI GIOVEDI 20.7.06
NELLA QUALE SI PARLA DI MASSIMO FAGIOLI, DELL'ANALISI COLLETTIVA
E SI LEGGONO PASSI DI "ISTINTO DI MORTE E CONOSCENZA" (Nuove Edizioni Romane)
- questa trasmissione è disponibile anche su MAWIVIDEO -
(i brani musicali andati in onda sono indicati qui sotto, alla data del 26 luglio)
UN CONCORSO LETTERARIO:
Laboratorio GUTENBERG
clicca qui
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venerdì 4 agosto 2006
il seguente articolo cita Massimo Fagioli:
http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_5544.html
Cellule Staminali (http://staminali.aduc.it),
notiziario quattordicinale sulla clonazione terapeutica
Italia. Question time di Prodi alla Camera sulla ricerca con le staminali
qui (una segnalazione di Alessio Ancillai)
http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_5544.html
Cellule Staminali (http://staminali.aduc.it),
notiziario quattordicinale sulla clonazione terapeutica
Italia. Question time di Prodi alla Camera sulla ricerca con le staminali
qui (una segnalazione di Alessio Ancillai)
martedì 1 agosto 2006
oggi su il manifesto un articolo sull'incontro di sabato 29 luglio di Liberafesta a Viareggio al quale è intervenuto Massimo Fagioli
con Gennaro Migliore capogruppo alla Camera del Prc-SE, Luca Bonaccorsi direttore di LEFT, Renato Curcio di Sensibili alle foglie e Marco Marcuz di Antigone:
il manifesto 1 agosto 2006
La sinistra a Viareggio dopo la clemenza
di Giovanni Senatore
Pensare, dopo l'indulto, ad un nuovo modo di intendere il carcere e la pena. E se abbiano ancora un senso. L'agenda parlamentare del centrosinistra ha delle priorità: amnistia, depenalizzazioni, leggi afflittive da abrogare, ma anche una ricerca sulla «dimensione umana». «Impossibile separarla dalla politica», spiega Gennaro Migliore, capogruppo Rc alla camera, sabato a Viareggio davanti ad oltre mille persone nel corso del dibattito su carcere e psichiatria a Liberafesta. Al suo fianco, lo psichiatra Massimo Fagioli, Renato Curcio, che presenta due libri sull'emarginazione carceraria (ed. Sensibili alle Foglie), Luca Bonaccorsi, direttore editoriale di Left e l'avvocato Mario Marcuz di Antigone.
«Andremo avanti con la teoria e la pratica non violenta», afferma Migliore, il quale accoglie una provocazione di Fagioli, che gli chiede «il coraggio di portare, in parlamento una rivendicazione dell'irrazionale...». «Voi a sinistra avete bisogno di questa parola, afferma lo psichiatra dell'Analisi Collettiva. che in un articolo su Left aveva ipotizzato l'abolizione del carcere -, perché solo a sinistra c'è l'utopia, questa proposizione di fare le cose senza un utile. La ragione è di destra...». «Oggi festeggiamo l'indulto - aggiunge Fagioli -, ma il rischio è che tra due anni ritorniamo allo stesso punto: è necessaria una ricerca teorica che affronti i problemi grossi della realtà umana». Chi sono i detenuti e che senso ha la pena, la punizione? Per Fagioli la strada è «studiare la mente umana, altrimenti non comprendiamo perché una persona ad un certo punto si mette fuori dalla società». E aggiunge: «Bisogna distinguere il delinquente e l'emarginato, da chi compie delitti efferati senza motivo. Qui il politico deve affidare il compito allo psichiatra». C'è però il sospetto che «le cose sono ferme allo stesso punto di 2500 anni fa: al siamo tutti figli di Caino della Bibbia e all'identità umana come ragione di Platone, per cui tutto ciò che non è ragione è male, e sarebbe dentro ciascuno di noi».
