lunedì 1 dicembre 2003

storie dell'uomo

Le Scienze 29.11.2003
L'autenticità della mappa di Vinland
Nel 2002 alcuni ricercatori avevano affermato che si tratta di una contraffazione


Le recenti conclusioni secondo cui la celebre mappa di Vinland sarebbe un abile falso sono basate su interpretazioni errate dei dati: lo sostiene una ricercatrice dello Smithsonian Institution, in uno studio pubblicato sul numero del primo dicembre della rivista "Analytical Chemistry". L'anno scorso, altri ricercatori avevano messo in dubbio l'autenticità della mappa, ma secondo Jacqueline Olin gli stessi risultati possono essere usati per confermare la validità delle sue origini medievali.
La mappa di Vinland, che riproduce l'Islanda, la Groenlandia e le coste nord-orientali dell'America del Nord, viene fatta risalire alla metà del quindicesimo secolo, suggerendo così che alcuni esploratori vichinghi avessero cartografato il Nord America molto prima di Cristoforo Colombo. La mappa, che fa discutere gli storici sin dalla sua scoperta negli anni cinquanta del ventesimo secolo, è custodita nella biblioteca dell'Università di Yale e il suo valore viene valutato superiore ai 20 milioni di dollari.
Nel 2002, erano stati pubblicati due studi contraddittori: il primo, sulla rivista "Radiocarbon", datava la mappa al 1434 circa usando la datazione al carbonio; l'altro, sulla rivista "Analytical Chemistry", sosteneva che la mappa fosse una contraffazione risalente al ventesimo secolo, realizzata su pergamena medievale.
Olin, che aveva collaborato alla prima ricerca, ha ora risposto agli autori della seconda dimostrando che anche l'inchiostro utilizzato risale al medioevo: a causa dei metodi di produzione di quell'epoca, infatti, conterrebbe rame, alluminio e zinco, completamente assenti negli inchiostri moderni.

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