giovedì 30 gennaio 2014

Laura Boldrini si rivela, coraggiosamente e inaspettatamente,  anti-illuminista?
La Stampa 30.1.14
Imu-Bankitalia Passa il decreto Scoppia la rissa
Renzi: “Basta, bloccano la democrazia”
La Boldrini mette la “ghigliottina” per consentire il voto
di Mattia Feltri
il Fatto 30.1.14
Boldrini “ghigliottina” M5S occupa Montecitorio
Dopo l’ostruzionismo dei giorni scorsi, la Presidente della Camera taglia la discussione e fa approvare in un minuto il decreto Imu-Bankitalia
di Tommaso Rodano
il Fatto 30.1.14
Il generoso Letta
Il regalo alle banche da 4,2 miliardi
di Marco Palombi
































La Stampa 30.1.14
Chiuso l’accordo Renzi-Berlusconi
Ma l’opposizione interna al Pd sta già preparando la resistenza
Il segretario non è preoccupato e punta alle altre riforme: “Alfano? Ora fa scena, ma dentro al patto ci sta anche lui”
di Carlo Bertini
il Fatto 30.1.14
Il Giornale ha un nuovo leader
Titolone a tutta pagina. Occhiello: “Riforme istituzionali”. Titolo: “Renzi ha le palle”. Sono giorni che il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti ci andava vicino: attestati di stima, accuse ai nemici del riformatore piddino, un colpo alle minoranze pd. Ieri, invece, il Giornale ha rotto gli argini: “Renzi ha le palle”. L’editoriale del direttore sembra partire cauto: “Forse ci siamo”. Poi il tono diventa agiografico: “Berlusconi e Renzi sono davvero a un passo dal chiudere la riforma elettorale. Anzi: loro l’hanno chiusa, con pochissime modifiche rispetto a quanto concordato nello storico incontro di dieci giorni fa nella sede del Pd. Adesso il Parlamento deve metterci il timbro”. Seguono fendenti alla minoranza pd, già sconfitta, e ai “traditori di Forza Italia”. Conclusioni: “Che Berlusconi e Renzi all’ultimo calino le braghe lo vedo difficile. Non sono i tipi e soprattutto hanno solo da guadagnare ad andare avanti, qualsiasi cosa accada”. Bè, certo, entrambi – si direbbe – hanno le palle.
Il Giornale 30.1.14
Renzi ha le palle
L'intesa con Berlusconi tiene, ultimatum ai suoi. E i grillini danno del boia a Napolitano
di Alessandro Sallusti
Repubblica 30.1.14
Svolta sulla legge elettorale ecco l’accordo Renzi-Berlusconi
Il leader Pd: “Si è rotto l’incantesimo”
Il Cavaliere: “Intesa storica”. Premio, soglia al 37%
di Francesco Bei e Goffredo De Marchis

Repubblica 30.1.14
Napolitano benedice il patto “Finalmente qualcosa si muove”
di Umberto Rosso














l’Unità 30.1.14
Cuperlo: bene Matteo, ora correggiamo quel che non va
Il leader della sinistra Pd: «Votare una nuova legge è vitale per la credibilità della politica. Farla bene è una necessità per la democrazia italiana»
«Passo avanti, Matteo è stato bravo. Correggiamo i punti che non vanno»
intervista di Maria Zegarelli

La Stampa 30.1.14
Non si può rinunciare alle preferenze
di Stefano Passigli

Repubblica 30.1.14
Alessandro Pace boccia la riforma: “Se non ci si accorda su un livello più alto si passi ad un altro sistema. E una preferenza è indispensabile”
“Si deve arrivare al 40%, così la Costituzione è lontana”
Un premio pari quasi alla metà dei voti ottenuti viola il principio d’eguaglianza già censurato dalla Corte
intervista di Liana Milella


