martedì 2 dicembre 2003

"Contro l'amore"

La Repubblica 02.12.03
Dagli Stati Uniti alla Francia la tendenza è dimostrare quanti e quali sono gli inconvenienti dei sentimenti troppo intensi
Colpo di fulmine, che paura: no all'amore che stravolge la vita
Carriera e passioni: inconciliabili. L'allarme degli psichiatri
Sono le donne a essere più impressionate dalla perdita delle proprie coordinate emotive
"Perdere la testa" sembra quasi una trasgressione d'altri tempi, da cui guardarsi

di VERA SCHIAVAZZI


ROMA - Ricordate il colpo di fulmine? Quel sentimento improvviso di perdita di controllo e di emozione, di abbandono e di tremore? Bene, se non l'avete mai provato, da oggi potete ufficialmente smettere di cercarlo, o di sentirvi in colpa perché la cosa non vi interessa più di tanto. Sociologi e ricercatori ne hanno decretato l'incompatibilità - salvo trasgressioni e resurrezioni sempre possibili - con l'attuale modo di vivere occidentale. Solo psichiatri e sessuologi lo difendono strenuamente, e d'altra parte la loro professionalità verrebbe messa in crisi dalla scomparsa di questo avvenimento, o del senso di inferiorità di chi se ne sente ingiustamente privato. Il primo colpo di piccone al mito del colpo di fulmine o, se si preferisce, la prima ondata di nostalgia arriva dalle colonne di "Le Monde", che a questo fenomeno dedica addirittura un´"autopsia" sotto forma di inchiesta. E riporta gli ultimi risultati raggiunti da due sociologhe, Marie-Noelle Schurmans e Loraine Dominicé, che dopo aver raccolto centinaia di testimonianze e passato al setaccio l'abbondantissima letteratura sull'argomento hanno stilato una sentenza in tre punti: il colpo di fulmine non si può provocare; il sentimento al quale si avvicina di più è quello della paura, o almeno dello stupore; il caso ha un ruolo fondamentale. Il che equivale a dire, per le due studiose francesi, che l'evento è ormai raro in una società ossessionata dalla programmazione.
Ma negli Stati Uniti le cose non vanno meglio. Un'altra sociologa, Laura Kipnis (sarà un caso se sono le donne a voler dire "basta" all'amore romantico?) sta scalando le classifiche col suo "Against Love", ovvero "Contro l'amore". Con una serie di paradossi, accompagnati da robuste statistiche e da altrettante testimonianze, Kipnis cerca di dimostrare come l'innamoramento, con tutto ciò che ne consegue, si riveli in 9 casi su 10 nocivo prima di tutto alle donne. «L'amore - scrive la ricercatrice americana - non è in grado di mantenere le sue promesse. E una single cinese è più libera di una donna sposata americana: non può lasciare il suo paese, ma esce di casa senza dare spiegazioni a nessuno». Non appena si incrociano gli sguardi con un tenebroso sconosciuto, allora, meglio voltare la faccia e ripassare mentalmente un futuro fatto di delusioni, incomprensioni, intollerabili limiti. E nei manuali di "educazione sociale" di alcune università americane compare il velato invito a fare "sesso sicuro", evitando, almeno in così giovane età, "coinvolgimenti romantici" dannosi alla concentrazione.
Romantici di tutto il mondo, arrendetevi? Raffaele Morelli, psichiatra e direttore di "Riza Psicosomatica", si ribella: «A cancellare la possibilità del colpo di fulmine, di un innamoramento vero e fuori controllo, non è la società, ma ciascuno di noi, con i suoi sciocchi distinguo: al primo appuntamento, stiamo lì a chiederci se chi abbiamo di fronte è vestito come dovrebbe, la pensa come noi, ha le nostre stesse idee politiche. Dopo, decidiamo a che ora fare sesso e come, e stabiliamo se si tratti di una relazione di "solo sesso", di "sesso più amore". Peccato che l'innamoramento autentico avvenga al contrario: senza troppe parole, senza obiettivi, senza progetti. Non ci vuole un manager, per l'amore, basta smettere di giudicare e restare un po' in silenzio».