sabato 23 ottobre 2004

depressione a Torino

Repubblica 23.10.04
Oggi a Torino sarà presentato un cd con i consigli di venti esperti. Precarietà del lavoro e congiuntura "pesano" sui disturbi

Una ricetta contro la depressione
In Piemonte 800mila pazienti: ma solo uno su quattro si cura
DANIELE DIENA

Cresce la depressione sotto la Mole. E con lei i disturbi d´ansia. Le fasce sociali più deboli, gli anziani e le casalinghe le vittime più frequenti. E´ il nuovo, duro prezzo della congiuntura e della precarietà del lavoro, due fattori che a Torino vanno ad aggravare quel senso d´insicurezza che serpeggia un po´ in tutto il paese anche per le preoccupazioni del terrorismo internazionale.
Lo dice uno studio dell´Associazione per la Ricerca sulla Depressione che ha recentemente cercato di capire il perché degli 800 mila malati piemontesi, 500 mila dei quali depressi e 300 mila con i cosiddetti "disturbi d´ansia". Una ventina di specialisti dell´associazione, che ha la sua sede in via Belfiore 72, hanno studiato gli appunti compilati in un anno di sedute di 400 pazienti, dei 200 mila che vivono sotto la Mole. Bene, dai racconti del lettino di Freud è emersa evidente la forte incidenza della componente sociale tra i fattori scatenanti dei disturbi. In particolare l´erosione del potere d´acquisto, le preoccupazioni per la precarietà del lavoro e per l´insicurezza, problemi registrati soprattutto nella grande area occupazionale che si collega direttamente o indirettamente alla crisi della Fiat e del suo indotto.
Ma c´è un altro problema: solo 1 malato su 4 si cura, per i forti pregiudizi nei confronti dei disturbi psichici che persistono nella società. Per contribuire al superamento di queste barriere l´Associazione per la Ricerca sulla Depressione, oggi in convegno all´Unione Industriali, ha realizzato un cd, di 110 minuti, che spiega tutto ciò che bisogna sapere su depressione e disturbi ansiosi. Si trova sul sito dell´associazione www.depressione-ansia.it (250 pagine scaricabili).
Cosa c´è dietro il problema? «Nell´immaginario collettivo lo psichiatra è il "medico dei matti"» dice deciso Salvatore Di Salvo, presidente dell´Associazione, puntando anche il dito contro i medici di famiglia che spesso tendono a fare da soli. Di qui la difficoltà a rivolgersi allo specialista ed a usare gli psicofarmaci. Un altro pregiudizio diffuso? «La convinzione che basti la volontà per guarire: è importante, ma non basta». Il risultato del comportamento scorretto è il crescente abuso di ansiolitici: nel 2003 (dati ministero Salute), sono state vendute 60 milioni di scatole, per ben 410 milioni di euro che i malati hanno pagato di tasca loro, perché non sono coperti dalla mutua.