«Sembra disegnata apposta per Berlusconi, a vantaggio di Forza Italia», si sfoga Alfredo D’Attorre. Una legge sbilanciata. «Questa non è una valutazione politica — avverte Stefano Fassina — ma un dato oggettivo: la potenzialità della coalizione del centrodestra è più ampia, dopo avere inserito la norma “salva Lega”»
Repubblica 30.1.14
La minoranza dem non arretra: “Questa legge non va, la cambieremo”
Cuperlo: “Obiezioni sulla costituzionalità”. Sel e piccoli partiti sulle barricate
di Giovanna Casadio


il Fatto 30.1.14
“Renzusconi”: c’è l’accordo, ora si aspetta l’inganno
di Wanda Marra


l’Unità 30.1.14
Per difendere il bipolarismo
di Michele Ciliberto












l’Unità 30.1.14
L’ipoteca dell’estremismo
di Claudio Sardo





















Corriere 30.1.14
Dipendenti e mass media, parte la cura renziana
di Marco Cremonesi


l’Unità 30.1.14
E Santoro mette in onda la «telefonata dei veleni»
Oggi a «Servizio Pubblico» l’audio della conversazione tra D’Ambrosio e Mancino In coincidenza con la guerra aperta da Grillo contro il Quirinale
di Marcella Ciarnelli














l’Unità 30.1.14
Fiat se ne va, ci lascia la cassa integrazione
Nasce Fiat Chrysler Automobiles, la sede legale sarà in Olanda, quella fiscale in Gran Bretagna
Bilancio sotto le attese, il Lingotto sospeso in Borsa
Letta: contano i posti di lavoro
di Giuseppe Vespo

l’Unità 30.1.14
Il fisco italiano rischia una doppia perdita
La scelta di Olanda e Gran Bretagna come sedi del nuovo gruppo consentono forti risparmi per Marchionne
Il caso precedente di Cnh e l’assenza di interventi delle autorità italiane
Resta l’imposizione sulla produzione in Italia, ma col trasloco se ne va la torta più ricca
di Bianca Di Giovanni


Repubblica 30.1.14
Una lunga partita
di Luciano Gallino


il Fatto 30.1.14
Il gruppo Fiat sbaracca
Marchionne pagherà le tasse a Sua Maestà
di Salvatore Cannavò


il Fatto 30.1.14
Lo storico Marco Revelli
“Il silenzio del governo lascia senza parole”
di Carlo Di Foggia


il Fatto 30.1.14
Romiti: “Amareggiato. È la fine di un’epoca”
di Gianni Barbacetto


l’Unità 30.1.14
Camusso
Le scelte del gruppo impoveriscono ancora il Paese
«Preoccupa che un gruppo come Fiat decida di andare a pagare le tasse in un altro Paese facendo un’operazione anche qui di impoverimento». Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, sul trasferimento del domicilio fiscale del nuovo gruppo nato dalla fusione di Fiat e Chrysler. Anche ieri Camusso è tornata a lamentare l’assenza di un tavolo nazionale sul settore dell’automotive. «In molte occasioni abbiamo detto che serve capire le dinamiche del sistema automobilistico nel nostro paese», ma «non c'è un luogo di discussione».
l’Unità 30.1.14
Temi etici, il coraggio di leggi avanzate
di Maurizio Mori
Presidente Consulta di Bioetica

il Fatto 30.1.14
Regalie mondiali
Si chiamano istituti di Cultura ma sono feudi per gli amici
di Andrea Valdambrini


Repubblica 30.1.14
“Il caccia F-35 fragile e inaffidabile”
Il Pentagono sferza la Lockheed: “Problemi anche al software”
di Giampaolo Cadalanu


 


Repubblica 30.1.14
“I cristiani valgono più dei musulmani”. Bufera sul cardinale di Colonia
BERLINO — «Io dico sempre che una sola delle vostre famiglie rimpiazza tre famiglie musulmane». Parole del cardinal Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, pronunciate per elogiare il gruppo cattolico conservatore spagnolo “Cammino neocatecumenale”, che punta su famiglie numerose. Parole che hanno scatenato una tempesta di critiche, da parte della numerosa comunità islamica di Germania.
Non è da ieri che il cardinal Meisner suscita vespai di polemiche per le sue posizioni conservatrici. Fu lui per esempio a definire l’aborto “un crimine che mette in ombra tutti gli altri crimini”. Un’altra volta, ha definito la vita degli omosessuali. «qualcosa di degenerato, contro natura, in qualche modo affine al terrorismo». L’ultima frase-shock il cardinale l’ha pronunciata il 24 gennaio: «Intendevo solo elogiare la forte fede e l’impegno per la famiglia dei neocatecumenali», ha tentato di spiegare ieri Meisner. Troppo tardi e troppo poco, ritengono in molti. Bekir Alboga, del Ditib, l’influente unione musulmana turca, commenta: “Vi immaginate che reazioni susciterebbe un alto religioso islamico che parlasse così delle famiglie cristiane?».
(a.t.)

