sabato 25 settembre 2004

una ricerca sui nuovi casi di psicosi

L'Arena di Verona Sabato 25 Settembre 2004
Il progetto scientifico sarà condotto dal dipartimento di Psichiatria del professor Tansella e patrocinato dalla Regione
Il dramma della psicosi passato ai raggi x
Per un anno medici e ricercatori raccoglieranno dati sugli episodi e le diagnosi
di Giorgia Cozzolino

Si chiama Picos (Psychosis incident cohort outcome study) ed è il primo studio multicentrico italiano, uno dei pochi al mondo, sull'esito dei nuovi casi di psicosi. E' stato presentato ieri da Michele Tansella, docente di psichiatria dell'Università di Verona, che ha illustrato quella che ha definito «una importante sfida e un progetto ambizioso». Per un anno saranno infatti raccolti dati medici e scientifici grazie all'arruolamento dei Dipartimenti di salute mentale del Veneto che coprono un territorio di riferimento dove vivono quasi quattro milioni di abitanti e costituiscono perciò oltre l'85 per cento della regione stessa. Una ricerca molto ampia, patrocinata dalla Regione, che punta a chiarire il ruolo che fattori di tipo clinico, sociale, genetico e morfo-funzionale, hanno nell'insorgenza di psicosi e le possibilità di predire l'esito di tali malattie mentali.
«Vogliamo portare la ricerca a livello internazionale», ha spiegato il professor Tansella, «si tratta infatti di una raccolta di dati estremamente complessa che può dimostrarsi uno strumento davvero importante nella diagnosi e nella cura di psicosi». A congratularsi con lo staff del progetto, il vice presidente del consiglio della Regione Veneto, Angelo Fiorin, che ha parlato dell'importanza dell'iniziativa nell'ottica del modello socio-sanitario veneto. Dello stesso parere anche Valerio Alberti, direttore generale dell'Azienda ospedaliera, che ha evidenziato la necessità di muoversi nell'ambito della salute mentale, vista l'incidenza massiccia sulla popolazione e i suoi «pesanti contraccolpi nella società»; mentre il preside della facoltà di Medicina, Francesco Osculati, ha parlato dell'importanza dell'integrazione tra azienda sanitaria e università.
Anche Angelo De Cristan, responsabile dei Servizi sociali dell'Ulss 20, ha dato il benvenuto all'iniziativa mentre Tali Corona Mattioli, presidente dell'associazione italiana salute mentale (Aitsam), ha sottolineato l'importanza delle risorse umane nell'ambito della sanità mentale e infine Giampietro Rupolo, dell'ufficio programmazione sanitaria della Regione, ha illustrato gli sforzi istituzionali in tali ambiti.