giovedì 19 giugno 2003

gli studenti del secondo Policlinico di Napoli contro l'elettroshock (1)

il manifesto 19.6.03
Elettroshock a Napoli
Insorgono medici e studenti del Policlinico
Fr.Pil.

NAPOLI «Cosa ne pensa dell'elettroshock come terapia per le malattie mentali?». Con questa domanda gli studenti del secondo Policlinico di Napoli hanno condotto un'inchiesta tra i professori della facoltà di medicina della Federico II scoprendo che con una media del 70%, la comunità scientifica ritiene l'elettroshock bandito per legge. Un fatto che dovrebbe far riflettere il primario del reparto di psichiatria che invece proprio nel secondo policlinico ha inaugurato la macchina Tec, comprata recentemente in USA, autorizzando un ciclo di trattmento su un giovane paziente affetto da sindrome ossessivo- compulsiva. Si tratta quindi del primo malato ad essere curato a Napoli con scariche elettriche dopo anni in cui era prevalsa la teoria della psichiatria democratica della sperimentazione farmacologica. L'elettrocompulsione che agisce bruciando le cellule celebrali è ormai considerata dagli specialisti una pratica sorpassata anche se ancora applicabile in alcuni casi specifici previsti dal protocollo legislativo. Così la notizia ha suscitato sconcerto tra gli studenti che hanno dato vita ad una mobilitazione di protesta, sostenuta anche dai medici del reparto sia per le implicazioni ontologiche sia per la specificità della cartella clinica del paziente che non sembra rientrare nel protocollo di applicazione. In campo è sceso anche il Forum per la salute denunciando la decisione: una regressione culturale che aumenta le paure sul tentativo del centro-destra, con la proposta Procaccini-Burani, di attuare una svolta reazionaria riformando la legge Basaglia. Per Enrico De Notaris, ricercatore, è un errore tentare di dimostrare che la tecnica, diventata più sofisticata rispetto al passato, non provochi effetti collaterali peggiori della farmacologia. Sulla stessa linea Franco Maranta membro della commissione regionale sanità che si è detto pronto a chiedere spiegazioni in sede istituzionale. E oggi nell'aula magna del XII edificio del policlinico si renderà pubblico quello che per tutti è un vero scandalo.