giovedì 16 dicembre 2004

Fausto Bertinotti non cede alle prestese di egemonia ds

Corriere della Sera 16.12.04
I Ds: a noi la Puglia ma diamo il via libera a Mastella
BERTINOTTI E IL CASO UDEUR
DUE NUOVI FRONTI PER PRODI
Maria Teresa Meli

Il segretario del Prc: Romano, dimostra che sei il leader
«Tu sei il leader? E allora su questa storia di Vendola devi andare fino in fondo e assumerti tutte le tue responsabilità». Così Fausto Bertinotti a Romano Prodi reduce da un incontro andato male con Massimo D'Alema (ma il segretario di Rifondazione non si aspettava un esito diverso), Bertinotti ricorda all'ex presidente della Commissione europea che al candidato premier «spettano gli onori ma anche gli oneri». «Le scuse servono a poco: se Prodi è il leader deve dimostrarlo». Così Clemente Mastella ai suoi. Insultato e contestato dalla Gad, il numero uno dell'Udeur annuncia ai colleghi di partito che è intenzionato a non andare al vertice di venerdì. «Prodi avrà la parola conclusiva sulle indicazioni di candidature provenienti dal territorio". Così Francesco Rutelli, in pubblico. Morale della favola: se non vuole indebolire la sua leadership difficilmente, questa volta, Prodi (che oggi saràa Roma) potrà esimersi dal prendere una decisione. Sia pure quella di rinviare i nodi delle candidature regionali a gennaio. Soluzione che i bookmakers del centrosinistra danno come favorita.
Il vertice
Il vertice della Gad di venerdì, comunque, rischia di essere inutile. Bertinotti ha già annunciato ai leader del centrosinistra che lui non ci sarà: mandera il capogruppo Franco Giordano. E anche Clemente Mastella ha minacciato di disertare l'appuntamento. Ma i "big" della Gad non disperano. A Montecitorio Piero Fassino e Franco Marini, nonchè i responsabili Enti Locali di Ds e Margherita, Antonello Cabras e Beppe Fioroni, cercano una via d'uscita praticabile. Una delle ipotesi che vengono fatte nella riunione informale e riservata che si svolge in serata è quella di accontentare in qualche modo Mastella (ma non con la Basilicata) e di trovare una via d'uscita onorevole per Bertinotti che consenta al leader di Rifondazione comunista di rinunciare a Nichi Vendola senza apparire agli occhi di dirigenti e militanti del suo partito come uno che si è fatto fagocitare dalla Gad.
La lite
Ma anche su questo punto Margherita e Ds hanno avuto modo di litigare. Secondo Franco Marini, infatti, «è una sciocchezza pensare di accontentare prima Mastella e poi di provvedere al problema Bertinotti". Fassino, invece, è convinto che sia più importante scendere a patti con l'Udeur che con Rifondazione. «Tanto - è il suo convincimento - Fausto non rompe». Identica la posizione di D'Alema: «No, non può rompere, perchè non può andare altrove, mentre Mastella può farlo perché ha una subordinata». Quale sia l'antifona l'hanno ben capito i dirigenti del Prc. Tant'è che Giordano spiega: «E' la Puglia che vuole altrimenti».
« Insomma, a meno che Prodi non decida di imporsi sui Ds e sulla Margherita, difficilmente Mastella e Bertinotti vedranno soddisfatte le loro richieste. Ma se Bertinotti cederà in questo frangente gli sarà ancor più difficile resistere quando, tra qualche mese, si troverà dì fronte a un altro passaggio difficile. Quello del simbolo e del nome della coalizione. «Non possiamo cancellare l'Ulivo: sarebbe un errore» va ripetendo Prodi in questi giorni. E intende ripeterlo anche al segretario del Prc, che invece non vuoi sentire parlare di Ulivo. Ma Prodi è convinto che, tanto, «Fausto non vuole creare problemi al centrosinistra».