La Stampa 30.1.14
Il caso Irlanda
Abusi sui minori
Anche lo Stato è colpevole
di Vladimiro Zagrebelsky


il Fatto 30.1.14
L’appello
“Tsipras per l’Europa dei popoli contro lo strapotere della finanza”
di Gustavo Zagrebelsky













l’Unità 30.1.14
L’offensiva di Obama contro le disuguaglianze
Il presidente avverte che agirà con o senza il sostegno del Congresso
Il discorso sullo stato dell’Unione spia dello stallo politico di Washington
di Gabriel Bertinetto

l’Unità 30.1.14
Martin Schulz
Il presidente dell’Europarlamento: «Ci serve un sistema di allerta per segnalare casi di ineguaglianza crescente»
«La Casa Bianca ha ragione, non si può solo tagliare»
«Le politiche europee vanno riequilibrate, è arrivato il momento di voltare pagina»
di Marco Mongiello













l’Unità 30.1.14
Prigionieri di Yarmouk. La fame è arma di guerra
di Umberto De Giovannangeli









Corriere 30.1.14
Se Sochi rievoca il genocidio nascosto del popolo circasso
Così l’impero russo attuò la pulizia etnica
di Paolo Valentino











Repubblica 30.1.14
Gli estremisti sono diventati il motore delle proteste, spazzando via la folla pacifica delle prime ore
Armati e organizzati, fanno paura a molti
Kiev, fra le anime nere della piazza “Così la destra conquisterà l’Ucraina”
di Nicola Lombardozzi

su spogli
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Formiche.net 29.1.14
Pes con donne spagnole Porque yo decido contro Mariano Rajoy
di Carlo Patrignani

qui

Roma Multietnica 30.1.14
Le parole che cambiano il mondo

Intitolazione della Biblioteca Appia a Nelson Mandela
qui segnalazione di Giovanni Senatore

 












l’Unità 30.1.14
Lanzmann: «Perché ho voluto riabilitare l’ultimo degli ingiusti»
L’intervista fiume a Benjamin Murmelstein
il rabbino accusato di collaborazionismo
intervista di Gabriella Gallozzi


Corriere 30.1.14
Quel quinto di Neanderthal che vive in noi
di Anna Meldolesi




















Corriere 30.1.14
Ghezzi, la vita spezzata dall’utopia
La storia dell’anarchico lombardo inghiottito in un gulag
di Corrado Stajano


Prima online 29.1.14
Il Fatto non pubblica l’inserzione della Cgil

Per spiegare i punti dell’accordo raggiunto con Confindustria sulle regole della rappresentanza e della democrazia sindacale, la Cgil ha acquistato sull’Unità e sul Fatto Quotidiano una pagina di pubblicità che, nelle intenzioni della confederazione guidata da Susanna Camusso, poteva trasformarsi in un volantone da appendere nei luoghi di lavoro.
La pagina è stata pubblicata domenica 26 dall’Unità, ma non dal Fatto. A quanto pare a impedirlo è intervenuta la redazione in base a un punto dello statuto del giornale che vieterebbe la pubblicazione di pubblicità politica.
L’accordo sulla rappresentanza è stato contestato all’interno della Cgil dai metalmeccanici della Fiom di Maurizio Landini (le cui posizioni trovano molto spazio sul Fatto) che chiedono la consultazione dei lavoratori o almeno degli iscritti alla confederazione.

segnalazione di Giovanni Senatore

Il Foglio 29.1.14
Nichi ma che stai a di’?

Il futuro di Vendola svelato da 15 perle di saggezza
di Claudio Cerasa

qui