Yahoo! Salute Domenica 2 Maggio 2004, 9:00
Iperico, mai assumerlo senza prescrizione medica
Di Staibene.it
La pianta dell'iperico, chiamata anche "erba di San Giovanni", è molto comune nelle nostre campagne, e fiorisce nel mese di giugno. Se si lasciano macerare le sommità fiorite in olio d'oliva, si otterrà un lenitivo cutaneo dalle proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
Ma l'iperico è noto soprattutto per le sue proprietà antidepressive. I costituenti chimici più importanti sono: flavonoidi, iperforina, ipericina e pseudoipericina, un olio essenziale e la melatonina. Da circa trent'anni si conoscono le proprietà antidepressive dell'estratto secco della pianta.
"L'effetto - spiega Fabio Firenzuoli, presidente dell'associazione nazionale medici fitoterapeuti e responsabile del laboratorio di fitoterapia dell'ospedale San Giuseppe di Empoli - è confermato da numerosi trials clinici controllati, tanto che oggi è disponibile come specialità medicinale con obbligo di prescrizione medica. Il meccanismo d'azione è abbastanza complesso: inibizione della ricaptazione della serotonina, noradrenalina e dopamina. Per questo l'iperico trova oggi indicazioni nel trattamento medico di sindromi depressive di lieve e media entità, depressione stagionale e depressione da sindrome climaterica. Viene anche utilizzato nei pazienti affetti da attacchi di panico".
"Gli effetti collaterali sono realmente molto scarsi. Tra questi anche la fotosensibilizzazione (ma per dosaggi di molto superiori a quelli terapeutici). L'iperico invece potenzia gli effetti farmacologici dei farmaci antidepressivi di sintesi e determina la comparsa della sindrome serotoninergica (agitazione, confusione mentale, ipomania, turbe della pressione arteriosa, tachicardia, brividi, ipertermia, tremori, rigidità, diarrea)".
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»