una segnalazione di Peppe Cancellieri
Giornale del popolo quotidiano della Svizzera italiana 27.2.04
PEDOFILIA Un’interrogazione mette in discussione lo psicologo canadese
Audizioni dei minori scontro sul metodo
«Van Gijeseghem non è adatto per tenere quel corso»
I magistrati, gli agenti di polizia, i delegati alla protezione delle vittime e tutti coloro che a vario titolo hanno a che fare con delle presunte vittime di reati sessuali, si trovano di fronte a un interrogativo: quanto la vittima o presunta tale, è credibile? Queste domande diventano ancora più angoscianti quando i denuncianti sono fanciulli. Un’audizione sbagliata raccolta in sede d’inchiesta diventa un’arma a doppio taglio in mano ai difensori degli accusati da rivolgere contro le stesse vittime. Per questa ragione ben vengano momenti di formazione specifici destinati agli inquirenti per imparare a gestire questi interrogatori. Infatti, proprio lunedì prossimo inizierà un corso suddiviso in due tranches di tre giorni l’una teso a fornire gli strumenti adeguati a magistrati, poliziotti e membri delle Unità di intervento regionali (UIR) per interrogare i minorenni vittime di reato. Tali iniziative si sono rese necessarie dopo l’entrata in vigore, il 1 ° febbraio del 2002, della nuova Legge federale sull’aiuto alle vittime. Le nuove norme federali richiedono comunque una parziale modifica del Codice di procedura penale. Modifica che sta seguendo il normale iter parlamentare. Una delle principali novità consisterà nel fatto che le giovani vittime di reati commessi da adulti non saranno più interrogate dal Magistrato dei minorenni, ma da un procuratore pubblico appositamente formato. Tutto bene, allora? Non per il deputato socialista Bill Arigoni che a proposito di questo corso di formazione ha presentato un’interrogazione parlamentare corredata da una decina di articoli di giornale. Quello che a Bill Arigoni proprio non va giù di questa iniziativa è il nome del principale relatore, il professor Hubert Van Gijseghem, psicologo canadese ed esperto di questo genere di reati. «Che si preparino tutte le persone che dovranno intervenire in caso di abuso sessuale su minore è un fatto più che importante – ci dichiara Arigoni – perché alle piccole vittime deve essere dato tutto il sostegno possibile evitando che un’audizione sbagliata finisca per compromettere le prove a carico dell’accusato durante il processo». Arigoni, nell’atto parlamentare, si chiede come mai sia stato chiamato uno psicologo da così lontano e facendo una ricerca in internet ha trovato notizie che ritiene «sconcertanti». «Van Gijseghem – sostiene Arigoni – definisce umanisti due autori che arrivano a giustificare la pedofilia e, con uno di questi, collabora. Le sue tesi sono notoriamente utilizzate nelle aule penali per screditare la credibilità dei bambini e di chiunque testimoni a loro favore». A suffragio delle sue tesi Arigoni porta una decina di articoli pubblicati negli anni scorsi molto critici nei confronti del professor Humbert Van Gijseghem. Il professore non è comunque nuovo a queste latitudini. Già in ottobre aveva tenuto una conferenza a cui avevano partecipato magistrati e poliziotti e proprio in quell’occasione fu contattato per tenere questo corso di formazione. Da tenere presente che nell’ambito di inchieste così delicate, le teorie su come procedere durante le audizioni sono molto controverse. Van Gijseghem è un sostenitore dei cosiddetti “falsi positivi”. Cioè di quei casi che apparentemente sembrano episodi di abuso sessuale, ma in realtà, nella stragrande maggioranza, non lo sono. Una tesi contraria a quella che sostiene che i casi che emergono sono solo la punta dell’iceberg. Secondo quest’ultima tesi, il numero delle giovani vittime di reati sessuali in Svizzera sarebbe superiore alle 40 mila l’anno (1.500 per il Ticino). Nell’impossibilità di contattare il procuratore generale Bruno Balestra e il tenente Orlando Gnosca della polizia giudiziaria, abbiamo parlato con il cancelliere del Ministero pubblico, Giancarlo Soldati. «Van Gijseghem, da quello che sappiamo è una persona con una notevole formazione ed esperienza. Non credo sia stato chiamato a sproposito per tenere questo corso», ci ha dichiarato. (GENE)
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