Yahoo! Salute 27.10.04
Psichiatria, Psicologia e Neurologia
Una piccola scossa per essere più reattivi
Il Pensiero Scientifico Editore
di Emanuela Grasso
Un millesimo di ampere, una corrente di 20 volte inferiore rispetto a quella necessaria per alimentare un orologio digitale. Tanto basta per stimolare il cervello e migliorarne la capacità. Questo almeno secondo Meenakshi Iyer del National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda.
La Iyer ha presentato la sua ricerca al congresso della Society for Neuroscience appena conclusosi a San Diego. Allo studio hanno partecipato 103 volontari. Ciascuno di loro ha ricevuto, tramite degli elettrodi collegati alla testa, una scossa di un millesimo di ampere per un massimo di venti minuti. Dopo il trattamento la capacità verbale dei volontari aumenta di circa il 20 per cento.
Ai partecipanti allo studio è stato chiesto di dire in un minuto e mezzo tutte le parole che venivano loro in mente e che cominciassero con un particolare lettera dell’alfabeto. Di solito si riescono a dire circa 20 parole nei 90 secondi a disposizione. Dopo il trattamento i volontari erano in grado di dire il 20 per cento di parole in più. La piccola scossa elettrica migliorerebbe le capacità del centro del linguaggio facilitando il passaggio di corrente nella corteccia prefontale.
Si tratta di “elettro-terapia” e non di uno strano esperimento da scienziato pazzo. Almeno questa è la speranza dei responsabili della ricerca. “In futuro questo tipo di trattamento potrebbe aiutare il recupero di parte delle funzioni cerebrali in individui che hanno subito danni al cervello, anche se dovrà essere accompagnata da una terapia farmacologica”, ha dichiarato la ricercatrice.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»