Yahoo! Notizie - Salute Martedì 13 Luglio 2004, 19:03
Schizofrenia: 85% Pazienti Arriva Tardi a Diagnosi, Colpa Pregiudizio
Roma, 13 lug. (Adnkronos Salute) - Il pregiudizio e' ancora il peggior nemico delle persone con malattie mentali. Per l'85% dai pazienti schizofrenici la diagnosi arriva in ritardo proprio a causa del giudizio negativo che accompagna queste patologie e della paura di essere 'marchiati'. Lo rivelano gli psichiatri italiani intervistati per un'indagine conoscitiva sulla schizofrenia in Italia che ha coinvolto anche pazienti, familiari e popolazione generale, interrogati su diversi aspetti della malattia. La ricerca, promossa da Bristol Myers Squibb, e' stata presentata oggi a Roma nel corso del seminario 'Schizofrenia vista da vicino' che si e' svolta al Palazzo dell'informazione del gruppo Adnkronos.Secondo gli psichiatri solo il 15% dei pazienti arriva dallo specialista al comparire dei primi sintomi. ''Eppure - ha spiegato Eugenio Aguglia, professore di Clinica psichiatrica all'universita' di Trieste, intervenuto all'incontro - un trattamento tempestivo da' ottimi risultati in termini di controllo della malattia''. Non solo. ''Alcune esperienze portate avanti anche in Italia - aggiunge Fabrizio Starace, direttore della Unita' operativa complessa Psichiatria ed Epidemiologia dell'ospedale Cotugno di Napoli - dimostrano che si potrebbe ridurre della meta' il numero di diagnosi 'ritardate' con un buon 'filtro'. Preparando, cioe', i medici di famiglia a riconoscere i primi segni''. Ma la realta' e' ben diversa. ''Uno studio nord americano - continua Starace - rivela che, in media, trascorrono circa quattro anni e mezzo tra la comparsa dei primissimi segni di schizofrenia (sintomi prodromici) e il primo contatto con una struttura psichiatrica specialistica''.Gli specialisti sono convinti della necessita' di costruire una 'rete' di supporto attorno al paziente, formata dalle associazioni e dalle strutture di assistenza. Ma anche dell'opportunita' di una decisa azione socio-culturale per vincere lo stigma della malattia mentale e le false credenze sulla schizofrenia. In particolare, l'idea che non possa essere curata e che i malati siano violenti, pericolosi e inaffidabili. ''La malattia mentale - spiega Paolo Pancheri, docente di Clinica psichiatria all'universita' La Sapienza di Roma - suscita angoscia. Se ne parla poco e si conosce ancora meno. Cosi' il pregiudizio ha vita facile. Eppure alcune esperienze positive di divulgazione attraverso il cinema, come con il film 'A Beautiful mind', mettono in evidenza come sia possibile suscitare interesse per la malattia comunicando in maniera corretta''. L'indagine presentata oggi rivela che due terzi della popolazione italiana (64%) ritiene di conoscere la malattia mentale e il 53% del campione pone la schizofrenia tra le forme piu' gravi, seguita da depressione e fobie. Ma per gli psichiatri si tratta di una convinzione infondata perche', alla prova dei fatti, e' il pregiudizio a emergere. Non a caso il maggiore timore espresso dagli intervistati e' che una persona schizofrenica possa provocare guai a se' e agli altri (53%) e possa rovinare la famiglia in cui vive (41%). A sorpresa nei piccoli centri (meno di 10 mila abitanti), e' piu' radicata la convinzione che, se trattata adeguatamente, la persona malata possa vivere in armonia nel proprio contesto sociale. Per quanto riguarda i pazienti intervistati, invece, le aspettative maggiori sono quelle di avere una relazione affettiva (25%), un lavoro stabile (20%) e amici (15%). Principale punto di riferimento e' lo psichiatra per il 64% dei malati. Infine le famiglie: nella maggior parte dei casi sono le donne a farsi carico del malato (61%), quasi sempre madri e sorelle. E sono sempre le donne ad accorgersi per prime dei sintomi. All'insorgere dei 'segnali' della patologia, la famiglia chiede aiuto allo specialista, su consiglio del medico di famiglia. Ma anche secondo i congiunti (66%) il pregiudizio ritarda la visita dallo psichiatra. (Ram/Adnkronos Salute)
Kataweb Salute Roma, 13 7.04 15:49
Convegno su schizofrenia, resistono tabu tra i giovani
di Gianugo Berti
Ventisei mila euro all'anno è il costo medio per cura ed assistenza annua di un paziente schizofrenico in Italia. Il dato è emerso dal seminario di studio sulla salute mentale, patrocinato dal ministero della Salute su iniziativa di Bristol-Myers Squibb svoltosi a Roma. Si conosce di più sulla salute mentale oggi, ma i tabù, specie fra i giovani, rimangono. I due terzi del campione d’indagine ritiene di conoscere i disturbi psichiatrici, solo un terzo, però, crede nelle possibilità di un recupero sociale. Paura, ignoranza, indifferenza la fanno ancora da padrone.
Secondo il sottosegretario Antonio Guidi, quando un trapianto di cuore non ha successo per colpa del rigetto d’organo, nessuno osa mettere in discussione io valore della trapiantologia. Questo non avviene per le malattie psichiatriche che, da un fatto di cronaca, vengono generalizzate e penalizzate. Rimane comunque, insostituibile, il ruolo psicologico, affettivo e sociale della famiglia. Gianugo Berti
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»