Almanacco della Scienza, rivista online del CNR 11.6.04
Uomini e robot: pensano allo stesso modo
Una macchina potrà mai pensare come un essere umano? Nonostante alcuni scienziati ci stiano lavorando da tempo sembra ancora difficile. Ma forse non impossibile. I risultati di un esperimento della College University di Londra, infatti, dimostrano che robot e uomini potrebbero essere molto più simili di quanto si sia pensato fino a questo momento.
Alcuni ricercatori si sono chiesti da dove nasca la nostra capacità di valutazione e come facciamo a giudicare le cose buone e quelle cattive che potrebbero essere dannose. Ben Seymour ha condotto un esperimento su 14 persone attraverso la risonanza magnetica funzionale (analizzando cioè quali zone del cervello si attivano al momento di compiere determinate azioni).
Ai volontari sono state mostrate una serie di immagini astratte, seguite da una piccola scossa elettrica sul dorso della mano. L'intensità della scossa aumentava o diminuiva in base alla sequenza e alle immagini. I volontari durante l'esperimento hanno imparato velocemente a diffidare delle immagini e delle sequenze più "pericolose". Per esempio se a un quadrato seguiva un cerchio che provocava una scossa più forte le persone giudicavano non solo dannoso il cerchio, ma anche il quadrato al quale poteva succedere il cerchio.
Dopo l'esperimento i ricercatori hanno tracciato un grafico dell'attività del cervello, cercando di descrivere con una funzione matematica il processo che sta alla base della formazione dei giudizi.
"I risultati sono sorprendenti" afferma Peter Dayan del team "esiste una perfetta somiglianza tra i segnali del cervello e le funzioni matematiche usate durante l'"apprendimento" delle macchine". Questo significa che il nostro cervello segue le stesse leggi dell'Intelligenza Artificiale. Una scoperta che potrebbe diventare fondamentale per molti campi scientifici dalle neuroscienze all'ingegneria, dalla psicologia all'economia.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»