«Crimine e malattia: il codice penale è rimasto tale e quale a quello del 1930», incalza Marcuz, mentre per Renato Curcio «il problema non è se punire, ma come punire». «Chi è un essere umano socialmente pericoloso - si interroga - e chi lo stabilisce? Bush è pericoloso...! Vogliamo aprire una discussione sui manicomi giudiziari che nascondono un'altra realtà: il carcere».
E a Fagioli, che rivendica la distinzione tra la follia creativa di un Caravaggio e la pazzia criminale di chi uccide una bimba di 5 anni perché crede che sia il diavolo («non ho mai accettato che questa sia natura umana») e cita ricerche per cui un ragazzo inglese su 10, tra i 5 e 16 anni, soffre di problemi psicologici gravi («se non si fa la psichiatria, voi politici questi problemi come li risolvete?»), Migliore, risponde: «Per me rivoluzione significa trasformazione, portare in politica l'esigenza di una ricerca sulla realtà umana contribuisce ad una liberazione più profonda, che riguarda l'identità e la qualità della vita...».
con Gennaro Migliore capogruppo alla Camera del Prc-SE, Luca Bonaccorsi direttore di LEFT, Renato Curcio di Sensibili alle foglie e Marco Marcuz di Antigone:
il manifesto 1 agosto 2006
La sinistra a Viareggio dopo la clemenza
di Giovanni Senatore
Pensare, dopo l'indulto, ad un nuovo modo di intendere il carcere e la pena. E se abbiano ancora un senso. L'agenda parlamentare del centrosinistra ha delle priorità: amnistia, depenalizzazioni, leggi afflittive da abrogare, ma anche una ricerca sulla «dimensione umana». «Impossibile separarla dalla politica», spiega Gennaro Migliore, capogruppo Rc alla camera, sabato a Viareggio davanti ad oltre mille persone nel corso del dibattito su carcere e psichiatria a Liberafesta. Al suo fianco, lo psichiatra Massimo Fagioli, Renato Curcio, che presenta due libri sull'emarginazione carceraria (ed. Sensibili alle Foglie), Luca Bonaccorsi, direttore editoriale di Left e l'avvocato Mario Marcuz di Antigone.
«Andremo avanti con la teoria e la pratica non violenta», afferma Migliore, il quale accoglie una provocazione di Fagioli, che gli chiede «il coraggio di portare, in parlamento una rivendicazione dell'irrazionale...». «Voi a sinistra avete bisogno di questa parola, afferma lo psichiatra dell'Analisi Collettiva. che in un articolo su Left aveva ipotizzato l'abolizione del carcere -, perché solo a sinistra c'è l'utopia, questa proposizione di fare le cose senza un utile. La ragione è di destra...». «Oggi festeggiamo l'indulto - aggiunge Fagioli -, ma il rischio è che tra due anni ritorniamo allo stesso punto: è necessaria una ricerca teorica che affronti i problemi grossi della realtà umana». Chi sono i detenuti e che senso ha la pena, la punizione? Per Fagioli la strada è «studiare la mente umana, altrimenti non comprendiamo perché una persona ad un certo punto si mette fuori dalla società». E aggiunge: «Bisogna distinguere il delinquente e l'emarginato, da chi compie delitti efferati senza motivo. Qui il politico deve affidare il compito allo psichiatra». C'è però il sospetto che «le cose sono ferme allo stesso punto di 2500 anni fa: al siamo tutti figli di Caino della Bibbia e all'identità umana come ragione di Platone, per cui tutto ciò che non è ragione è male, e sarebbe dentro ciascuno di noi».
«Crimine e malattia: il codice penale è rimasto tale e quale a quello del 1930», incalza Marcuz, mentre per Renato Curcio «il problema non è se punire, ma come punire». «Chi è un essere umano socialmente pericoloso - si interroga - e chi lo stabilisce? Bush è pericoloso...! Vogliamo aprire una discussione sui manicomi giudiziari che nascondono un'altra realtà: il carcere».
