venerdì 25 giugno 2004

«America the beautiful»

Repubblica 25.6.04
Sbarcano in Europa i missionari del Silver Ring: predicano l'astinenza ai teen-ager
Dall'America l'anello della castità

La compagnia del "Silver Ring" ha convinto all´astinenza ben 22 mila giovani americani. Oggi sbarcano a Londra, ma l'accoglienza sembra fredda
I missionari dell'anello di castità
Dopo i proseliti in Usa, ora sfidano gli esuberanti teen-ager inglesi
L'iniziativa è di un sacerdote protestante L´obiettivo, evitare gravidanze minorili
di ENRICO FRANCESCHINI


UNA fede d'argento al dito di un adolescente, negli Stati Uniti, equivale a una cintura di castità: è una dichiarazione di astinenza dai rapporti sessuali. La moda del "Silver Ring" è nata qualche anno fa in America per combattere il fenomeno della gravidanza minorile: convincere i giovani che il modo più sicuro per non cadere in tentazione è un orgoglioso atto di rinuncia, la promessa di arrivare vergini al matrimonio. Lanciata da un sacerdote protestante, l'iniziativa ha avuto un certo successo nel profondo sud degli Usa, la regione più animata dal fervore dell'integralismo cristiano.
Ora però il movimento sbarca in Europa: a partire da oggi, una ventina di zelanti "missionari della fede argentata" cominciano una tournèe a Londra per convincere gli adolescenti d´Inghilterra a imitarli. Sono in programma conferenze, dibattiti, volantinaggi. Ma le aspettative sono piuttosto basse: i media britannici hanno ignorato o ridicolizzato l´idea, psicologi e assistenti sociali la criticano, i sondaggi indicano che le ragazze e i ragazzi d´oggi, nel Regno Unito, non si lasceranno persuadere dalla crociata per l´astinenza sessuale.
Gli Usa sono il paese sviluppato con il più alto tasso di gravidanza tra le donne al di sotto dei vent´anni: il 22 per cento. In Europa, la media è molto più bassa, intorno al 4-5 per cento, con la vistosa eccezione della Gran Bretagna, dove è del 13 per cento. Era dunque logico che il movimento per la castità, dopo avere conquistato l´America, provasse a fare altrettanto con il Regno Unito. Lo scetticismo con cui viene accolto ha sorpreso il fondatore del "Silver Ring", il reverendo statunitense Denny Pattyn: «Non capisco come sia possibile che un paese con un problema così serio non sia interessato a un metodo nuovo e promettente per risolverlo». A Londra, tuttavia, giornali ed esperti citano varie ragioni per spiegare il disinteresse. La prima è che la Gran Bretagna, a differenza degli Stati Uniti, è diventata negli ultimi decenni una nazione largamente secolarista, dove la religiosità è caratteristica di un´esigua minoranza: senza una forte convinzione religiosa è difficile farsi prendere dal fascino della castità. Un´altra è che la rivoluzione sessuale degli anni '60 ha definitivamente spazzato via ogni residuo del puritanesimo che caratterizzava l´era Vittoriana. Una terza ragione è che altri metodi per combattere la gravidanza minorile e il pericolo di malattie contratte sessualmente stanno avendo miglior esito: come l´educazione sessuale nelle scuole, la contraccezione, i consultori pubblici. «Far cambiare atteggiamento ai giovani è possibile, come dimostrano i progressi che abbiamo ottenuto nella lotta al fumo e all´ubriachezza al volante», osserva John Tripp, sociologo della Exeter University, «ma occorrono motivazioni valide».
Del resto anche negli Usa il successo del "Silver Ring" è relativo: ventimila giovani con l´anello dell´astinenza al dito sono poca cosa rispetto a una promiscuità sessuale dilagante. Recentemente il New York Times ha segnalato addirittura che nelle scuole medie superiori americane sta cadendo in disuso l´abitudine a corteggiarsi per avere il "boyfriend" o la "girlfriend", considerati poco "cool", cioè sorpassati, mentre è più di moda avere rapporti sessuali casuali senza alcun legame affettivo.

Repubblica 25.6.04
GLI ESPERTI
La verginità è un valore "di nicchia", ma i ragazzi preferiscono comunque aspettare
"Italiani, prima volta senza fretta"
Qui i missionari non avrebbero successo, ma sarebbe utile più informazione: nel 2002 le baby mamme sono state diecimila
di VERA SCHIAVAZZI


ROMA - Invitare i giovani italiani alla castità? Non serve, grazie. In molti casi ci pensano da soli, rinviando il momento del primo rapporto sessuale (oggi, in media, collocato in Italia tra i 17 e i 18 anni per i maschi e tra i 18 e i 19 per le ragazze) e, comunque, affrontando il sesso in modo assai più rilassato delle generazioni che li hanno preceduti. Castità e verginità sono invece per i ventenni italiani un valore «di nicchia», collegato a particolari comunità o appartenenze, magari anche al desiderio di andare controcorrente. Un impulso rispettabile, ma non più così attuale visto che, sul fronte opposto, si è allentata in tutta Europa quella pressione sociale che fino a cinque, dieci anni fa faceva sentire profondamente a disagio soprattutto le giovani donne che a 18 o vent´anni non avevano ancora provato un rapporto sessuale completo.
Lo spiega Franco Garelli, il sociologo torinese che da sempre si occupa di adolescenti e di giovani, e lo confermano numerose ricerche, a cominciare da quella, condotta da lui stesso, «I giovani, il sesso e l´amore». «Dal nostro campione di interviste, realizzate soprattutto a Napoli, Bologna e Torino, è emerso che soltanto il 5 per cento non ha ancora avuto rapporti tra i 20 e i 24 anni - spiega il docente - circa la metà del gruppo ha perso la verginità tra i 17 e i 19 anni, con una differenza di un anno tra maschi e femmine: le ragazze in genere aspettano un po´ di più». Ma che cosa hanno detto gli intervistati giudicando dopo mesi o anni quel primo approccio col sesso? «Soprattutto le ragazze, pur non dichiarandosi "pentite" e non attribuendo un particolare valore alla verginità perduta hanno espresso sovente un po´ di rammarico perché l´esperienza non era stata poi così bella». Ed è proprio questo effetto-ripensamento che spinge molti giovani non tanto a restare vergini a lungo, quanto a lasciar passare un periodo non breve prima di ricominciare.
Più dei missionari di "Silver Ring Thing", comunque, ai ragazzi e soprattutto alle ragazze italiane gioverebbe maggiore informazione: nel 2002, i bambini nati da minorenni sono stati poco meno di diecimila, mentre le interruzioni di gravidanza prima dei 18 anni autorizzate dai Tribunali sono state 4 mila, cioè più del 7 per cento del totale secondo i dati diffusi da «Sos Donna». Commenta Tilde Gianni Gallino, docente di Psicologia dell´età evolutiva: «Non stupisce che un movimento in favore della castità si sviluppi in America, dove è molto forte l´influenza della collettività sui singoli e dove, d´altro canto, le quattordicenni diventano spesso drop out in seguito ad una gravidanza precoce e rappresentano un serio problema sociale. Ma in Italia è molto diverso: da un lato i rapporti non sono così precoci, dall´altro i ragazzi ci arrivano dopo esperienze sessuali mediate, in qualche modo "contrattate" dalle ragazze che oggi hanno più consapevolezza e più potere di un tempo».