mercoledì 16 luglio 2003

schizofrenia (e igiene sociale su base israeliana)

Il Gazzettino di Venezia 16.7.03
LA NOSTRA MENTE
La schizofrenia è un morbo più funzionale che organico, legato ad un cattivo meccanismo dei processi neurocognitivi
Il cervello che perde la bussola
Prof. Antonio Augusto Rizzoli

Non molti anni fa insegnavano che la schizofrenia era caratterizzata da sintomi deliranti con un sensorio lucido, probabilmente su base organica e senza evidenti deficit psicologici. Oggi si ritiene che la schizofrenia sia una malattia, con una facilitazione genetica, più funzionale che organica, legata ad un cattivo meccanismo dei processi neurocognitivi. Il cervello di uno schizofrenico funziona diversamente dal cervello di una persona normale? Parrebbe di sì perché in esso non sarebbero attive le connessioni tra la corteccia prefrontale (pianificatoria) e le aree corticali deputate alle singole funzioni, a causa dell'interruzione di uno (o più) circuiti prefrontali sottocorticali. Queste interruzioni - di varia misura ed entità - si ipotizza sostengano la complessa sintomatologia della malattia, raggruppata attorno a tre nuclei patologici: povertà psicomotoria, distorsione della realtà e disorganizzazione dei processi logici. La schizofrenia con povertà psicomotoria (o negativa) è quella che mostra una compromissione maggiore dell'area frontoparietale ed è non solo la forma più grave di schizofrenia, ma anche quella che inizia più precocemente, portando ad un rapido deterioramento dei rapporti sociali. Il deficit di interazione sociale è interpretato come la incapacità di percepire lo stato mentale degli altri e sarebbe connesso ad un malfunzionamento della corteccia prefrontale sinistra, che è stata trovata costantemente ipofunzionante e diminuita di volume. La capacità di interazione sociale dello schizofrenico si misura con il riconoscimento dell'espressione del viso degli altri e con la percezione di ciò che sono gli intendimenti sociali, sia astratti che concreti. Gli schizofrenici, soprattutto quelli con deficit negativi (povertà motoria e/o disorganizzazione), hanno un' evidente diminuzione della capacità di riconoscimento dell'espressione di un volto, mentre gli schizofrenici con distorsione della realtà (o positivi), come gli schizofrenici paranoidi, mantengono ancora una discreta possibilità di percezione dell'espressione del viso. Il sistema di riconoscimento sociale sembra si organizzi attorno alla corteccia orbitofrontale, il solco temporale superiore e l'amigdala, mentre altre strutture (come la corteccia parietale destra, la corteccia dell' insula, i gangli della base) pare abbiano un ruolo secondario (Amy Pinkham, Am. J. Psychiatry 2003). D'altro canto un cattivo funzionamento sociale (accoppiato ad un cattivo funzionamento dell'intelligenza e alla carenze di capacità organizzative) è un preciso predittore di una possibile insorgenza di malattia schizofrenica, come hanno dimostrato nel 1999 dei ricercatori israeliani. La controprova del malfunzionamento di questi circuiti nella schizofrenia è stata data dal fatto che, in un totale di 24 studi internazionali, i più usati antipsicotici, come la clozapina, il risperidone, lo ziprasidone e l'aripiprazolo (ambedue non in vendita in Italia) l'olanzapina e la quetiapina hanno contemporaneamente sia un effetto di miglioramento dei deficit cognitivi, sia un effetto di miglioramento sulla sintomatologia della schizofrenia, superiore a quello dei neurolettici tradizionali.
aa.rizzoli@ve.nettuno.it