Le Scienze 12.01.04
La vita nacque da un minerale?
La colemanite avrebbe convertito molecole organiche interstellari in ribosio
Un team di ricercatori dell'Università della Florida avrebbe individuato in determinati minerali la chiave di alcuni dei processi iniziali che hanno formato la vita sulla Terra. In particolare, un minerale contenente borace, chiamato colemanite, può contribuire a convertire le molecole organiche trovate nelle nubi di polvere interstellare in uno zucchero, il ribosio, che fa parte del materiale genetico noto come RNA. Lo studio, pubblicato sul numero del 9 gennaio della rivista "Science", rappresenta un passo avanti verso la soluzione del mistero dell'origine della vita.
Steven Benner, Alonso Ricardo, Matthew Carrigan e Alison Olcott si sono basati su un celebre esperimento effettuato 50 anni or sono da Stanley Miller. Nel 1953, Miller mostrò che scariche elettriche in un'atmosfera primitiva producevano aminoacidi, i mattoncini che costituiscono le proteine. L'esperimento di Miller, però, non riuscì a identificare gli zuccheri necessari per il materiale genetico.
"Il ribosio - spiega Benner - può essere formato da precursori interstellari in condizioni prebiotiche. Ma questo zucchero è troppo instabile per sopravvivere nelle condizioni di Miller, che infatti sostenne che il primo materiale genetico non avrebbe potuto contenere ribosio o altri zuccheri a causa della loro instabilità".
Benner e colleghi hanno scoperto che alcuni composti esistenti nella polvere interstellare, come la formaldeide, possono formare ribosio e altri zuccheri se trattati in presenza di materiali di base come calce o, meglio ancora, colemanite.
Le Scienze 13.01.04
Il gene che modifica il cervello
L'apprendimento e l'esperienza alterano la struttura cerebrale
Alcuni biologi dell'Università della California di San Diego e della Johns Hopkins University di Baltimora hanno scoperto un gene che svolge un ruolo fondamentale nei cambiamenti nel cervello in risposta all'esperienza sensoriale. La scoperta potrebbe fornire nuovi indizi a proposito di alcuni tipi di disturbi dell'apprendimento.
Dopo la nascita, l'esperienza e l'apprendimento modificano in modo notevole l'architettura del cervello. La struttura di singoli neuroni, o cellule nervose, cambia per far posto a nuove connessioni. I neuroscienziati ritengono che questi cambiamenti strutturali comincino quando i neuroni vengono attivati, provocando un flusso di ioni di calcio all'interno delle cellule e alterando l'attività dei geni.
In uno studio pubblicato sul numero del 9 gennaio della rivista "Science", il biologo Arnivan Ghosh e colleghi presentano la scoperta del primo gene, CREST, che media i cambiamenti nella struttura dei neuroni in risposta al calcio.
"Abbiamo scoperto il gene CREST - spiega Ghosh - usando un nuovo metodo sviluppato per identificare i geni che vengono attivati in presenza di calcio. Il cervello di topi privi di CREST sembra del tutto normale alla nascita, ma non si sviluppa in modo normale in risposta all'esperienza sensoriale. Questo è quello che capita anche negli esseri umani con alcuni disturbi dell'apprendimento: i bambini sembrano inizialmente normali, ma all'età di due o tre anni diventa chiaro che non sono in grado di acquisire nuove conoscenze".
Attualmente i ricercatori stanno cercando di determinare quale gene è l'obiettivo di CREST. Ghosh sospetta che CREST possa attivare la produzione di sostanze chimiche, note come fattori di crescita, che hanno un effetto stimolatorio sullo sviluppo cellulare.
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