E a Fagioli, che rivendica la distinzione tra la follia creativa di un Caravaggio e la pazzia criminale di chi uccide una bimba di 5 anni perché crede che sia il diavolo («non ho mai accettato che questa sia natura umana») e cita ricerche per cui un ragazzo inglese su 10, tra i 5 e 16 anni, soffre di problemi psicologici gravi («se non si fa la psichiatria, voi politici questi problemi come li risolvete?»), Migliore, risponde: «Per me rivoluzione significa trasformazione, portare in politica l'esigenza di una ricerca sulla realtà umana contribuisce ad una liberazione più profonda, che riguarda l'identità e la qualità della vita...».
LA REGISTRAZIONE DELL'INCONTRO DI VIAREGGIO
DEL 29 LUGLIO 2006
È DISPONIBILE SU MAWIVIDEO
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«Sarà l’ex parlamentare del Pdci, Maura Cossutta, a sovrintendere alla revisione delle linee guida della legge 40 sulla fecondazione assistita. La nomina decisa dal ministro della Salute Livia Turco»
Maura Cossutta aveva incontrato Massimo Fagioli durante il dibattito "Ma che vita è questa" il 24 marzo 2006 alla Casa delle culture di Roma e più recentemente al Teatro Colosseo di Roma, il 19 maggio u.s. nel corso del dibattito sul tema "A 28 anni dalla chiusura dei manicomi: quale psichiatria per la sinistra?".
Livia Turco aveva incontrato Massimo Fagioli nel corso del dibattito "Tutti pazzi per l'embrione", il 27 maggio 2005.
(le registrazioni di tutti questi dibattiti sono disponibili su MAWIVIDEO, il testo del dibattito del 24.3.2006 è pubblicato sul n.3/2006 de Il sogno della farfalla, Nuove Edizioni Romane):
l’Unità 1.8.06
Fecondazione. Si cambia
Nuove linee guida per la legge 40
Il ministro Turco incarica Maura Cossutta
insorge la destra, delusi cattolici dell’Unione
di Maristella Iervasi
qui
Corriere della Sera 31.7.06
Legge 40, esplode il caso Cossutta
A lei affidata la revisione delle linee guida sulla procreazione assistita
La Cdl contesta il ministro Turco per l'incarico all'ex deputata del Pdci: «Come affidare la pecora al lupo». Critiche anche dall'Unione
qui (ricevuto da Federico Tulli)
Redattore Sociale 28.7.06
tre pezzi su indulto e amnistia
qui
Maura Cossutta aveva incontrato Massimo Fagioli durante il dibattito "Ma che vita è questa" il 24 marzo 2006 alla Casa delle culture di Roma e più recentemente al Teatro Colosseo di Roma, il 19 maggio u.s. nel corso del dibattito sul tema "A 28 anni dalla chiusura dei manicomi: quale psichiatria per la sinistra?".
Livia Turco aveva incontrato Massimo Fagioli nel corso del dibattito "Tutti pazzi per l'embrione", il 27 maggio 2005.
(le registrazioni di tutti questi dibattiti sono disponibili su MAWIVIDEO, il testo del dibattito del 24.3.2006 è pubblicato sul n.3/2006 de Il sogno della farfalla, Nuove Edizioni Romane):
l’Unità 1.8.06
Fecondazione. Si cambia
Nuove linee guida per la legge 40
Il ministro Turco incarica Maura Cossutta
insorge la destra, delusi cattolici dell’Unione
di Maristella Iervasi
qui
Corriere della Sera 31.7.06
Legge 40, esplode il caso Cossutta
A lei affidata la revisione delle linee guida sulla procreazione assistita
La Cdl contesta il ministro Turco per l'incarico all'ex deputata del Pdci: «Come affidare la pecora al lupo». Critiche anche dall'Unione
qui (ricevuto da Federico Tulli)
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Redattore Sociale 28.7.06
tre pezzi su indulto e amnistia
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