venerdì 23 gennaio 2004

lo psichiatra assassino

La Repubblica ediz. di Milano 23.1.04
Lo psichiatra che ha ucciso Bignamini incapace di intendere e pericoloso
Per i periti Geoffroy non può essere processato
Se la tesi sarà accolta, passerà nel manicomio giudiziario. Lunedì l'udienza decisiva
di ANNALISA CAMORANI


Arturo Geoffroy non è in grado di essere processato. È questa la conclusione a cui i due esperti nominati dal giudice Fabio Paparella sono giunti dopo una perizia che si è dimostrata molto complicata, visto che l´uomo non ha mai voluto farsi visitare sostenendo di essere assolutamente normale.
L´ex psichiatra di 47 anni, che ad agosto ha ucciso lo psicologo Lorenzo Bignamini, soffre di una «psicosi delirante paranoicale, altrimenti detta disturbo delirante». Per questo motivo la perizia (che si è basata sul parere degli psicologi che, negli anni, hanno avuto in cura Geoffroy) si conclude così: «È incapace di stare a giudizio». L´imputato si sente perseguitato dal mondo intero e la sua mente - dicono i due esperti - è continuamente alle prese con questo delirio. La diagnosi è contenuta nella relazione che ieri Francesco Barale, ordinario di psichiatria all´università di Pavia, e Alessandra Luzzago, psicopatologa forense, hanno depositato negli uffici di Palazzo di Giustizia. Geoffroy si è sentito perseguitato anche dai due pm titolari dell´inchiesta, Gianluca Prisco e Giovanni Narbone. Dal carcere di Genova, dove si trova rinchiuso dall´agosto scorso, ha minacciato più di una volta di denunciarli. E, dopo che i due magistrati hanno chiesto che l´imputato venisse sottoposto a perizia psichiatrica, li ha bersagliati di lettere cariche di minacce e insulti.
Confessando l´omicidio, l´ex psichiatra ha sostenuto di aver ucciso per «autodifendersi» da un presunto complotto di psicologi e magistrati che gli avevano negato il riconoscimento della causa di servizio dopo che era stato aggredito da un paziente. «Arturo Geoffroy - si legge nella relazione - era incapace di intendere e di volere al momento del fatto (quando, cioè, ha ucciso l´ex collega e medico, ndr). È incapace di stare a giudizio. È socialmente pericoloso, allora come adesso».
È anche sulla base di questi elementi che nell´udienza di lunedì prossimo il gup Paparella dovrà prendere una decisione sul futuro dell´ex psichiatra. Sull´argomento, comunque, verranno sentiti anche i consulenti (tra loro c´è anche il criminologo Massimo Picozzi) nominati dai pubblici ministeri e da quelli della difesa. Ma se la tesi dei periti del giudice verrà accolta, il processo sarà sospeso e l´uomo internato in un manicomio giudiziario. Ogni sei mesi verrà visitato per stabilire se le sue condizioni mentali siano migliorate o meno.