mercoledì 6 agosto 2003

Maja Sansa: due risposte sul film di Marco Bellocchio di cui è protagonista

Corriere della Sera 6.8.03
SPETTACOLI
«IL VESTITO DELLA SPOSA»
Maya Sansa: una scena di stupro, ero sconvolta

Di donne in crisi sa qualcosa Maya Sansa, 27enne star di Giordana e Bellocchio, brava e rampante attrice di origine persiana in concorso a Locarno con il film di Fiorella Infascelli «Il vestito della sposa» , in cui è una quasi sposa felice, studentessa di veterinaria, amante della natura, violentata il giorno prima delle nozze da quattro sconosciuti. E poi?
«Scelgo di non denunciarli, di vivere da sola un radicale cambiamento che mi porterà a fare altre scelte di vita, anche sentimentali. Un grande dolore porta a chiudersi in casa, a non parlare con nessuno, così abbandono gli studi e mi metto a fare la pasticcera, finché nasce l'altro amore».
Cognizione del dolore più rimozione del lutto.
«Soprattutto la storia della capacità di rinascere, cosa che mi ha molto colpito. Cosa avrei fatto io? Avrei voluto restare sola. La morale è che dal negativo può nascere il positivo».
La terrorista nel caso Moro, l'infelice vittima di uno stupro: quante pene...
«Io mi trovo bene, anche se farei volentieri una commedia. La scena della violenza non è stata facile. Non l'abbiamo mai provata, ne abbiamo solo parlato, un ciak solo, mi è rimasta negli occhi come una danza tribale e selvaggia».
E con Bellocchio?
«Anche qui una donna turbata, in metamorfosi, in profonda crisi: Moro c'entra e non, non è un film storico, ma esistenziale».
M. Po.