venerdì 21 novembre 2003

depressione

La Repubblica edizione di Bari
L'INTERVISTA
Parla Marilena Tempesta che dall'88 lavora sulla coppia
"Adesso c'è meno imbarazzo il nuovo male è la depressione"


Dottoressa Marilena Tempesta, da quanto tempo lavora all'Aied?
«Dal 1988, dunque da più di 15 anni».
Come sono cambiate utenza e richieste?
«Innanzittutto è mutato il tipo di approccio alle problematiche personali. Fino a qualche anno fa si notava un certo imbarazzo, soprattutto fra gli uomini, a soffermarsi sui propri problemi e a riconoscerli, adesso ci si sono meno inibizioni e il desiderio di star bene prevale su qualunque tabù».
Quali sono le esigenze dominanti?
«I problemi sottoposti dai ragazzi più giovani (la fascia che fra i 19 e i 28 anni) riguardano soprattutto la sfera sessuale: dunque difficoltà con i partner, volontà di informazione sui metodi contraccettivi o problemi di gravidanze indesiderate».
Mentre dagli adulti?
«Ci sono due tipi di problemi. Uno riguarda genitori che hanno difficoltà a rapportarsi con i propri figli, che non riescono a star dietro a cambiamenti e ad esigenze che mutano con grande rapidità e hanno perciò bisogno degli psicologi come di intermediari. Un secondo è invece di carattere diciamo "sociale" e tocca quelli che sono i mali della nuova società».
Ovvero?
«Ovvero la depressione, di cui a volte non si riesce a comprendere la provenienza o l'ansia e gli attacchi di panico, legati questi a un disagio rispetto un sistema sempre più competitivo e che sottopone la personalità a stress continui. I soggetti si sentono sempre più pressati da ritmi lavorativi molto accellerati o dal caos urbano e le reazioni a volte non riescono ad essere controllate autonomamente. Qui entra in gioco il consultorio».