sabato 3 ottobre 2015

SULLA STAMPA DI SABATO 3 OTTOBRE 2015


Repubblica 3.10.15
La ricerca
Meno nozze in chiesa e ore di religione Bergoglio non frena l’ascesa della laicità
Diminuiscono anche i battesimi e l’otto per mille alla Cei
Un processo iniziato nel 2011 e rafforzato dalla crescente presenza di immigrati
Nei dati di Critica liberale l’avanzata della secolarizzazione in Italia
di Michele Smargiassi
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La Stampa 3.10.15
Il premier alla presa del palazzo
Il governo ha vinto e le opposizioni sono finite ko
di Marcello Sorgi
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Corriere 3.10.15
La tela di Lotti con Bersani. E quelle occhiate a Denis
Il sottosegretario e l’incarico di trovare i consensi in Aula Ma più che i fuoriusciti da FI è la sinistra il suo obiettivo
di Maria Teresa Meli
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Il Fatto 3.10.15
L’Unità festeggia, ma si scorda Denis
Festa grande all’Unità. I primi “trionfi” a Palazzo Madama sono stati salutati dal giornale del renzismo militante con un entusiasmo incontenibile. A cominciare dal titolo in prima, intriso di malinconica ironia: “Addio vecchio Senato”. Addio. La rassegna da stadio della mirabolante impresa parlamentare prosegue nelle pagine interne. Titolo didascalico, rotondo, assertivo: “Senato, primo sì a larga maggioranza”. Nel catenaccio, i palpitanti particolari della partita di Palazzo Madama: “Occhi puntati sulle trappole della Lega. Grasso riduce i voti segreti. Zanda: ‘Sconfitto il partito degli algoritmi’”. Macché sconfitto. Di più: spianato, annichilito, distrutto. Infine, l’ultima iniezione di ottimismo: il sondaggio anti gufi. I numeri sono di Swg. Il dato è inequivocabile: il Pd domina. Guadagna 0,2 punti percentuali nella settimana della riforma. Si attesta al 36 per cento, mentre “l’area di governo” – così viene definita – raggiunge il 39,5, solidamente al comando. Però. C’è un però: gli alleati vengono specificati in questo modo: Nuovo Centrodestra (comprensivo di Udc e Ppi) e “Altri area di governo”. Chi saranno questi misteriosi “altri” ai quali non si preferisce dare un nome? Non sarà mica un po’ di imbarazzo, perché dentro gli “altri” c’è Denis Verdini?
Il Fatto 3.10.15
Il costituzionalista Massimo Villone: “Palazzo Chigi umilia il Parlamento coi prestanome, non mette neanche la faccia”
“Grasso fa solo teatro, non è stato imparziale”
Grazie ai verdiniani e alla ‘fu minoranza’ del Pd, la partita ormai è chiusa: resta solo
il referendum, davvero l’ultima battaglia
intervista di Tommaso Rodano
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Il Fatto 3.10.15
Sprechi e attese infinite
I tagli alla Sanità uccidono
Storie italiane: dal bimbo morto perché mancano le culle ai software non utilizzati
di Davide Milosa
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il manifesto 3.10.15
Roma, il successo dello sciopero Usb nei trasporti innervosisce Esposito
«Adesioni al 90%», «No, solo il 30%». Nuove polemiche in un giorno difficile per Roma. La denuncia del sindacato di base: «Dall’assessore intimidazioni»
di Ro. Ci.
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La Stampa 3.10.15
In Israele uno Stato binazionale
di Abraham B. Yeoshua
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Il Fatto 3.10.15
L’annessione della DDR, esordio dell’Europa tedesca
3 ottobre 1990 La ex Germania Est viene inglobata dall’Ovest: una spoliazione politica e patrimoniale che ha fatto da modello per l’oggi
di Vladimiro Giacché
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Il Sole 3.10.15
Il Muro abbattuto 25 anni fa, ma non è un compleanno felice
di Alessandro Merli
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Il Fatto 3.10.15
Miracolo Corbyn, il Labour risorge in Scozia
Dalle stalle alle stelle Edimburgo fu fatale al partito di Miliband per la disfatta elettorale di maggio Orgoglio left
Meglio perdere con lui che vincere con gente come Blair, che mandò a morire gli inglesi
di Cat. Sof.
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Corriere 3.10.15

Madre protettiva e ammirazione per le altre stragi: il killer dell'Oregon
Harper Mercer aveva commentato online l'uccisione dei due giornalisti in Virginia e scaricato un documentario sul massacro di Newtown
di Guido Olimpio
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La Stampa 3.10.15
L’America delle stragi quotidiane
Mille volte più letali del terrorismo
Dal 2004 oltre 300 mila vittime in sparatorie di massa contro 300 in attentati E dall’eccidio nella elementare Sandy Hook ci sono stati altri 142 attacchi a scuole
di Paolo Mastrolilli
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Repubblica 3.10.15
L’amaca
di Michele Serra
Sento alla radio un dato impressionante, così impressionante che cerco conferma e la trovo nella rivista online “Il Post Internazionale”. Il dato è questo: la metà dei privati armati del pianeta Terra abita negli Stati Uniti d’America, a fronte di una popolazione complessiva pari al 4 per cento di tutti gli umani. Che le stragi per arma da fuoco (ormai quotidiane, e i morti sono migliaia) siano una specialità di quel grande Paese, è una inevitabile conseguenza statistica della maggiore concentrazione mai vista al mondo di armi da fuoco nelle case, nelle automobili, nelle mani di chiunque. Non per infierire, ma di questa vera e propria passione per gli spari e per il piombo che trapassa le carni degli altri c’è abbondante, anzi esondante prova in una produzione iconografica ormai sterminata. Il rapporto tra le armi che ho effettivamente visto nella vita reale (pochissime) e quelle che ho visto nei film e nei telefilm americani è, forse, di uno a un milione. Dall’infanzia in qua, dai primi western con Gary Cooper fino a Tarantino, la mia retina è crivellata da miliardi di spari, nella quasi totalità made in Usa. Non per moralismo ma per saturazione, diciamo per overdose da piombo, confesso di desiderare, nel prosieguo della mia vita da spettatore, il disarmo integrale. Mi sento come quei cani che a Capodanno, al primo sparo, si nascondono sotto il tavolo.

Repubblica 3.10.15
Cosa hanno in comune il Papa e Xi jinping
di Moises Naim
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Il Fatto 3.10.15
Tarzan e Maria Elena, sogni e incubi del Partigiano Johnny
Quella notte si addormentò. Vide il futuro. E non gli piacque
di Andrea Scanzi
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Corriere 3.10.15
Lenin aveva un cuore (in segreto)
Il popolo lo vide piangere al funerale di Inessa , l’amante nascosta. Una passione negata dall’Urss
di Pierluigi Battista
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La Stampa TuttoLibri 3.10.15
Uno spettro (di Marx) si aggira nella globalizzazione
di Umberto Eco
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La Stampa TuttoLibri 3.10.15
La carneficina che creò gli Usa
Per capire l’America di oggi bisogna tornare sui campi dove si scontrarono a morte «yankees» e «Johnny Reb»
di Gianni Riotta
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La Stampa TuttoLibri 3.10.15

Nel cuore di Primo Levi per sempre deportato
Fra il dovere della testimonianza dopo il lager e la vocazione precedente: quella di scrittore
di Andrea Cortellessa
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Corriere 3.10.15
Il colonialismo italiano e le sue ultime pagine
risponde Sergio Romano
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Corriere 3.10.15
Finkielkraut sfida il totem Memoria : impedisce di vedere il mondo com’è
di Stefano Montefiori
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